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Regione Lombardia, fondo perduto fino a 50.000 euro
APERTURA IL 6 NOVEMBRE 2024
La misura intende promuovere investimenti per interventi di innovazione tecnologica, anche nell’ottica di riduzione dell’impatto ambientale
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Beneficiari
MICROIMPRESE lombarde con almeno 2 bilanci o 2 dichiarazioni depositate e con sede in Lombardia da almeno 12 mesi.
Sono escluse le imprese con Ateco sez. A, K e del settore tabacco.
Richiesta regolarità DURC.
Caratteristiche e contenuti
L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili.Â
Il contributo massimo è pari a € 50.000.Â
L’investimento minimo è di € 10.000.
Contributi concessi ai sensi del Reg. (UE) 2023/2831 (nuovo De Minimis).
Spese ammissibili
Sono ammissibili al contributo a fondo perduto gli interventi di innovazione
tecnologica degli impianti e delle attrezzature da realizzare nella sede legale o operativa oggetto di intervento con l’obiettivo di efficientamento energetico. Gli interventi devono rispettare il principio DNSH.
Gli interventi dovranno essere realizzati unicamente presso la sede legale o operativa indicata in domanda,
La domanda di contributo dovrà essere corredata da una relazione tecnica che dettagli ed attesti gli interventi finalizzati a conseguire un effettivo efficientamento energetico rispetto alle condizioni pre-investimento.
Saranno ammissibili le seguenti tipologie di spese:
- acquisto e installazione di macchinari, impianti di produzione, attrezzature, macchine operatrici ed hardware di tipo informatico in sostituzione di quelli in uso presso la sede oggetto di intervento;
- acquisto, installazione e allacciamento alla rete di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, esclusivamente in combinazione con le altre voci di spesa di cui alle lettere a), c), d), e), f);
- acquisto e installazione di pompe di calore per la climatizzazione degli ambienti, in sostituzione degli impianti in uso;
- acquisto e installazione di sistemi di accumulo dell’energia;
- acquisto e installazione di corpi illuminanti a LED a basso consumo in sostituzione dell’illuminazione esistente (c.d. relamping);
- acquisto e installazione di sistemi di domotica per il risparmio energetico e di monitoraggio dei consumi energetici;
- acquisto di software e di licenze d’uso software, anche di tipo cloud e saas, funzionali agli interventi presentati in domanda;
- costi di formazione riconducibili agli interventi presentati;
- spese tecniche di consulenza correlate alla realizzazione dell’intervento (progettazione, direzione lavori, relazioni tecniche specialistiche, contributi obbligatori dei professionisti, ecc.) nel limite del 20% dei costi di cui alle voci da a) ad h);
- spese generali determinate in misura forfettaria pari al 7% delle spese ammissibili di cui alle precedenti lettere da a) a i).
Le spese di cui alla lettera b) sono ammissibili a contributo solo se la somma delle spese ammesse di cui alle lettere a), c), d) e) e f) è almeno pari a euro 10.000.
La relazione tecnica deve riportare i consumi energetici pre-intervento e la
riduzione prevista a seguito della realizzazione degli investimenti oggetto della domanda stessa con riferimento esclusivamente alle voci di cui alle lettere a), c), e), e f).
Per la relazione tecnica l’impresa dovrà avvalersi esclusivamente di soggetti qualificati (EGE o tecnici iscritti ad albi).Â
Sono ammissibili esclusivamente le spese sostenute e quietanzate dopo la presentazione della domanda di contributo ed entro 12 mesi dalla determinazione di concessione del contributo.
Gli investimenti devono essere realizzati per un valore pari ad almeno il 60% del valore presentato e ammesso in domanda (sempre con il minimo di € 10.000). In sede di valutazione della rendicontazione, sarà valutata la coerenza tra quanto presentato e quanto effettivamente realizzato.
Presentazione domande
Dal 6 Novembre 2024. L’istruttoria prevede procedura valutativa a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione, fino ad esaurimento risorse.
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* Note sintetiche non esaustive. La presente informativa non ha valore di proposta. Si rinvia a regolamenti e testi normativi e se ne raccomanda la relativa presa visione
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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