Effettua una nuova ricerca
More results...
Prestiti concessi a famiglie in grave stato di bisogno, anche indigenti, in cambio della restituzione del capitale elargito e di un “regalo” che il più delle volte raggiungeva anche l’entità di autentici interessi usurari.
Gli indagati sono Anna Filomena Tolonese classe 1973 e il compagno Salvatore Insalata classe 1976, ai quali le famiglie di Orta Nova in gravi difficoltà economiche, non potendo accedere al mercato creditizio legale, si rivolgevano per chiedere denaro. Nuclei familiari che pur di fronteggiare esigenze di vita primarie, erano disposti a soggiacere alle condizioni imposte.
Richieste di denaro esigue rispetto alle quali, tuttavia, gli indagati sarebbero riusciti a realizzare profitti economici importanti in virtù dell’elevato numero di persone alle quali erogavano prestiti ad elevati tassi di interesse.
Il premessa il Gip evidenzia come la diffusività e la frequenza dei casi emersi, sarebbero elementi che certificherebbero l’esistenza di un vero e proprio fenomeno criminale, connotato da un’intensa pericolosità sociale.
Più nello specifico, tra i numerosi prestiti erogati, è balzata agli occhi degli inquirenti ’attività usuraia nei confronti di una coppia coniugata.
Per gli altri casi – si legge nelle carte dell’inchiesta – ‘‘la penuria di elementi conoscitivi non consentiva di stabilire l’entità del tasso di interesse ma rivelava la perenne disponibilità dell’indagata ad erogare credito quale espressione di attività non meramente episodica ma “professionale”’.
Le indagini
Le indagini sono scattate il 19 agosto del 2023 in seguito all’intervento dei carabinieri di Orta Nova per l’incendio di una autovettura in uso a un soggetto che a fronte di prestiti usurai, aveva contratto un debito, comunque estinto, nei confronti di Tolonese e Insalata: da una cessione di 1000 euro ne sarebbero stati restituiti tremila, pari a un tasso annuale del 302,91% Tuttavia, dopo un ulteriore prestito di 800 euro e di un’autovettura, qualcosa è andato storto.
Stando al racconto delle vittime in sede di denuncia, i due indagati li avrebbero minacciati di dar fuoco all’abitazione se non avessero riconsegnato soldi e auto: “A Orta Nova non potete più stare. Vi mando i miei parenti e amici dai palazzi foggiani a farvi del male, anche al vostro bambino”.
Ad ogni buon conto – prima dell’episodio che ha scoperchiato il vaso di pandora – la coppia avrebbe chiesto e ottenuto altri due prestiti di 300 euro (nell’inverno 2021) per un tasso usuraio annuo del 280%, ovverosia 100 euro al mese per 10 mesi; e di un altro di 400 euro erogato nell’agosto 2022 per il quale sarebbe stata stabilita la restituzione di 200 euro per nove mesi, quindi di un ammontare complessivo di 1800 euro. Di 467% il tasso annuo.
I coniugi finiti nella rete di Tolonese, per il timore di gravi ripercussioni, soprattutto nei confronti del figlio, avevano finanche pensato di ritirare la denuncia, mentre per lo stesso motivo, i familiari delle vittime si erano affrettati a coprire in proprio quote dei debiti contratti dai loro congiunti.
A svelare i termini del rapporto economico sarebbe stato un appunto riportato su un’agenda di colore verde sequestrata il 18 gennaio 2024 nell’appartamento di Anna Tolonese, contenenti cifre, nomi, interessi, numeri di telefono, monili d’oro e un libretto di risparmio riconducibile al figlio minore con disabilità motoria dei coniugi sotto usura, che la donna avrebbe trattenuto come forma di garanzia.
Sei giorni dopo la perquisizione, durante un incontro tra le parti, grazie ad una captazione ambientale, è emersa in maniera inequivocabile la preoccupazione di aguzzini e vittime di finire in galera: “Io per quello rischio…io se vado a finire…Raffaele ve la fa….sono guai…”
“…che faceva venire ai foggiani qua…Tolonese, sarebbe…Si chiama Raffaele Tolonese…lo nomina sempre. E’ il fratello…lui non vuole avere niente a che fare con la sorella…non vuole intervenire nei casini della sorella..E’ il nome di più…è il gruppo, il clan…il clan Tolonese. Perché ho detto…qua se viene fuori questa storia…per il fatto che qua è un clan..e vengono…Se ti metti contro quei clan, qui è un casino. E io per non far fare casino con i clan…glielo do, sennò poi viene tutta Foggia..Questa storia non finisce più”.
Le ipotesi di reato
Oltre al reato di usura, le altre ipotesi di reato sono quelle dell’esercizio abusivo dell’attività e dell’estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.
Nel capitolo dell’ordinanza dedicato alla gravità indiziaria e alle valutazioni del Pm, si legge che le fonti di prova, richiamate nelle 117 pagine del provvedimento, ‘rivelano anzitutto lo svolgimento da parte di Anna Tolonese e Salvatore Insalata di una sistematica attività di abusiva erogazione del credito effettuata con caratteri di professionalità nei confronti di un numero potenzialmente illimitato di soggetti tale da assurgere nel paradigma normativo dell’art. 132 d.lvo 385/93′
La pretesa minatoria o violenta cui è conseguita la dazione di interessi o altri vantaggi usurari, “è idonea ad integrare il delitto di estorsione e non quello di ragion fattasi, poiché l’agente è consapevole di esercitare la minaccia o la violenza per ottenere il soddisfacimento del profitto derivante da una pretesa contra ius. Egli infatti non può avere la ragionevole opinione di far valere un diritto tutelabile con azione giudiziaria che gli è negata in considerazione dell’illiceità della pretesa”.
Sull’aggravante del metodo mafioso si legge: ‘Emergeva cioè, da un lato, il senso di impunità dell’indagata che proseguiva la condotta illecita anche dopo le prime risultanze investigative a suo carico essendo certa che nessuno avrebbe osato opporsi alle sue pretese. E dall’altro l’effettiva condizione di assoggettamento e conseguente omertà delle vittime derivante dalla certa consapevolezze di trovarsi a fronteggiare le istanze prevaricatrici di un gruppo criminale mafioso, piuttosto che di un criminale comune. Può dunque affermarsi, in termini di gravità indiziaria, la sussistenza dell’aggravante in contestazione’
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
Informativa sui diritti di autore
Questa è una parte dell’articolo originale
Vuoi approfondire l’argomento, criticarlo, discutere
come previsto dalla legge sul diritto d’autore art. 70
Sei l’autore dell’articolo e vuoi richiedere la rimozione?
Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: “Il riassunto, la citazione (source link) o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali