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Salvini, in manovra 3,5 miliardi da banche e assicurazioni
«Vittoria Lega! Previsti in manovra economica 3,5 miliardi da banche e assicurazioni da investire in sanità, come la Lega ha sempre auspicato. Bene così». Lo afferma sui social il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.
Al via il Cdm, sul tavolo Dpb, manovra, dl fisco e accise
E’ iniziata a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri: all’ordine del giorno il Documento programmatico di bilancio (Dpb), la legge di Bilancio, il decreto fiscale collegato e un decreto legislativo attuativo della delega fiscale sulle accise.
Statali
Pensioni
Nulla da fare per riforme strutturali su questo fronte ma si lavora, comunque, per confermare la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione. E a un aumento delle pensioni minime. Tra le ipotesi circolate c’è anche quella di un perfezionamento del cosiddetto bonus Maroni, con incentivi a chi sceglie di rimanere al lavoro anche avendo i requisiti per il pensionamento. Non esclusa anche una spinta alla previdenza complementare con l’introduzione di un semestre di silenzio assenso.
Fringe benefit
Si punta ad una conferma, ma con qualche ritocco, anche per la misura sui sostegni aziendali. L’ultima legge di bilancio ha portato la soglia di esenzione dei fringe benefit a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e a 1.000 euro per tutti gli altri (aprendo alla possibilità di usarli anche per pagare l’affitto o il mutuo prima casa).
Natalità, cambiano le detrazioni
È l’altro piatto forte della manovra che dovrebbe prevedere un sostegno alla natalità e alle famiglie attraverso lo strumento dell’assegno unico ma anche con un restyling. L’ipotesi sarebbe quella dell’introduzione di un importo massimo che si potrà detrarre, che dovrebbe essere a sua volta modulato in base al nucleo familiare. Introducendo di fatto, viene spiegato, un primo assaggio di «quoziente familiare». Tra le ipotesi anche quella di rivedere al ribasso la soglia di reddito oltre il quale scatta il decalage degli sconti fiscali al 19% (oggi parte da 120mila euro) ma ancora si starebbe lavorando sull’intero pacchetto. Tra le misure che vengono date per scontate l’estensione alle autonome della decontribuzione per le mamme lavoratrici con due o tre figli.
Sanità
Cuneo fiscale e scaglioni Irpef
La conferma del taglio del cuneo fiscale e dei tre scaglioni dell’Irpef valgono da sole oltre la metà della manovra, intorno ai 14 miliardi. Per quanto riguarda il taglio del cuneo dovrebbero essere superati alcuni difetti con una doppia azione. Dal prossimo anno potrebbe, infatti, rimanere contributivo per i redditi fino a 20mila euro, per poi trasformarsi in fiscale, con un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35mila euro.
A quel punto partirebbe un decalage, piuttosto rapido, fino a 40mila euro. Se i fondi in arrivo dal concordato preventivo e dal ravvedimento collegato saranno sufficienti, il governo potrebbe poi ridurre l’aliquota intermedia, fino a 50mila euro di reddito, dal 35 al 33%.
Verso bonus ristrutturazioni al 50% sulla prima casa
Si va verso la proroga nel 2025 del bonus ristrutturazioni al 50%. Secondo quando si apprende, la manovra attesa questa sera in consiglio dei ministri dovrebbe salvare l’agevolazione edilizia per un altro anno, evitando il calo al 36% previsto a legislazione vigente. Come anticipato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, la portata della norma sarebbe limitata alle prime case.
Cambiano le detrazioni, ipotesi tetto e quoziente familiare
Un nuovo restyling delle detrazioni in vista di una successiva e più complessiva razionalizzazione delle tax expenditures: secondo quanto si apprende da diverse fonti, il governo sta elaborando per la manovra l’introduzione di un importo massimo che si potrà detrarre, che dovrebbe essere a sua volta modulato in base al nucleo familiare. Introducendo di fatto, viene spiegato, un primo assaggio di «quoziente familiare». Tra le ipotesi anche quella di rivedere al ribasso la soglia di reddito oltre il quale scatta il decalage degli sconti fiscali al 19% (oggi parte da 120mila euro) ma ancora si starebbe lavorando sull’intero pacchetto.
Meloni, sulle banche governo più coraggioso della sinistra
«Al collega Fratoianni, che parlava di banche e extraprofitti, dico che vedremo con la legge di bilancio. Potrebbe scoprire che questo governo ha avuto più coraggio di quello che ha avuto la sinistra quando era al governo». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in aula alla Camera, in sede di replica nel dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, replicando al leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.
In Cdm anche decreto legislativo sulle accise
Un decreto legislativo per la revisione delle disposizioni in materia di accise: è l’integrazione – a quanto si apprende – all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri che si terrà stasera e che è chiamato a esaminare anche la manovra. L’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, convocato in data odierna, alle ore 20.00 a Palazzo Chigi, è integrato come segue: SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Revisione delle disposizioni in materia di accise (ECONOMIA E FINANZE). Lo si legge nella nota di Palazzo Chigi.
Tajani, verso contributo di 3-4 miliardi dalle banche
È nell’ordine di grandezza dei 3-4 miliardi di euro il valore del contributo in arrivo dal settore bancario alla manovra. Lo ha confermato annuendo il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, arrivando alla Camera per la discussione sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni, a cui seguirà alle 20 il Consiglio dei ministri. «Vediamo stasera – ha continuato Tajani rispondendo ai cronisti in Transatlantico -, sono stati riuniti fino a ieri sera. Ora stanno facendo le ultime cose. Comunque non ci saranno nuove tasse, questo è sicuro».
Verso tagli del 5% alle spese dei ministeri in manovra
Dovrebbero essere del «5%» i tagli alle spese dei ministeri previsti con la prossima manovra. Lo spiegano fonti di governo mentre ancora sono in corso le limature dei testi in vista del Consiglio dei ministri, in calendario questa sera alle 20.
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