Latina è la provincia dove i prezzi crescono di più #finsubito richiedi mutuo fino 100%

Quanto costa compare o affittare casa nella provincia di Latina e nel resto del Lazio? A scattare una fotografia sulla situazione del mercato immobiliare regionale, in relazione al terzo trimestre del 2024, è Immobiliare.it Insights, la proptech company del gruppo di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, specializzata in analisi di mercato e data intelligence. 

In linea generale nella terza parte dell’anno in corso il “mercato immobiliare laziale mostra segnali di rallentamento con i prezzi di vendita che si contraggono dell’1,3% – pur crescendo dell’1,6% su base annua – e i canoni di affitto che si avvicinano alla stabilità ma evidenziano comunque un lieve calo (-0,2%), a fronte di un rialzo importante, vicino al +7%, nell’anno”. In questo quadro Latina si inserisce come la provincia che nei tre mesi tra giugno e settembre ha fatto registrare il più alto incremento dei prezzi di affitto in tutta la regione con una diminuzione della domanda. Ma andiamo con ordine. 

Acquistare o affittare una casa nel Lazio: quanto costa 

Acquistare un casa in regione costa 2.636 euro/mq di media, mentre per affittarla 14 euro/mq medi. “Sia il mercato delle compravendite sia quello delle locazioni vedono la domanda aumentare nell’ultimo trimestre, rispettivamente dell’1,1% e del 25,1% – viene spiegato -. Lo stock, invece, seguendo la classica legge di mercato, cala in entrambi i comparti, facendo segnare rispettivamente un -8,7% e un – 13%. Le tendenze annuali parlano invece di una domanda sempre in aumento considerevole – un +21,1% per quella di acquisto e un +38,4% per quella di affitto – mentre l’offerta è in rialzo per le compravendite (+6%) e in forte discesa per le locazioni (-25,5%)”. 

Le città più care dove acquistare una casa 

Roma si conferma la città più costosa per acquistare un immobile nel Lazio, con 3.443 euro/mq medi e un lievissimo rialzo, pari al +0,4%, nell’ultimo trimestre. L’incremento più rilevante si manifesta invece nel comune di Frosinone, che sale del 5% e raggiunge i 1.240 euro/mq di media. Discorso diverso invece per Rieti che con il -4,6% è il comune che fa registrare il calo più importante. In discesa anche la provincia di Roma (-1,2%), mentre i 790 euro/mq della provincia di Rieti (- 2,5% nel trimestre) la rendono il territorio più economico per comprare in regione. Sotto i 1000 euro/mq si posizionano anche la provincia di Viterbo (939 euro/mq) e quella di Frosinone (874 euro/mq). “Guardando alla domanda di compravendite, quasi ovunque viene rispettata la tendenza di crescita regionale, con il traino verso l’alto rappresentato dalla provincia di Rieti, su del 17,8% nel trimestre. L’unico discostamento è quello del comune di Frosinone, dove la richiesta si contrae del 2,8% in 3 mesi. Per quanto concerne l’offerta, in questo caso l’andamento è meno omogeneo su base trimestrale, con alcuni accumuli, tra cui emergono il +6,5% del comune di Viterbo e il +2,4% della rispettiva provincia, e altri decumuli, come quelli del comune e della provincia di Roma, giù rispettivamente del 12,8% e del 6,9%”. 

Affittare una casa: a Latina l’incremento maggiore dei prezzi 

Roma rimane la città più cara anche quando si tratta di affittare, con un canone medio di 16,3 euro/mq, in crescita dello 0,6% negli ultimi 3 mesi. Il territorio più economico è invece la provincia di Frosinone, con 6,4 euro/mq di media. Nonostante la tendenza dei prezzi in lieve decrescita su base regionale nel trimestre, la provincia di Latina è quella che cresce maggiormente facendo segnare un +5,4%, seguita dal comune di Rieti (+5,3%). Analizzando poi la domanda di affitto, questa cresce quasi ovunque nel trimestre rispettando la tendenza della regione. A Roma si verifica l’incremento più rilevante, pari quasi al +33%, mentre Latina è in controtendenza con un calo del 3,4%; anche a Viterbo la domanda è in discesa, addirittura dell’11,1%. Per quanto concerne infine l’offerta, nonostante il dato medio regionale mostri un decremento, ci sono alcune zone che evidenziano, al contrario, un accumulo. Su tutte, spiccano la provincia di Rieti (+22%) e il comune di Viterbo (+19,8%).