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È stata la premier Giorgia Meloni a parlarne nei giorni scorsi, in particolare annunciando l’addio dal prossimo anno ai bonus edilizi sulla seconda e terza casa.
Il governo, difatti, ha necessità di razionalizzare la spesa pubblica e reperire fondi per la legge di bilancio 2025. Da qui l’esigenza di mettere un freno ai bonus edilizi, alle detrazioni che, negli ultimi anni, sono state erogate “a pioggia”.
Attualmente, sino al 31 dicembre 2024 la detrazione è prevista al 50% per il bonus ristrutturazione; a partire dal 2025, invece, lo sconto per le ristrutturazioni edilizie dovrebbe abbassarsi al 36%, per una spesa massima di 48 mila euro.
Per quanto riguarda l’ecobonus, invece, potrebbe arrivare la conferma della detrazione al 65% che, però, andrà a valere solo per la prima casa e soltanto nel caso in cui l’intervento assicuri un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio.
La stretta è quindi di grande impatto, perché – fino ad ora – i bonus edilizi erano usufruibili su qualsiasi immobile di tipo abitativo.
Altra questione dibattuta è quella che riguarda le modalità per permettere anche ai contribuenti incapienti di poter usufruire dei bonus edilizi, dal momento che tali soggetti non possono portare in detrazione le spese sostenute. Al riguardo, si pensa di trasformare le agevolazioni fiscali in trasferimenti monetari, ma bisognerà comprendere quali sarebbero, in questo caso, i tempi e le modalità di erogazione.
Queste le possibili novità all’orizzonte, mentre intanto al Senato è in esame il decreto Omnibus, la cui scadenza è fissata nel mese di ottobre.
Al riguardo, sono già stati presentati centinaia di emendamenti e se ne attendono altri. Tra le proposte in ballo, la possibilità di anticipare il bonus Befana, di circa 100 euro lordi e 80 netti (e di cui abbiamo parlato qui) al mese di dicembre.
C’è molto da discutere nel nostro Paese nel prossimo futuro. Non ci resta che attendere le novità nelle materie di maggiore interesse.
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