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I beni archeologici se ben gestiti, quando ben valorizzati, possono essere l’elemento distintivo per attirare il turismo culturale, soprattutto se si riesce ad offrire un prodotto innovativo. Oggi però questo segmento presenta ancora ombre più che luci nonostante il patrimonio culturale sia considerato una risorsa primaria. Come sono ancora pochi gli operatori che offrono pacchetti dedicati ai siti archeologici. Una strada da percorrere potrebbe essere quella di collegare il sito archeologico a prodotti esperenziali, circuiti che uniscano presente e passato dei luoghi. Intendendo cioè il sito come una delle opportunità che il territorio offre. La Campania ha un bacino di mercato culturale consolidato che ne fa un hub per tutto il Mezzogiorno, in grado di offrire luoghi tra i più visitati in Italia, tra cui Pompei e il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con Padula -il più vasto complesso monastico del Mezzogiorno- e Paestum sotto protezione Unesco. La Campania ha dunque tutti i requisiti per conservare la propria leadership nell’ambito delle nuove tendenze culturali, archeologiche e sostenibili. La Borsa mediterranea del turismo archeologico (Paestum, 31 ottobre-3 novembre) è l’unico appuntamento al mondo che approfondisce questi temi e la fruizione e valorizzazione dei beni culturali, un format riconosciuto anche best practice di dialogo interculturale dalle organizzazioni governative internazionali della cultura e del turismo dell’Onu, Unesco e Un Tourism.
Obiettivo della Borsa è infatti valorizzare parchi e musei archeologici, promuovere destinazioni turistico-archeologiche, favorire la commercializzazione, contribuire alla destagionalizzazione e incrementare le opportunità economiche e gli effetti occupazionali, restando fedele alla vocazione che fin dall’inizio l’accompagna. Si tratta pertanto di un appuntamento irrinunciabile per archeologi, operatori turistici e appassionati di cultura da tutto il mondo.
Cuore dell’evento è il salone espositivo riservato al Ministero della Cultura con laboratori didattici e sala incontri. Presenti anche i Parchi del Colosseo, di Pompei, dell’Appia Antica, di Sibari e Crotone, di Cerveteri e Tarquinia, dei Campi Flegrei, di Paestum e Velia, oltre ai Musei nazionali Romano e di Reggio Calabria, e alla Soprintendenza nazionale del Patrimonio subacqueo. Quello della Regione Campania è l’altro stand più esteso, curato dell’assessorato al Turismo e della Direzione generale per le politiche culturali e il turismo, che promuoverà il patrimonio archeologico dei grandi attrattori, e soprattutto delle aree interne. L’evento porterà inoltre al centro del dibattito il tema del dialogo interculturale e della cooperazione tra popoli, quale luogo di incontro (legittimato dalla partecipazione dei vertici delle Nazioni Unite della Cultura di Parigi, Unesco e del Turismo di Madrid, Unwto, ora Un Tourism) tra accademici, archeologi e operatori turistico culturali, che hanno lavorato a progetti e tavoli comuni, nel solco di una visione culturale, dove non esistono frontiere e ideologie.
La Bmta è promossa da Regione Campania, Città di Capaccio Paestum, Parchi Archeologici di Paestum e Velia in collaborazione con la Camera di commercio e la Provincia di Salerno, il Parco Nazionale del CilentoVallo di Diano e Alburni. E’ ideata e organizzata da Leader di Salerno di cui è direttore Ugo Picarelli, e si svolgerà presso il Next, ex Tabacchificio Cafasso –sito di archeologia industriale “simbolo della Piana del Sele” come definito da Gillo Dorfles e dell’emancipazione femminile al Sud per le 300 tabacchine operaie che vi lavoravano- il Parco e il Museo Archeologico, la Basilica.
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