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Una serata dedicata al confronto e allo sviluppo di progetti che portino beneficio alla comunità locale in un’ottica di responsabilità sociale d’impresa.
Il cocktail party è una modalità nota nel mondo degli affari per allargare la comunità di riferimento di chi organizza, fare networking, costruire collaborazioni e progetti mentre si beve un buon calice di vino e si mangia una tartina. È quanto ha organizzato la cooperativa Smart lunedì 23 settembre, che ha accolto negli spazi del Cantiere 26 una decina di imprese tra cui Aquafil, Arcese, Fedrigoni Arconvert, Fruner Viaggi, Fondazione Ragione Sociale, Graffiti, Confcommercio, Agraria di Riva, Sartori Ambiente. Presenti anche Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto e il Comune di Arco.
Francesco Picello, Ilaria Argenziano e Martina Mosconi, rispettivamente presidente della cooperativa Smart, responsabile del Cantiere 26 e referente per la sostenibilità, hanno dato il benvenuto presentando la mission della cooperativa di esaltare la bellezza del territorio facendo leva sulle nuove generazioni e con il concorso di tutte le componenti della comunità. Cantiere 26 -secondo Picello- può diventare casa e snodo delle collaborazioni tra pubblico, non profit e tessuto produttivo per azioni rivolte ai giovani del territorio (creatività, imprenditorialità, orientamento al lavoro, formazione e cittadinanza attiva), di sviluppo socio-culturale (rassegna teatrale e musicale) e ambientale (mobilità sostenibile, ecc).
Dopo la presentazione del team, degli ambiti d’intervento del centro giovani e le aspirazioni future, la chiamata alle aziende per sostenere il Cantiere 26 con donazioni a sostegno dell’attività ordinaria e specifici progetti: dalla rassegna teatrale a progetti di orientamento al lavoro, da iniziative di sviluppo sostenibile all’acquisto di strumentazione per fare musica ed eventi. In numeri l’attività ordinaria del primo anno di gestione costa 250 mila euro per i cinque ambiti di attività. Su un contributo comunale di 75 mila euro ed entrate da attività commerciale o bandi di 120 mila euro restano da coprire 55 mila. Per realizzare la rassegna “Cantiere Teatro 2025” che ha un costo di 22 mila euro ne restano da coprire 10 mila. Per “Progetti di sviluppo sostenibile 2025” da 15 mila euro ne servono 12 mila. Per l’acquisto di nuova strumentazione per la sala polivalente, sale formazione e nuova sala podcast e prove si cercano 90 mila euro, 30 mila euro il primo anno e 60 mila negli anni successivi.
In veste di collaboratori e testimonial sono intervenuti Giuseppe Addamo, co-fondatore del progetto trentino Vaia, noto a livello internazionale per il recupero del legno degli alberi abbattuti dalla tempesta per la produzione di un cubo amplificatore (il Cantiere 26 ospiterà il primo corner d’Italia dove si potranno acquistare i prodotti) e Sara Battistella, sustainability specialist di Green Future Project, che ha enfatizzato l’importanza per le aziende di puntare ad “una strategia aziendale che massimizzi le tre P, ovvero tre distinte direttrici (il profitto, le persone e il pianeta). Tutto ciò per garantire una crescita che metta al centro lo sviluppo sostenibile dell’azienda e della comunità.
Grande l’entusiasmo degli imprenditori locali, che hanno rilanciato invitando i responsabili del Cantiere 26 nei propri uffici. La strada è così aperta e le imprese che vogliono connettersi con il Cantiere 26 entrando a far parte di questa “rete per lo sviluppo locale” possono scrivere a sostenibilita.cantiere@cooperativasmart.it
Per maggiori informazioni
348 896 1994
sostenibilita.cantiere@cooperativasmart.it
Fonte: Cantiere 26
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