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Fintech 2024, il clima è migliorato ma l’ambiente resta poco invitante. È la sintesi del confronto tra i più importanti operatori europei in occasione del Sifted Summit che si conclude a Londra il mercoledì 9 ottobre: c’è più ottimismo rispetto all’anno scorso, ma non senza preoccupazioni persistenti.
Il 2023 è stato un anno difficile per il settore fintech europeo, caratterizzato da una significativa contrazione dei finanziamenti. Secondo dati recenti, gli investimenti nel fintech europeo sono diminuiti di circa il 30% rispetto al 2022, a causa dell’incertezza economica globale e dell’aumento dei tassi di interesse.
Fintech 2024, segnali di ripresa e nuove sfide
Tuttavia, nel 2024 il fintech ha visto segnali di ripresa, con un aumento del 15% dei finanziamenti nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo miglioramento è stato in parte sostenuto da importanti round di aziende come Monzo e SumUp. Inoltre, la vendita di azioni da parte dei dipendenti di Revolut ad agosto ha rivitalizzato il mercato secondario, evidenziando una rinnovata fiducia nel potenziale di crescita del settore.
Nonostante queste note positive, il percorso verso una ripresa completa è irto di ostacoli. Roxana Mohammadian-Molina, Chief Strategy Officer di Blend, una piattaforma di credito immobiliare, ha affermato durante il Sifted Summit che si sta “iniziando a voltare pagina”.
Blend, che genera ricavi prestando denaro a sviluppatori immobiliari, ha registrato un aumento dell’attività grazie al calo dei tassi di interesse e alla ripresa del mercato immobiliare. Tuttavia, il 2023 ha lasciato cicatrici profonde: l’aumento dei tassi di interesse e il rallentamento del mercato immobiliare hanno creato un ambiente in cui prestare denaro era considerato troppo rischioso per un periodo prolungato. “Siamo stati molto, molto silenziosi e, naturalmente, l’attività ne ha sofferto”, ha ricordato Mohammadian-Molina.
Le sfide normative continuano a rappresentare un ostacolo significativo, con nuove regole come la norma sul rimborso delle frodi che minacciano la sopravvivenza delle piccole fintech.
Il fintech non è più un settore attraente
Anche Anne Boden, fondatrice di Starling Bank, ha dichiarato di non avere intenzione di avviare un’altra fintech, suggerendo invece di guardare a settori come la salute, l’AI o l’editoria.
Nonostante i tassi di interesse stiano lentamente diminuendo e i finanziamenti siano in aumento rispetto al 2023, il settore deve ancora fare i conti con le conseguenze del rallentamento economico.
I venture capitalist continuano a spingere per la redditività e le exit, e il fintech deve adattarsi a un contesto normativo sempre più stringente.
Il futuro prossimo del fintech
Le previsioni per i prossimi anni suggeriscono che il settore dovrà innovare e diversificare per rimanere competitivo, sfruttando nuove tecnologie e mercati emergenti per superare le sfide attuali e future. Si prevede che l’integrazione dell’intelligenza artificiale e della blockchain possa offrire nuove opportunità, migliorando l’efficienza operativa e la sicurezza delle transazioni, fattori cruciali per il successo nel lungo termine.
Guardando al futuro, il settore fintech deve affrontare una serie di sfide per ritrovare il suo fascino. Boris Diakonov, co-CEO della fintech Anna Money, ha espresso scetticismo sul lancio di nuove startup nel settore B2B fintech nel 2024, sottolineando la difficoltà di competere con player consolidati.
I settori del fintech più critici includono il banking tradizionale e le soluzioni di pagamento, dove la saturazione del mercato rende difficile distinguersi. Tuttavia, ci sono segmenti promettenti come l’insurtech, che sta vedendo una crescita grazie all’adozione di tecnologie avanzate per personalizzare le polizze assicurative, e il wealthtech, che utilizza l’AI per fornire consulenze finanziarie personalizzate.
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