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Durante il festival “Pn Trading Places” a Pordenone, dedicato all’educazione finanziaria, si è discusso dell’importante tema della fine delle garanzie pubbliche collegate alla pandemia. Il sottosegretario al Ministero delle imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, è intervenuto per chiarire i possibili impatti di questo cambiamento, mentre Alberto Maria Camilotti, presidente di SAF Triveneta, ha sottolineato le preoccupazioni per il futuro delle imprese.
Le garanzie pubbliche avevano facilitato l’accesso al credito fino al 30 giugno, ma con la loro scomparsa, molte aziende potrebbero trovarsi in difficoltà sia nel restituire i prestiti precedentemente ottenuti, sia nel richiedere nuovi finanziamenti per investimenti futuri. Camilotti ha evidenziato che il rischio maggiore riguarda la capacità delle imprese di accedere nuovamente al mercato del credito, rendendo indispensabile il ruolo dei Confidi, che possono agevolare il finanziamento alle imprese più piccole.
Il sottosegretario Bitonci, autore della riforma del Fondo di garanzia, ha confermato che l’operatività del sistema dei Confidi sarà estesa fino al 2025, con l’intento di rafforzare il supporto alle piccole e medie imprese. L’importo massimo garantito passerà da 80mila a 100mila euro, con l’obiettivo di sostenere le micro imprese che spesso non riescono ad accedere ai finanziamenti bancari tradizionali. Bitonci ha sottolineato che i Confidi stanno già riempiendo lo spazio lasciato libero dal sistema bancario, dimostrando la loro importanza nel supportare il tessuto economico più fragile.
La fine delle garanzie pubbliche rende il contesto attuale particolarmente delicato, e le imprese, soprattutto quelle più piccole, dovranno affidarsi maggiormente a strumenti come i Confidi per garantire la loro sopravvivenza e crescita. La collaborazione tra istituzioni finanziarie, governo e imprese sarà cruciale per evitare un aumento dei fallimenti e favorire la ripresa economica post-pandemia.
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