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Il 23 e 24 ottobre torna a Milano, il Salone del leasing, organizzato da Assilea (Associazione italiana leasing).
La due giorni, che si terrà presso il Magna Pars Event Space di via Tortona 15, prevede 12 panel e 23 relatori e relatrici, con gli interventi, tra gli altri, di Antonio Patuelli, presidente Abi, Marco Fortis, vicepresidente e direttore Fondazione Edison, Giulio Tremonti, presidente della Commissione affari esteri e comunitari alla Camera dei Deputati, Andrea Pilati di Bankitalia, Silvio D’Amico del Mef e Gianfranco Torriero di Abi. Per l’Europa interverranno Irene Tinagli, Europarlamentare e membro della Commissione per i problemi economici e monetari, Guido Borgato, attaché finanziario alla Rappresentanza permanente dell’Italia presso la Ue, Paolo Muti di Abi Bruxelles, Patrick Beselaere, past president Leaseurope, Rafael Alarcon Abeti, senior director di Leaseurope e Marco Zanni, già europarlamentare.
La prima giornata sarà dedicata a esaminare le prospettive per l’economia italiana e le imprese, il futuro del leasing in Europa (in inglese), le aspettative sui cambiamenti previsti dalla revisione dei criteri di Basilea3, la riforma fiscale, la sostenibilità nel settore finanziario.
La seconda giornata verterà invece sulle prospettive per il mondo del credito e dei servizi finanziari, le trasformazioni indotte dall’intelligenza artificiale nei servizi finanziari, l’incontro con Leaseurope, le sfide e le opportunità per le imprese del leasing, insieme alle conclusioni del presidente di Assilea, Carlo Mescieri.
“Il leasing è il principale strumento finanziario utilizzato dalle pmi per crescere e la riduzione degli investimenti in macchinari e beni produttivi è un campanello di allarme che porta Assilea ad auspicare una politica monetaria meno restrittiva ed anche una eventuale calibrazione degli strumenti di sostegno alle imprese – dichiara il presidente di Assilea, Carlo Mescieri -. Industria 4.0 è stato un motore di crescita del Pil, della produzione industriale e dell’export, che ha consentito all’Italia di recuperare meglio e più velocemente di tutti i paesi nel dopo pandemia. Confidiamo che anche Transizione 5.0 possa risultare al più presto un fattore capace di ridare slancio agli investimenti delle imprese”.
In vista del Salone del leasing, Assilea ha reso noti i risultati del leasing nel periodo gennaio-settembre 2024, che indicano una riduzione della propensione agli investimenti leasing delle imprese italiane. I dati del centro studi e statistiche dell’Associazione fotografano, infatti, un rallentamento dello stipulato leasing che nonostante la ripresa registrata negli ultimi mesi, risulta in flessione del 4,8% in valore e del 7% in numero dei contratti nel periodo. A settembre risultavano stipulati 526.493 i nuovi contratti leasing, per un valore di oltre 24 miliardi di euro.
Nei primi 9 mesi del 2024 tiene sostanzialmente l’auto (- 0,6%, autovetture, veicoli commerciali e mezzi industriali), che arriva a rappresentare il 64,2% dello stipulato totale. Ottime performance su autovetture (+8,4%) e veicoli commerciali in leasing (+21,4%), mentre il noleggio a lungo termine di autovetture accusa flessione del 14% nei primi nove mesi dell’anno. Importante il contributo del leasing per il finanziamento di autovetture green (elettriche, ibride e plug-in) nonostante le difficoltà incontrate dal mercato delle auto elettriche degli ultimi mesi.
Il leasing strumentale registra un -15,6% sui valori complessivi del periodo esaminato, a causa del persistere delle politiche monetarie restrittive e del ritardo con cui si stanno manifestando i provvedimenti della Transizione 5.0 che sta causando un differimento delle decisioni di investimento delle imprese. Rispetto al leasing finanziario (-19,7%), il leasing operativo mostra una dinamica in controtendenza (+13,2%) ancorché limitata a una nicchia di mercato caratterizzata da beni standard e di piccolo importo.
Positivo il comparto del leasing immobiliare (+5,8%), trainato dal segmento costruito, in particolare nella classe di importo tra 0,5 e 2,5 milioni (+10,8%) e un lusinghiero +79,7% in quella oltre i 2,5 milioni di euro. Il segmento da costruire registra invece un’inversione di tendenza rispetto al positivo andamento dell’anno 2023 con flessioni per tutte le fasce di importo contrattuale.
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