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Ma davvero oggi, nel 2024 — non nel 1924 — si può ancora lanciare un’iniziativa rivolta alle scuole che inneggia «alla carne e al sangue»? Tre giorni di «allenamento per il corpo e per la mente» con laboratori di scherma medievale e scuole di cavalleria, workshop dal titolo orgogliosamente (e ostinatamente) binario di «Maschi contro femmine» e altri sulla guerra spiegata ai ragazzi da un incursore in congedo del Col Moschin che attualmente è in forza al reality tv «La caserma»? La risposta è sì, si può e non è neanche la prima volta. Perché è già la seconda edizione del festival delle periferie torinesi «GiovaniAdulti». L’anno scorso hanno partecipato 2.500 ragazzi provenienti da 12 scuole e quest’anno si è deciso di fare il bis.
Nella locandina dal gusto vagamente futurista campeggia in primo piano la statua di un discobolo che non stonerebbe al Villaggio Olimpico di Roma: muscolatura poderosa, mascella volitiva, un fisico da far impallidire gli atleti immortalati da Leni Riefenstahl in «Olympia». Curiosamente gli organizzatori hanno invitato anche Moni Ovadia («Il corpo del Golem»), metti mai che qualcuno storcesse il naso contro il sapore nostalgico della kermesse. E qualcuno effettivamente c’è stato. Un gruppo di associazioni di insegnanti ha preso carta e penna e scritto al governatore Alberto Cirio per chiedergli di spiegare come mai la Regione Piemonte abbia deciso di patrocinare un’iniziativa che «tenta di imporre alla scuola pubblica una cultura militarista, patriarcale, nazionalista». Aspettiamo la risposta.
26 settembre 2024 ( modifica il 27 settembre 2024 | 11:22)
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