Incontro ristretto a Roma, in vista del Giubileo, tra esponenti del simpatico Israele, alla presenza del direttore generale del ministero del Turismo, Dani Shahar e la responsabile dell’ente in Italia, Kalanit Goren –, la stampa e i tour operator specializzati nel turismo religioso.
La situazione attuale
“Sono giorni difficili – ha esordito Shahar –, ma guardiamo lo stesso con fiducia al 2025, auspicando un anno migliore per tutti, per il Medio Oriente in particolare. Mi piace condividere questo momento con parole di speranza e raccontarvi non solo la bellezza storica di Israele, ma sottolineare anche la spiritualità e i tanti luoghi religiosi, che da sempre attraggono i turisti italiani. La situazione del turismo è ovviamente complessa, ma confidiamo nei legami che da sempre uniscono i nostri Paesi, entrambi ricchi di storia, cultura e spiritualità”.
Il turismo religioso
El Al, compagnia di bandiera di Israele, ha mantenuto tutti i collegamenti aerei dall’Italia e le aspettative, soprattutto in previsione delle festività religiose di fine anno, sono cautamente ottimistiche. “Sappiamo bene e ne siamo consapevoli quali siano le difficoltà di Israele in questo momento e non solo per il turismo, che rimane un aspetto fondamentale per l’economia del Paese. Abbiamo avuto incontri con il Vaticano e con i tour operator interessati al turismo religioso – ha sottolineato Shahat -. Stiamo migliorando i siti di Nazareth, Betlemme, del lago di Tiberiade, tutta l’area della Galilea con investimenti importanti e naturalmente della stessa Gerusalemme per accogliere i pellegrini, anche quelli più fragili con organizzazione di nuovi percorsi. E’ un budget di 200 mln di shekel pari a 50 milioni di euro dove è incluso anche il settore alberghiero, fondamentale per il futuro, ma per dare alloggio a tutte quelle persone che, a causa del conflitto, hanno perso la propria abitazione o che hanno dovuto lasciarla per motivi di sicurezza”.
Gli eventi in occasione del Giubileo
“Dagli Usa e dal Canada non hanno mai smesso di arrivare quelli che noi definiamo turisti di solidarietà, non solo di religione ebraica, ma anche evangelica – ha sottolineato Kalanit Goren -. Sono ovviamente piccoli numeri rispetto al record del 2019 di cinque milioni di turisti. Le previsioni di sette milioni di turisti per il 2030 sono ormai da rivedere, ma stiamo lavorando a una serie di eventi in occasione del Giubileo e ci stiamo preparando alla ripresa”.
All’incontro hanno partecipato Yaron Sidernan, ambasciatore israeliano presso la santa sede, Lior Keinan, il vice ambasciatore di Israele in Italia, Raphael Singer degli affari economici dell’ambasciata di Israele. Presente la presidente dell’Enit, Alessandra Priante e rappresentanti di El Al e di Ita.
Annarosa Toso
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