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Risorse rinnovabili
Oltre uno su due attualmente è coinvolto in progetti di community: partecipano privati e enti locali a diversi livelli con l’obiettivo di contenere i costi e ottenere benefici sociali e ambientali. Garda Uno sta lavorando a quella che al momento è l’iniziativa più estesa d’Italia. C’è un progetto anche in città.
Le comunità energetiche rinnovabili possono potenzialmente produrre energia green per un milione di bresciani. Oltre un Comune su due è infatti al momento coinvolto nella costituzione delle Cer, strumento per promuovere una strategia virtuosa che garantisce l’abbattimento dei costi in bolletta e benefici ambientali e sociali.
Fino a pochi mesi fa le Cer erano un concetto astratto: ma ora i regolamenti attuativi del Governo, i fondi per gli studi finanziati dalla Regione e le campagne informative degli enti locali hanno impresso un colpo di acceleratore verso il traguardo.
L’unione fa la forza
Ma cosa sono le Cer? Si tratta di organismi formati da Comuni, piccole e medie imprese e privati cittadini dello stesso comprensorio che puntano ad autoprodurre, consumare e condividere energia da fonti rinnovabili a chilometro zero, per lo più pannelli fotovoltaici installati a terra oppure sui tetti di scuole, palestre e uffici.
In sostanza, la community consente di diventare produttori di energia green per l’autoconsumo collettivo: il conseguente abbattimento dei costi delle bolletta si stima tra il 20 e il 40%.
La situazione nel Bresciano
C’è chi si muove in autonomia, chi sotto l’egida di Comunità Montane o di multiutility: attualmente sono 120 i paesi in corsa per costituire una Cer sul proprio territorio. Ma le potenzialità della nostra provincia sono enormi: si stima che nei prossimi anni potrebbero vedere la luce 750 comunità energetiche rinnovabili pubbliche o private.
Regione Lombardia ha lanciato la una manifestazione di interesse rivolta agli enti locali che puntano alla nascita di una Cer, mappando i territori che hanno intenzione di investire su questo fronte. Trentadue i Comuni capofila che hanno già superato il primo step del bando del Pirellone e sono stati ritenuti «meritevoli di accedere alla fase 2».
Complessivamente, sono 35 i paesi che hanno affidato il progetto ad Anpci Servizi – che nel 2021 aveva scelto Rudiano come Comune pilota per attuare il progetto di una Cer di dimensioni importanti, diventando un modello da esportare a livello nazionale –, 18 quelli con il supporto di We Project, e 1, a Roncadelle, il cui progetto in corso è stato affidato a Sti Spa in sinergia con Gocer srl e Università degli Studi di Bergamo, e che nella sua fase iniziale include 59 membri, tra cui 52 consumatori e 7 prosumers.
I progetti nel Bresciano
A questi va aggiunto il progetto di Garda Uno, che conta 46 Comunità energetiche rinnovabili che comprendono non solo l’area benacense ma anche Comuni della Bassa Bresciana e del Mantovano.
C’è poi la community della Valle Trompia – dodici su diciotto i Comuni che attualmente hanno aderito al progetto che vede coinvolti oltre 200 fra cittadini, imprese e associazioni -, la Solar Cer di Nave, la prima aderente al sistema Confcooperative con i requisiti previsti dal Gse per accedere agli incentivi e con raggio d’azione in tutto il Nord Italia -, la Millesoli di Benaco Energia di Salò, che coinvolge già oltre 70 produttori e consumatori, e Ceraval che comprende anche privati e aziende del comprensorio valsabbino.
Progetti ambiziosi a livello nazionale
Il progetto più esteso d’Italia è attualmente quello di Garda Uno, che prevede alla fine del percorso una produzione annua di 23,5 milioni di kWh, di cui il 52% sarà auto consumata, il 31% condivisa all’interno della comunità e il 17% venduta alla rete. Il valore aggiunto dell’operazione dell’utility di Padenghe sarà lo sfruttamento degli impianti idroelettrici.
L’Unione dei Comuni dell’Alta Vallecamonica sta aggregando enti locali, privati, piccole e medie imprese e attività commerciali per condividere energia e generare benefici ambientali, economici e sociali.
In città
Alle nuove iniziative si aggiunge anche il progetto del Comune di Brescia che sta lavorando sulla Cer «La comunità del sole» che vede Loggia e Aler come membri fondatori. Lo studio ha individuato gli immobili pubblici, incentrati su via Milano, su cui installare pannelli fotovoltaici (mentre un discorso diverso è quello del parco fotovoltaico all’ex Ideal Standard di natura privata – pagina a fianco).
A fronte di tanti progetti, resta però il nodo delle risorse. Il Pirellone ha stanziato 20 milioni di euro ai Comuni per realizzare, su edifici di proprietà pubblica, impianti a fonti rinnovabili e sistemi di accumulo a servizio delle Cer. Alla manifestazione d’interesse hanno risposto in tutta la regione in 513, ma solo 338 hanno ottenuto l’accesso alle risorse. Insomma, nel complesso si tratta di un quadro dalle grandissime potenzialità, che nei prossimi anni potrebbe avere sviluppi anche impensabili.
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