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diPierpaolo Lio
In viale Monte Ceneri arrivano i cartelli stradali. «Non potevamo aspettare un altro incidente senza far nulla», la rivendicazione che dopo l’ennesimo grave incidente accompagnava la sortita con cui si «sfidava» Palazzo Marino
Le prime tracce di quello che in realtà è ancora di là da venire nella sua versione finale erano spuntate in modo un po’ piratesco ormai anni fa, in una notte estiva. Erano i primi giorni d’agosto del 2021. E i primi a percorrere quel tratto di strada s’erano trovati di fronte qualcosa d’inaspettato. Il tratto incerto. La mano anonima a disegnare col rullo una lunga striscia bianca un po’ sbilenca. E gli stencil a «rubare» alle auto una lingua d’asfalto. «Non potevamo aspettare un altro incidente senza far nulla», la rivendicazione che qualche settimana dopo l’ennesimo grave incidente accompagnava la sortita con cui si «sfidava» Palazzo Marino. La forzatura dal basso (poi ripetuta più volte in questi anni) era durata giusto una manciata d’ore. La pista clandestina spariva puntualmente sotto una mano di catrame.
Ma dopo anni d’attesa, ora sul cavalcavia della Ghisolfa qualcosa si muove. Una nuova segnaletica orizzontale, tracciata con mano ferma e professionale, rallentatori ottici, e un cartello ad avvertire gli automobilisti sulla presenza in strada dei ciclisti. L’attesa ciclabile a difesa delle due ruote sul ponte che scavalca un pezzo di periferia passa dalla sua prima versione «artigianale», a quella altrettanto light ma questa volta almeno ufficiale. Nella speranza che il passaggio ultimo al modello «corazzato», con un cordolo di cemento a tener lontano le macchine, si sostituisca al più presto.
Dai volontari senza volto, in questi giorni s’è passati ai tecnici comunali. Tutti al lavoro, sempre con lo stesso obiettivo: rendere più sicuro il percorso a chi ha scelto la bicicletta per muoversi in città. Nel dettaglio, spiegano dall’amministrazione comunale, è stata tracciata la linea marginale che restringe la carreggiata e sono stati inseriti sull’asfalto sistemi di rallentamento ottico e sonoro, realizzati con una serie di almeno quattro strisce bianche crescenti pennellate con vernice rifrangente. A questo si aggiunge la comparsa dei cartelli di tipo informativo, «non previsti dal Codice della strada», specificano da Palazzo Marino, «il cui messaggio è stato individuato in accordo con il ministero delle Infrastrutture per segnalare la presenza dei ciclisti».
«In attesa della realizzazione della pista ciclabile che, come è noto, richiede preventivamente un imponente intervento di spostamento di tutti i pali della filoviaria per consentire ai bus di lasciare lo spazio a destra — è la spiegazione dell’intervento fatta da Arianna Censi, assessora comunale alla Mobilità — avevamo lavorato per porre in atto alcuni interventi che rendessero la strada più sicura per tutti i ciclisti. Ora, sulla strada, la carreggiata è stata ridotta e sono presenti elementi che spingono a rallentare la velocità».
È il compimento d’una (datata) promessa. Perché l’idea d’una pista per gli amanti della bicicletta su quel pezzo di circonvallazione esterna s’era conquistata a suon di firme dei cittadini un posto in un vecchio bilancio partecipativo, il successivo inserimento nel Piano delle opere comunali e pure un finanziamento, senza però che mai s’arrivasse ai cantieri.
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