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Decreto Omnibus: le novità per l’edilizia #finsubito prestito immediato

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Semplificazioni PNRR, Bonus Natale, contributi ai Comuni per opere infrastrutturali, rischio idrogeologico, efficientamento energetico e rigenerazione urbana

La Legge 143/2024 di conversione del D.L. 113/2024 recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe dei termini normativi ed interventi di carattere economico, meglio conosciuto come decreto Omnibus, è stata pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’8 ottobre 2024, n. 236.

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Il provvedimento si propone di affrontare le emergenze economiche attuali attraverso un insieme coordinato di misure fiscali e sociali in materia di:

  • sostegno all’economia;
  • riforma fiscale;
  • sostegno sociale;
  • proroghe e semplificazioni;
  • PNRR;
  • strade ponti e viadotti.

Il decreto entrato in vigore il giorno seguente alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è strutturato da 22 articoli suddivisi in V capi. Durante l’iter parlamentare sono stati inseriti nel provvedimento misure di interesse per il settore edilizio, soprattutto per le opere pubbliche intraprese dagli locali e nuovi interventi per il welfare aziendale.

Ecco una rapida sintesi delle novità.

Contributi ai comuni per opere infrastrutturali, rischio idrogeologico ed efficientamento energetico delle scuole

L’art. 8 bis della Legge 113/2024 introduce importanti modifiche al comma 140, art. 1 della Legge 145/2018 (Manovra finanziaria) in riferimento ai contribuiti per gli investimenti infrastrutturali agli enti locali. Adesso possono essere richiesti fondi anche per opere pubbliche in materia di:

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  • messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico;
  • messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti;
  • messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici con precedenza per gli edifici scolastici.

Gli importi massimi sono stati così stabiliti:

  • 1.000.000 di euro per i comuni con una popolazione fino a 5.000 abitanti;
  • 2.500.000 euro per i comuni con popolazione da 5.001 a 25.000 abitanti;
  • 5.000.000 di euro per i comuni con popolazione superiore a 25.000 abitanti.

I contributi assegnati agli enti beneficiari vengono erogati in 3 tranche:

  • 20% entro il 28 febbraio dell’anno di riferimento del contributo;
  • 60 % entro il 31 luglio dell’anno di riferimento del contributo, previa verifica dell’avvenuto affidamento dei lavori, attraverso il sistema di monitoraggio;
  • 20% previa trasmissione, al Ministero dell’interno, del certificato di collaudo.

I contributi non sono destinati a opere già finanziate da altri soggetti e l’assegnazione dei fondi a ciascun ente sarà determinata entro il 15 novembre dell’anno precedente, tramite un decreto del Ministero dell’Interno, in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Qualora l’entità delle richieste pervenute superi l’ammontare delle risorse disponibili, l’attribuzione è effettuata a favore degli enti che presentano la minore incidenza del risultato di amministrazione, al netto della quota accantonata, rispetto alle entrate finali di competenza, ascrivibili ai titoli 1, 2, 3, 4 e 5 dello schema di bilancio previsto dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, risultanti dai rendiconti della gestione del penultimo esercizio precedente a quello di riferimento, assicurando comunque ai comuni con risultato di amministrazione, al netto della quota accantonata, negativo, un ammontare non superiore alla metà delle risorse disponibili.

L’ammontare complessivo dei fondi è così suddiviso:

  • fino al 2025 – 250 milioni di euro annui;
  • 2026 – 400 milioni di euro;
  • dal 2027 al 2031 –  450 milioni di euro annui;
  • anni 2032 e 2033: 500 milioni di euro annui.

L’ente beneficiario del contributo è tenuto ad affidare i lavori per la realizzazione delle opere pubbliche entro 8 mesi decorrenti dalla data di emanazione del decreto. I risparmi derivanti da eventuali ribassi d’asta sono vincolati fino al collaudo e successivamente possono essere utilizzati per ulteriori investimenti, a condizione che gli stessi vengano impegnati entro 6 mesi.

