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Scuola, sport, integrazione e cooperazione tra giovani: sono questi gli elementi che hanno caratterizzato la prima edizione di “Giocando senza frontiere”, una giornata interamente dedicata allo sport e all’inclusione.
Il progetto “Vicinanze – Scuola e territorio per costruire il futuro”, selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, attivo da diversi mesi nella città di Treviso tra le diverse azioni prevede la realizzazione di momenti aggregativi e di gioco rivolti agli Istituti Comprensivi di Treviso. Come annunciato lo scorso febbraio durante la conferenza stampa di avvio progetto, gli impianti sportivi delle Acquette sono diventati il palcoscenico di un’iniziativa sul gioco “per tutti” rivolta ai 580 ragazzi e ragazze delle classi quinte delle scuole primarie della città. L’obiettivo è quello di valorizzare lo sport come strumento di unione, creando così una rete di relazione inclusiva e solidale tra gli alunni delle diverse scuole del territorio; attraverso il gioco e lo sport, gli alunni hanno avuto modo di conoscersi meglio sperimentando l’importanza del lavoro in squadra. La Uisp di Treviso-Belluno, partner nel progetto “Vicinanze” è in prima linea nell’organizzazione dell’iniziativa che vede coinvolti anche l’Assessorato allo scolastico del Comune di Treviso, la cooperativa La Esse, l’Istituto Comprensivo 1 Martini, l’Istituto Comprensivo 2 Serena, l’Istituto Comprensivo 3 Felissent, l’Istituto Comprensivo 4 Stefanini, l’Istituto Comprensivo 5 Coletti, l’Ulss 2 di Treviso con il Suem, e il Servizio Promozione della Salute e Servizio Igiene Alimenti e della Nutrizione del Dipartimento di Prevenzione. I bambini dei plessi più lontani, hanno raggiunto gli impianti sportivi di Santa Maria del Rovere con dei pullman, messi a disposizione gratuitamente dal progetto, mentre gli alunni dei plessi più vicini hanno raggiunto gli impianti a piedi. La merenda sana è stata per tutti offerta dai panificatori FIPPA (gruppo panificatori di Treviso) che con passione contribuiscono a sostenere il messaggio dell’importanza della salute anche attraverso il cibo. “Giocando senza frontiere” rappresenta una sfida ed è l’inizio di un percorso ricco di esperienze positive e momenti da ricordare, rivolti a tutti gli istituti comprensivi della Città di Treviso.
I commenti
«Il nome dell’evento – dichiara Giovanni Marcon della Uisp – vuole richiamare i famosi giochi senza frontiere e giochi della gioventù che si realizzavano anni fa. È stato un vero e proprio evento sportivo e di festa caratterizzato da 12 postazioni gioco gestite dagli istruttori della Uisp; inoltre ogni partecipante ha ricevuto la maglietta della giornata con la medaglia e un gadget di premio».
«È con immensa gioia e soddisfazione che annunciamo la prima edizione di Giocando senza frontiere. Teniamo particolarmente a riprendere la tradizione dei giochi della gioventù, da sempre considerati un momento molto significativo, un’occasione di socialità e di diffusione di messaggi educativi importanti. È stata una giornata entusiasmante in cui gli studenti delle classi quinte di tutte le scuole primarie della nostra città hanno avuto l’opportunità di trascorrere una mattinata insieme all’insegna del gioco e dello sport che sono naturale strumento di condivisione, inclusione, aggregazione, rispetto. Tutti valori fondamentali per la crescita dei nostri ragazzi. Crediamo sia fondamentale incentivare occasioni di incontro e confronto tra studenti che frequentano i diversi Istituti del nostro territorio, per agevolare la conoscenza reciproca e lo sviluppo di nuove relazioni. Un’opportunità preziosa di crescita e arricchimento sotto tutti i punti di vista» il commento dell’assessore alle Politiche Educative, Giovanili e Pubblica Istruzione, Gloria Sernagiotto.
«Per i ragazzi giocare è salute e salute è giocare. Il che significa apprendimenti, nutrimenti, emozioni, relazioni, allenamenti all inclusive. Se restituiamo il gusto e il valore del gioco sano ai più giovani restituiamo loro il tesoro di crescere in salute. La nostra responsabilità come istituzioni è facilitare questi processi generativi, sostenendo gli slanci di costruzione di comunità attive e offrendo competenze e mediazione» conclude la dottoressa Tiziana Menegon, responsabile del Servizio Promozione della Salute dell’Ulss 2.
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