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Il concordato preventivo biennale รจ stato varato dal legislatore con uno scopo ben preciso: razionalizzare gli obblighi dichiarativi delle imprese e dei lavoratori autonomi di minori dimensioni. Serve, inoltre, a favorire lโadempimento spontaneo.
Attraverso il concordato preventivo biennale i contribuenti dotati di partita Iva possono definire per due anni i redditi che derivano dallโesercizio della loro attivitร , indipendentemente che sia di impresa o svolta nellโesercizio di arti e professioni. Viene anche definito il valore della produzione netta. Lโoperazione, volendo sintetizzare al massimo, serve per calcolare le imposte sui redditi e dellโIrap.
In altre parole, lโAgenzia delle Entrate ed il contribuente concordano un reddito: ma come si concretizza questa operazione? Su quali parametri si basa lโAgenzia delle entrate per calcolare quanto un contribuente abbia guadagnato nel corso dellโanno? Scopriamolo insieme.
Concordato preventivo biennale: chi vi puรฒ accedere
Hanno la possibilitร di accedere al concordato preventivo biennale i titolari partita Iva. Nello specifico, possono aderire alla misura i soggetti che maturano un reddito dโimpresa o derivante dallโesercizio di arti o professioni. Lo strumento รจ rivolto indistintamente ai soggetti che applicano gli indici sintetici di affidabilitร fiscale โ ossia i cosiddetti Isa โ e quanti hanno deciso di aderire al regime forfettario.
I redditi che entrano a pieno diritto allโinterno del concordato preventivo biennale sono i seguenti:
- il reddito da lavoro autonomo, che il contribuente matura nellโesercizio di arti e mestieri, previsto dallโarticolo 54, comma 1 del Tuir. Non vengono presi in considerazione, perรฒ, gli importi relativi ad eventuali plusvalenze o minusvalenze o a redditi che derivino dalle partecipazioni in societร detenute ai sensi dellโarticolo 5 del Tuir;
- per i contribuenti soggetti Ires il reddito dโimpresa, cosรฌ come previsto dallโarticolo 56 del Tuir (contenuto, nello specifico, allโinterno della sezione I del capo II). Per le imprese minori, invece, si fa riferimento allโarticolo 66 del Tuir. Anche in questo caso non devono essere presi in considerazione eventuali plusvalenze, minusvalenze e sopravvenienze attive o passive. Non dovranno essere presi in considerazione nemmeno i redditi relativi a delle partecipazioni detenute ai sensi dellโarticolo 5 del Tuir.
Irap, come viene considerata
Anche lโIrap รจ oggetto del concordato preventivo biennale. In questo caso viene considerato il valore della produzione netta: รจ necessario, in altre parole, fare riferimento dagli articoli 5, 5-bis e 8, del Dlgs 446/1997. Non devono essere presi in considerazione le plusvalenze e le sopravvenienze attive. Allo stesso modo non devono essere prese in considerazione le minusvalenze e le sopravvenienze passive.
Concordato preventivo biennale, lโaccettazione della proposta
Nel momento in cui il contribuente decide di accettare la proposta dellโAgenzia delle Entrate, si impegna a dichiarare gli importi che sono stati concordati per due periodi dโimposta. Per determinare la base imponibile sulla quale calcolare le imposte, lโAdE predispone una proposta, che รจ coerente con i dati presenti nella dichiarazione dei redditi, rispettando la capacitร contributiva del singolo soggetto.
A dare le indicazioni su come debba essere strutturata la proposta, ci ha pensato un decreto del Ministero dellโEconomia e delle Finanze datato 14 giugno 2024. LโAgenzia delle Entrate prenderร in considerazione:
- i singoli indicatori elementari di affidabilitร e anomalia (Isa);
- i risultati economici nella gestione operativa negli ultimi tre periodi di imposta. Si va a guardare anche quella oggetto di dichiarazione;
- i valori di riferimento settoriali;
- il criterio formulazione base Irap;
- la rivalutazione con proiezioni macroeconomiche per i periodi dโimposta 2024 e 2025.
Primo passaggio
Facendo riferimento al primo passaggio, il decreto prevede che venga effettuata una valutazione economica dei risultati che il contribuente ha raggiunto, partendo dai dati che lo stesso ha dichiarato. Entrando un poโ piรน nel dettaglio รจ previsto che venga effettuata una valutazione dellโaffidabilitร basandosi:
- sugli Isa;
- sui dati dichiarati dallo stesso contribuente.
Per analizzare i dati viene preso come arco temporale gli ultimi otto anni disponibili e si fa riferimento alle principali dinamiche economiche del settore e delle diverse modalitร entro le quali i lavoratori autonomi e le imprese si devono muovere.
Queste analisi permettono di valutare i singoli indicatori per i quali, eventualmente, il contribuente non sia riuscito a raggiungere la piena affidabilitร . In questo modo si riesce a determinare la base imponibile.
Secondo passaggio
Per quanto riguarda il secondo passaggio, invece, il decreto prevede che venga condotta unโaccurata analisi del reddito realizzato dal contribuente nel corso dellโesercizio dellโattivitร economica. Anche quella che รจ oggetto della dichiarazione dei redditi. Grazie a questa analisi รจ possibile riuscire a definire quale sia il valore medio, che successivamente viene confrontato con il reddito operativo dellโanno di applicazione.
Terzo passaggio
Come terzo passaggio, il decreto prevede che venga individuato un parametro di rivalutazione, che viene determinato dal livello minimo di redditivitร settoriale, che รจ stato previsto sulla base delle analisi delle spese necessarie per la forza lavoro (la valutazione si basa sui dati dichiarati dalle imprese che appartengono allo stesso Isa).
Nel caso in cui la quantificazione del reddito definito con i passaggi metodologici precedenti dovesse risultare inferiore a questo parametro, lโAdE dovrร prendere come riferimento proprio questo valore.
Quarto passaggio
Per quanto riguarda il il quarto passaggio, il decreto prevede che il valore della produzione netta rilevante che il contribuente ha dichiarato ai fini Irap debba essere sommata allโeventuale differenza che scaturisce tra il reddito che viene dichiarato per versare le imposte dirette e quanto viene quantificato.
Quinto passaggio
Il decreto prevede, per quanto riguarda il quinto passaggio, che la base della proposta concordataria debba essere rivalutata sulla base delle proiezioni macroeconomiche disponibili. Il decreto prende in considerazione le stime per il Pil italiano, che prospettano una crescita dello 0,6% nel 2024 e dellโ1% nel 2025.
In sintesi
Il concordato preventivo biennale prevede che lโAgenzia delle Entrate faccia una proposta al contribuente relativo al reddito del 2024 e del 2025. Su questa base vengono calcolate le imposte.
La definizione del reddito รจ dettagliata e ben precisa. E, soprattutto, segue una serie di regole ben definite.
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