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ROMA\ aise\ – Nella seduta di ieri la Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato ha iniziato, in sede redigente, l’esame della proposta di legge a prima firma Riccardi (Pd) “Disposizioni per il finanziamento di interventi volti al rafforzamento dei servizi consolari in favore dei cittadini italiani residenti o presenti all’estero”, già approvata dalla Camera dei deputati.
Nel presentare il testo ai colleghi, alla presenza della sottosegretaria agli esteri Maria Tripodi, Roberto Menia (FdI) – presidente e relatore – ha spiegato che il provvedimento, di iniziativa parlamentare, “è composto da un solo articolo ed è finalizzato ad assicurare risorse addizionali alla rete diplomatico-consolare al fine di rafforzare le strutture preposte al rilascio dei passaporti per i cittadini italiani all’estero”. Come evidenziato dalla relazione illustrativa, ha aggiunto Menia, “la ratio del provvedimento discende dalla consapevolezza che ad oggi una porzione significativa di domande di passaporti presso la rete estera della Farnesina rimane costantemente inevasa, ingenerando sentimenti di frustrazione nei connazionali residenti all’estero – oltre 5,8 milioni di persone -, e arrecando loro un grave disservizio, soprattutto se si considera che proprio il possesso di un passaporto valido è all’estero un prerequisito necessario per ottenere lo SPID, strumento quest’ultimo indispensabile per l’accesso a numerosi servizi messi a disposizione dalla pubblica amministrazione”.
Il senatore ha quindi illustrato le modifiche apportate al testo durante il passaggio alla Camera, derivanti – ha chiarito – “in larga misura da un parere della Commissione bilancio volto a garantire il rispetto dell’articolo 81 della Costituzione”. Sulla base di questo parere, “è stato istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per il finanziamento di interventi destinati al rafforzamento dei servizi consolari in favore di cittadini italiani residenti o presenti all’estero”.
Nello specifico, la nuova versione dell’articolo 1, comma 1, del disegno di legge “stabilisce che il fondo strutturato abbia una dotazione pari a 4 milioni di euro annui a decorrere dal 2025, e sia destinato al finanziamento di interventi per il rafforzamento dei servizi consolari in favore dei cittadini italiani residenti o presenti all’estero, con priorità per i servizi maggiormente richiesti, compresi quindi quelli relativi al rilascio dei passaporti. Nel medesimo comma viene altresì previsto che le risorse del fondo siano ripartite annualmente tra gli uffici diplomatico-consolari in proporzione al numero dei passaporti ordinari rilasciati da ciascun ufficio nell’anno precedente”.
Il secondo comma, invece, “stabilisce che, entro il 31 marzo di ogni anno, a decorrere dal secondo anno successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge, nel sito internet del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale sia pubblicata una apposita relazione contenente i dati aggregati relativi all’utilizzo delle somme del fondo”.
Infine, il comma 3 “reca la copertura finanziaria del provvedimento, disponendo che agli oneri derivanti dall’attuazione della legge – pari, come detto, a 4 milioni di euro annui a decorrere dal 2025 – si provveda mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2024-2026, nell’ambito del programma “Fondi di riserva e speciali” della missione “Fondi da ripartire” dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2024, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale”.
Nella breve discussione seguita alla presentazione il senatore Pd Andrea Crisanti ha voluto sottolineare “l’importanza del provvedimento, avvalorata dal fatto che nasce da un’iniziativa parlamentare dei colleghi della Camera i quali, in sede di Commissione esteri, lo hanno approvato all’unanimità”. Il testo, ha aggiunto, “mira a dare una risposta, pur parziale, alle innumerevoli esigenze dei nostri concittadini all’estero, che, peraltro, hanno moltiplicato in modo esponenziale le loro iscrizioni presso l’AIRE, rendendo, in non pochi casi, insostenibile e assai gravoso il lavoro delle strutture consolari preposte”. L’auspicio del senatore eletto in Europa, quindi, è stato che “anche in Senato si arrivi a un’intesa bipartisan volta ad approvare un provvedimento lungamente atteso e che invia un segnale alle nostre comunità all’estero”.
Dello stesso parere la senatrice Francesca La Marca (Pd) secondo cui “l’assistenza ai concittadini residenti all’estero è arrivata ad un vero e proprio punto emergenziale”. Per questo “risulta assolutamente necessario addivenire all’approvazione della normativa in discussione, che sicuramente sarà utile per alleviare le situazioni più critiche, pur non potendo, tuttavia, risolvere tutte le gravi problematiche che incombono in non poche circoscrizioni consolare all’estero”. Concludendo anche la parlamentare eletta in Centro e Nord America ha auspicato “l’approvazione del testo da parte dell’unanimità dei commissari”.
Terminata la discussione, con l’obiettivo di accelerare l’iter del provvedimento, i singoli Capigruppo hanno espresso l’intenzione di non presentare, durante l’esame in Commissione, alcuna proposta di emendamento o di ordine del giorno.
La sottosegretaria Tripodi, dal canto suo, è intervenuta brevemente per confermare, da parte del Governo, l’importanza delle disposizioni previste dal disegno di legge. (aise) 





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