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Per ora nessun faccia a faccia con i pubblici ministeri Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Il consigliere regionale Giovanni Zannini, indagato per corruzione e destinatario nei giorni scorsi di una perquisizione dei carabinieri del reparto territoriale di Aversa, affida a una memoria scritta, contenente la sua versione dei fatti e documenti, la sua difesa. L’atto difensivo è stato depositato in Procura dal difensore del politico di Mondragone, l’avvocato Angelo Raucci, che, secondo quanto si è appreso, ha annunciato che il suo assistito intende rispondere dopo l’udienza del tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere chiamato a esprimersi sul sequestro del cellulare e dei supporti informatici notificatogli la scorsa settimana.
Il finanziamento per l’impianto per la mozzarella da 10 milioni
Tra le vicende messe nel mirino degli inquirenti c’è anche quella relativa alla realizzazione di un impianto per la produzione di mozzarella a Cancello ed Arnone da parte del caseificio “Spinosa” degli imprenditori Paolo e Luigi Griffo, anche loro indagati. Un impianto per cui la Spinosa ha stipulato un contratto di sviluppo da quasi 10 milioni di euro con Invitalia, società interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e Finanze, con l’erogazione di contributi per 2,4 milioni a titolo di fondo perduto e 1,5 milioni a titolo di finanziamento agevolato.
Zannini, emerge dagli atti dell’inchiesta della Procura, sarebbe intervenuto per far superare alla Spinosa lo scoglio della valutazione di incidenza ambientale (Vinca) consentendole di accedere ai finanziamenti dello Stato. Secondo quanto ricostruito, la Regione Campania aveva chiesto la necessità di una valutazione di incidenza ambientale la cui mancanza avrebbe comportato la sospensione, o comunque un ritardo, del finanziamento.
L’aiuto dei comuni ‘amici’ per bypassare il neit della Regione
Il consigliere regionale, presidente della commissione Ambiente, si attiva. La dirigente regionale del settore Ambiente conferma le sue deduzioni. Così, per superare lo scoglio, Zannini avrebbe intercesso con Raffaele Ambrosca, sindaco di Cancello ed Arnone dove dovrebbe sorgere l’impianto, affinché da un lato richieda alla Regione la delega in materia di valutazione dell’incidenza ambientale e dall’altro si associ, in convenzione, al comune di Castello del Matese, già delegato e dotato di una commissione ambiente per le Vinca.
Ad agosto, il Comune di Cancello ed Arnone approva lo schema di convenzione, che viene poi validata anche dal consiglio comunale di Castello del Matese, di cui è sindaco Salvatore Montone. Poi il Comune di Cancello ed Arnone chiede (e ottiene) la delega dalla Regione che viene in questo modo bypassata. L’istruttoria per la Vinca è di fatto una farsa: non sarebbero stati effettuati sopralluoghi sul campo per verificare le caratteristiche naturali e lo stato di conservazione degli habitat presenti nel sito Rete Natura 2000, distante circa 400 metri dall’impianto. Lo stesso impianto viene addirittura descritto come “in fase di realizzazione” mentre sarebbe stato già realizzato.
La commissione ambientale di Castello del Matese si limita a confermare lo studio ambientale trasmesso dal comune di Cancello ed Arnone attestando la “non necessità di procedere alla valutazione di impatto ambientale”. In questo modo la Spinosa avrebbe ottenuto i contributi da parte di Invitalia.
Il week end da nababbi in yacht
Per il compito svolto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, Zannini avrebbe ottenuto una gita sullo yacht Camilla. Un week end da “Nababbi”, lo definisce l’imprenditore Alfredo Campoli, anche lui indagato, che è ospite del consigliere regionale, e che sarebbe stato ‘offerto’ – o almeno questa l’intenzione iniziale – dai Griffo. Ma la volontà di “fargli un regalo” manifestata da Paolo Griffo resta nell’alveo delle promesse. Il consigliere regionale, infatti, sarebbe venuto a conoscenza dell’indagine a suo carico e avrebbe pagato l’importo di oltre 7mila euro per la gita.
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