Infine, nel caso di mancato rispetto dei termini e delle condizioni il contributo è recuperato dal Ministero dell’interno secondo le modalità di cui ai commi 128 e 129 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228 e il Ministero dell’interno, in collaborazione con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, effettua un controllo a campione sulle opere pubbliche oggetto del contributo. Per sfruttare al meglio le risorse disponibili e ricevere tutte le informazioni che ti servono, puoi chiedere subito l’ebook “Censimento Ponti” e la consulenza gratuita di esperti in materia.

Sblocco dei fondi per la rigenerazione urbana

Negli ultimi anni, molte città italiane hanno dato priorità alla rigenerazione urbana, puntando a migliorare le aree degradate e la qualità della vita. Il D.L. 113/2024, con l’art. 8-ter, stabilisce che entro il 31 ottobre 2024, il Ministero dell’Interno, insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze, dovrà identificare gli interventi finanziati tramite il Codice Unico di Progetto (CUP).

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Questi interventi, finanziati con le risorse della Legge 160/2019 che disciplina il sostegno agli investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.

I Comuni selezionati dovranno completare i lavori entro il 31 dicembre 2027. Se non stipuleranno i contratti per l’affidamento dei lavori entro il 15 settembre 2024, perderanno i finanziamenti.

Trasferimento risorse PNRR

L’art. 18-quinques comunica che al fine di assicurare la liquidità di cassa necessaria per i pagamenti di competenza dei soggetti attuatori degli interventi del PNRR,  le Amministrazioni centrali titolari delle misure provvedono al trasferimento delle occorrenti risorse finanziarie, fino al limite cumulativo del 90 per cento del costo dell’intervento a carico del PNRR, entro il termine di trenta giorni decorrenti dalla data di ricevimento delle richieste di trasferimento.

I soggetti attuatori attestano l’ammontare delle spese risultanti dagli stati di avanzamento degli interventi e l’avvenuto espletamento dei controlli di competenza previsti dal proprio ordinamento, nonché le verifiche sul rispetto dei requisiti specifici del PNRR.

Infine, il MEF dovrà adottare entro 60 giorni un decreto dove verranno stabiliti i criteri e le modalità per le Amministrazioni centrali titolari delle misure e per i soggetti attuatori.

Fondi per l’efficientamento energetico e lo sviluppo territoriale

C’è ancora tempo per non perdere i contributi cui al comma 29 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020), assegnati ai Comuni per opere pubbliche in materia di:

  • efficientamento energetico, ivi compresi interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
  • sviluppo territoriale sostenibile, ivi compresi interventi in materia di mobilità sostenibile, nonché interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

L’art.10-bis stabilisce infatti che il superamento del termine per la consegna dei lavori (15 settembre di ogni anno) non comporta la revoca del contributo a condizione che alla data del 15 settembre 2024 risulti stipulato il contratto di affidamento dei lavori.

Inoltre, viene prorogato il termine per l’inserimento dei CUP al 30 novembre 2024; per il 2024, il termine di aggiudicazione dei lavori è il 31 dicembre 2024.

Infine, il mancato rispetto del termine di aggiudicazione dei lavori riferito alle annualità dal 2020 al 2024, è revocato, in tutto o in parte, con decreto del Ministero dell’interno da emanarsi entro il 28 febbraio 2025.

Bonus Natale in arrivo a dicembre

E’ previsto un bonus di 100 euro per i lavoratori dipendenti che soddisfano specifici requisiti. Questo bonus sarà erogato su richiesta dai sostituti d’imposta nella busta paga della tredicesima mensilità. Per poter richiedere il bonus, i lavoratori devono:

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  • avere un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro;
  • essere coniugati (non legalmente separati) e avere almeno un figlio fiscalmente a carico, oppure avere un figlio a carico in caso di nuclei monogenitoriali;
  • presentare un’imposta lorda sui redditi da lavoro dipendente superiore alle detrazioni spettanti.

Per ottenere il Bonus Natale Il lavoratore deve inviare una richiesta scritta al proprio sostituto d’imposta, attestando il diritto al bonus e fornendo i codici fiscali del coniuge e dei figli. L’importo sarà netto e non influirà sulla base imponibile e la spettanza del bonus sarà verificata durante il conguaglio fiscale, e se non spettante, verrà recuperato.

 

 

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