Operativa l’agevolazione che favorisce la transizione energetica delle imprese del Lazio. Si possono ottenere contributi a fondo perduto fino al 65 per cento della spesa
Le imprese del Lazio possono già fare domanda per ottenere i contributi a fondo perduto previsti dal nuovo bando della Regione.
Si tratta dell’agevolazione volta a sostenere gli investimenti per il risparmio energetico e per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
I progetti devono prevedere interventi per migliorare l’efficienza energetica dei processi produttivi e/o degli edifici.
Domande sull’apposita piattaforma fino al 16 luglio 2025.
Regione Lazio: al via le agevolazioni sulla transizione energetica
Dallo scorso 16 settembre è possibile presentare la domanda per accedere alla nuova agevolazioni della Regione Lazio che favorisce gli investimenti per il risparmio energetico e per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
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Si tratta del bando dedicato alla transizione energetica nell’ambito del Programma Regionale FESR Lazio 2021-2027.
Promuove la realizzazione di progetti d’investimento volti all’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni di gas serra in due aree di intervento principali:
- efficientamento energetico degli edifici;
- efficientamento energetico dei processi produttivi.
A questi possono essere affiancati investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Possono accedere all’agevolazione le imprese di ogni dimensione in possesso dei seguenti requisiti:
- iscritte al registro delle imprese italiano;
- con sede operativa nel Lazio;
- che non si trovano difficoltà.
Le imprese devono inoltre essere in contabilità ordinaria e possedere i requisiti previsti per contrarre con la Pubblica Amministrazione.
Una quota pari al 10 per cento dei 40 milioni di euro stanziati è riservata alle imprese che partecipano a progetti aggregati in APEA (Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate).
Contributi Regione Lazio per la transizione energetica: progetti e agevolazioni
L’agevolazione prevede il riconoscimento di contributi a fondo perduto, con percentuali che variano dal 30 al 65 per cento in base alla tipologia di impresa e alla localizzazione del progetto.
Ogni progetto, come detto, deve determinare una riduzione:
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- di almeno il 30 per cento delle emissioni dirette e indirette di gas serra;
- di almeno il 30 per cento dei consumi di energia primaria (in caso di investimenti per l’efficienza energetica degli edifici).
Gli investimenti inclusi nel progetto devono risultare da una diagnosi energetica ex ante e devono essere confermati in una relazione tecnica ex post.
L’unità produttiva nella quale si prevede di realizzare l’investimento, inoltre, deve aver registrato complessivamente nell’anno 2023 consumi di energia primaria non inferiori a 60 MWh/anno.
I progetti devono prevedere una spesa minima di 150.000 euro. Non è previsto un tetto massimo al valore del progetto ma il contributo massimo è di 2 milioni di euro.
I progetti devono essere conclusi e rendicontati entro 18 mesi dall’approvazione. Ogni impresa può presentare un solo progetto, in forma singola.
Tra le spese ammissibili rientrano gli investimenti in efficienza energetica e fonti rinnovabili e quelli relativi a consulenze tecniche e certificazioni ISO 50001.
Contributi Regione Lazio per la transizione energetica: come fare domanda
Le imprese del Lazio interessate possono fare domanda online accedendo all’apposita piattaforma “GeCoWEB Plus”.
Le richieste si possono già inviare dal 16 settembre 2024 e c’è tempo fino alla scadenza fissata per le ore 18.00 del 16 luglio 2025.
La procedura è a sportello, pertanto i contributi sono concessi nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande, in modo da consentire alle imprese di presentare la domanda in funzione delle reali esigenze di realizzazione di un progetto di efficientamento energetico.
I dettagli nell’avviso pubblico della Regione Lazio.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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