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Sciopero

A Roma sono attesi tutti i sindacati dei metalmeccanici, alcune delegazioni europee e mondiali e i leader dell’opposizione per difendere l’occupazione e rilanciare il futuro dell’industria dell’auto in Italia

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Ansa video


Non sarà certo la pioggia a fermare lo sciopero unitario organizzato dalle sigle sindacali Fiom, Fim e Uilm. Per le strade di Roma, sotto lo slogan “Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto”, l’intero settore dell’automotive manifesta per difendere l’occupazione e rilanciare il futuro dell’industria dell’auto in Italia, a partire dai siti Stellantis. La multinazionale dell’amministratore delegato Carlos Tavares infatti continua a evocare licenziamenti e annunciare stop della produzione.

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Il corteo si muoverà da piazza Barberini verso piazza del Popolo, dove i segretari generali dei sindacati dei metalmeccanici, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella interverranno dal palco. In piazza ci saranno anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. 

  

Con i lavoratori, in arrivo nella capitale da tutta Italia, è prevista anche la partecipazione dei leader dei partiti dell’opposizione: Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Carlo Calenda. Proprio quest’ultimo, tuttavia, qualche giorno fa alla Festa del Foglio a Firenze aveva avuto qualcosa da ridire sulla questione Stellantis, accusando anche il segretario della Cgil: “Per moltissimi anni non è stata detta una parola: Landini sulla questione di Elkann non ha detto una parola!”.

   

Nella Capitale sono attese delegazioni di sindacati europei e mondiali. Anche Fismic Confsal, Uglm e Associazione Quadri, che hanno partecipato alla manifestazione a Mirafiori, saranno in molte piazze d’Italia – Torino, Bari, Potenza, Napoli, Avellino, Cassino e Termoli – con lo slogan “L’Automotive merita di più”.

 

Del resto quella del settore è una crisi che riguarda tutti i lavoratori, non solo quelli italiani, e infatti i sindacati avvertono che “Stellantis in Italia e in generale l’automotive in Europa sono al collasso. Sono irrimediabilmente a rischio la prospettiva industriale e occupazionale” e per questo, come si legge nel volantino dello sciopero, “sono urgenti risposte da parte dell’Ue, governo, Stellantis e aziende della componentistica”. Il settore dell’auto “è un settore strategico, ma è a rischio”.

 

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A Torino, nella sede di Mirafiori, l’azienda ha già prolungato fino al 4 novembre lo stop per gli operai delle carrozzerie, ma per molti lavoratori in cassa integrazione sono giorni di disagi economici. L’agenzia Moody’s nel suo ultimo report ha abbassato l’outlook per l’intera industria automobilistica globale da stabile a negativo. Calano le aspettative di vendita per Europa e Stati Uniti, ma anche per la Cina. Le previsioni di crescita per il 2024 secondo le stime di Moody’s si fermano a un +0,4% contro l’1,6% stimato in precedenza e anche nel 2025 si prevede una crescita moderata dei volumi. “In Italia solo un veicolo immatricolato su 20 è full electric. La situazione di mercato è triste” spiega Motus-E, l’associazione italiana degli operatori industriali, filiera automotive e mondo accademico che punta allo sviluppo della mobilità elettrica in Italia.

  

Per il segretario generale della Uilm Rocco Palombella, “siamo di fronte a una transizione e pensiamo sia affrontata in  modo sbagliato, sia da parte dell’Ue, sia da parte del Governo italiano. Il tema non è solo che i produttori cinesi entrano in Italia, ma che Stellantis addirittura ha fatto un accordo con Leapmotor (produttore cinese di auto, ndr) per commercializzare prodotti cinesi e per produrli in Polonia. Insomma, siamo davanti a un qualcosa di drammatico”.

 

Le prospettive, dai livelli di produzione all’occupazione, non sono chiare, non c’è un piano industriale che definisca un futuro. Il governo convochi le parti sociali, Stellantis e le aziende della componentistica a palazzo Chigi perché c’è bisogno di un piano strategico complessivo in Italia e in Europa”, ha detto Maurizio Landini, ad Agorà su Rai3 aggiungendo che “in Italia stiamo producendo 300mila auto quando avremmo la capacità produttiva per 1,5 milioni di auto. Oggi è il momento di aprire una discussione a livello europeo”.

 

Nella giornata di ieri, Stellantis ha provato a far desistere i lavoratori dallo sciopero affiggendo sulle bacheche aziendali di Mirafiori e Pomigliano alcuni volantini in cui si legge: “Stellantis siamo tutti e tutte noi. Con le polemiche non si risolve nulla. Capaci di competere con i migliori”. Non è altro che un riassunto delle parole pronunciate da John Elkann al Lingotto, lo scorso mercoledì 16 ottobre, in cui l’erede di Gianni Agnelli ha evocato “lo spirito Fiat” affermando: “Noi conosciamo, e voi più di tutti, quale è la realtà: con le polemiche strumentali, i rancori, i protagonismi non si risolve niente. Non si costruisce nulla”.

  





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