Piacenza è una delle città con l’aria più inquinata d’Europa. E la situazione sta peggiorando. L’ultimo aggiornamento dell’Agenzia europea dell’ambiente risale ad agosto. Nel biennio 2022-2023, Piacenza è salita al 7° posto in classifica per la concentrazione di particolato fine su 372 città europee, con 22,2 microgrammi di Pm2.5 per metro cubo d’aria. Un dato che evidenzia un sostanziale aggravamento della situazione, visto che nel biennio 2021-2022 i Pm2.5 erano a 20,5 microgrammi per metro cubo d’aria, con il capoluogo emiliano al 19° posto su 375 città dell’Unione europea con più di 50mila abitanti.
Sulla qualità dell’aria di Piacenza pesa l’inquinamento provocato dai gas di scarico dei mezzi di trasporto, perché la città è tra i principali poli logistici italiani, e a meno di un chilometro dal centro storico insiste per esempio la bretella dell’autostrada A21. In attesa del Polo del ferro che porterà vantaggi, riducendo il traffico pesante, non va però dimenticato che in città ci sono una centrale termoelettrica, un cementificio, e nei dintorni un termovalorizzatore.
In più, tra le principali fonti d’inquinamento dell’aria vanno considerati anche gli impianti di riscaldamento degli edifici cittadini. Se sul livello delle altre emissioni il Comune guidato dal sindaco Pd Katia Tarasconi direttamente poco può fare, in questo caso invece qualche margine di manovra ci sarebbe. Basta guardare al Comune di Treviso. Una città che conta circa 85mila abitanti rispetto ai 104mila di Piacenza, e che per l’inquinamento atmosferico comunque non è messa molto meglio (13° posto europeo) con i Pm2.5 a 20,7 microgrammi per metro cubo d’aria.
Il Bando Caldaie
Il Comune veneto, guidato dal sindaco di centrodestra Mario Conte, da anni si è messo in gioco per cercare di migliorare la qualità dell’aria. «A partire dal 2019 con il Bando Caldaie sono stati sostituiti più di 500 impianti, per un investimento totale che supera il milione di euro», ha dichiarato all’inizio del mese scorso il vicesindaco Alessandro Manera a trevisotoday.it, in occasione della presentazione del nuovo provvedimento. «Il contributo per l’efficientamento delle caldaie rappresenta la misura più incisiva per il contrasto all’inquinamento atmosferico. E siamo certi che con questa prima tranche (da 30mila euro, ndr) della nuova campagna di sostituzione sarà possibile lanciare un messaggio importante in termini di sostenibilità», ha concluso Manera.
La prima tranche del nuovo Bando Caldaie per l’efficientamento degli impianti termici civili a gasolio, gpl o metano, si è chiuso a metà ottobre. Prevede l’assegnazione di un contributo a fondo perduto fino a 5mila euro per unità, con il massimale utilizzabile per rottamare le più obsolete caldaie a gasolio. Il contributo comunale copre fino al 70% del costo totale per la fornitura e posa in opera in sostituzione degli impianti di riscaldamento di almeno 10 anni.
E allora, se lo fa il Comune di Treviso, perché non lo può fare quello di Piacenza?
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.
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