Benché possa sembrare un ossimoro, la Sanità inquina e dunque nuoce. Nell’epoca in cui gli impatti sull’ambiente di ogni attività – pubblica o privata – sono studiati e monitorati con cura, emerge che l’impronta ambientale del sistema sanitario è pericolosamente alta.
Secondo il Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’Enea, già nel 2019 il consumo specifico di energia in ospedale era superiore di circa tre volte rispetto a quello per uso abitativo.
Ulteriore conferma arriva dal Rapporto Tecnico “Sustainable and Climate Change Resilient Healthcare Facilities in Europe: the Challenge” di Siais (Società Italiana dell’Architettura e dell’Ingegneria per la Sanità), che rivela quanto le strutture ospedaliere emettano grandi quantità di CO2, ma anche di diversi altri gas, genericamente inquinanti e anche climalteranti (GHGs – Greenhouse Gasses). Il rapporto tecnico stimava, anch’esso al 2019, il contributo della Sanità all’emissione di GHGs: circa il 5% del totale.
Difatti, gli edifici sanitari sono grandi consumatori di energia, principalmente per il riscaldamento, il raffreddamento e l’illuminazione. La riqualificazione energetica è dunque una priorità perché consente di ridurre significativamente le emissioni di gas serra, contribuendo così alla lotta ai cambiamenti climatici. Inoltre, l’utilizzo di impianti di riscaldamento e raffrescamento più efficienti e di fonti di energia rinnovabile permette di ridurre l’inquinamento atmosferico all’interno e all’esterno degli edifici, migliorando così la qualità dell’aria per pazienti, personale sanitario e visitatori.
La riqualificazione energetica delle strutture sanitarie
Alcuni fattori specifici delle attività di riqualificazione energetica delle strutture sanitarie rendono le linee d’azione più complesse, richiedendo quindi professionalità e fornitori altamente qualificati.
Innanzitutto, gli edifici sanitari sono spesso molto articolati, con impianti tecnologici avanzati ed elevati consumi energetici. La riqualificazione energetica richiede quindi una progettazione accurata e una gestione integrata dei diversi sistemi.
Inoltre, la continuità operativa delle strutture e la sicurezza dei pazienti sono priorità assolute: una corretta pianificazione delle attività risulta dunque fondamentale.
Grande importanza va data infine ai requisiti normativi e tecnici: il settore sanitario è soggetto a norme e regolamenti specifici in materia di sicurezza, igiene e comfort ambientale e gli interventi di efficientamento devono essere conformi a tali requisiti.
Le politiche pubbliche per ridurre l’impatto del settore sanitario
Il Sistema Sanitario Nazionale italiano sta lavorando in direzione della transizione ecologica di tutte le strutture ospedaliere da quando è stato pubblicato il PNRR.
All’interno del quadro più ampio delle politiche energetiche europee e nazionali, la strategia “European Green Deal” e il PAESC offrono un framework, rispettivamente europeo e locale, per la definizione e l’attuazione di strategie sostenibili.
Anche il Pniec, Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima 2030, chiama gli enti pubblici all’azione, pertanto sono diverse le strutture ospedaliere che hanno già implementato piani di sostenibilità, benché il documento non preveda linee d’azione specifiche per la Sanità.
Tra i casi di successo che meritano di essere messi in evidenza, per via della grande complessità del progetto, troviamo la riqualificazione energetica del Policlinico di Bari.
Il caso del Policlinico di Bari
Il Policlinico di Bari, complesso ospedaliero di grandi dimensioni, è composto da due strutture principali: il Policlinico e l’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, che si estendono su un’area di circa 230.000 metri quadri, ospitando oltre 60 unità operative, la facoltà di Medicina e migliaia di persone ogni giorno.
Per migliorare il livello di sostenibilità e di efficienza energetica dell’intera struttura ospedaliera, riducendone i consumi e garantendo al tempo stesso un ambiente di degenza confortevole e salutare, il Policlinico ha indetto una procedura di gara per l’affidamento del servizio di riqualificazione, conduzione e manutenzione degli impianti tecnologici dell’ospedale e delle relative pertinenze, più una serie di interventi e attività aggiuntive. Edison NEXT si è aggiudicata la concessione del servizio con un progetto ambizioso:
“Oltre agli interventi di facility management e di efficientamento effettuati sugli impianti termici e di climatizzazione del polo ospedaliero, ai servizi di conduzione e manutenzione degli impianti stessi, alla fornitura di energia, sia elettrica che termica, abbiamo proposto una serie di servizi e migliorie che ci hanno consentito di ottenere in gara un punteggio molto alto, risultando primi in graduatoria”, spiega Antonia De Candia, Contract Manager di Edison NEXT e Responsabile Unico del Multiservizio del Policlinico di Bari e Giovanni XXIII.
Il progetto di Edison NEXT
Implementazione e upgrade di sistemi BEMS per il controllo e la telegestione degli impianti, installazione di nuovi cogeneratori ad alto rendimento, realizzazione di impianti fotovoltaici, sostituzione dei corpi illuminanti con tecnologia LED, installazione di sistemi di trigenerazione per produrre energia elettrica, termica e acqua refrigerata a partire dalla stessa fonte: queste sono alcune delle soluzioni innovative in corso di realizzazione che consentiranno al Policlinico di beneficiare di un risparmio energetico del 15,5% e di una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 3.100 tonnellate all’anno*, oltre che di un significativo miglioramento del comfort ambientale all’interno delle strutture del polo ospedaliero.
“Il progetto realizzato con il Policlinico di Bari è un esempio di come sia possibile promuovere efficacemente la decarbonizzazione della nostra sanità, ottimizzando i consumi energetici, riducendo l’impatto ambientale e garantendo al contempo il massimo comfort e la sicurezza di utenti e edifici. Una sfida complessa e ambiziosa che ci sta portando a ottimi risultati e che continuiamo ad affrontare, con tanto impegno, determinazione, passione e rapidità di intervento”, conclude De Candia.
*Il totale delle emissioni evitate è pari al prodotto del risparmio di energia elettrica e il coefficiente emissivo del parco termoelettrico italiano come definito nei rapporti ambientali ISPRA (anno 2022)
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