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Grandi aspettative dal Pnrr per mettere in sicurezza le scuole e adeguare gli spazi perché siano più inclusivi, ma l’aumento dei costi di costruzione porterà meno interventi di quelli previsti. Lo evidenzia Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva, intervenendo anche sulla possibilità di cambiare il calendario scolastico, adeguandolo alle nuove esigenze che emergono con i cambiamenti climatici.
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza – sottolinea Bizzarri – ha subìto tagli rilevanti per quanto riguarda gli asili nido, stessa cosa per la costruzione di nuove scuole. La causa principale di questa revisione è stata motivata con l’aumento dei costi di costruzione. Lo stesso è accaduto con la ristrutturazione, sostituzione/ricostruzione, messa in sicurezza, adeguamento o miglioramento sismico e riqualificazione energetica degli edifici. Palestre e mense sono previste, ma molto al di sotto del fabbisogno effettivo. Siamo molto preoccupati per la riduzione degli interventi, soprattutto sui nidi, che non riusciranno a colmare i gap esistenti nei territori che più ne necessitano né a raggiungere gli obiettivi europei, ancora più lontani. È evidente che sin d’ora bisogna guardare al post Pnrr, con l’utilizzo di fondi ordinari nazionali ed europei, per garantire il funzionamento delle nuove strutture, in particolare nidi e scuole dell’infanzia, per investimenti mirati, come i climatizzatori e per assicurare continuità dei fondi all’edilizia scolastica”. Per le scuole lombarde, il Pnrr (stando ai dati di luglio 2024) porta in dote interventi per 56 milioni sui 661 a livello nazionale, con 306 per la messa in sicurezza nelle scuole (su 2.800 in Italia), 109 nuove mense (su 967 a livello nazionale), 37 interventi sulle palestre (su 431 previsti). Eppure, soprattutto nelle zone disagiate, prive di servizi e di aree di socializzazione e di incontro per piccoli e giovani, le scuole potrebbero essere un presidio essenziale, da tenere aperte tutto l’anno, soprattutto nel periodo estivo. F.P.
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