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Link curiosi tra Avezzano Calcio, Banca Progetto e ‘Ndrangheta – SITe.it #finsubito prestito immediato


In una città alla perenne e per certi versi sconsiderata ricerca dell’identità perduta, può addirittura succedere che qualcuno può arrivare a sospettare che – anche nel calcio avezzanese – potrebbe avvertirsi un lieve odore di ‘Nduja.

A stimolare l’olfatto dei trinariciuti annusatori non sarebbe però solo il profumo del piccante insaccato calabrese ma anche una notizia che giunge dalla Lombardia e che presenta comunque dei curiosi link tra lo Stadio dei Marsi di Avezzano, Banca Progetto e la ‘Ndrangheta.

Link certamente audaci che, giornalisticamente, vale comunque la pena rilevare.

Sull’operato della banca milanese, i finanzieri dei Gruppi d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata avrebbero rilevato “diverse criticità”: tra il 2019 e il 2023 avrebbe favorito delle società “pienamente inserite all’interno di dinamiche criminali”: società che sarebbero riconducibili all’imprenditore Maurizio Ponzoni che, secondo gli uomini dei Gico, avrebbe rapporti d’affari con un boss storico della ‘ndrangheta calabrese in Lombardia, Vincenzo Rispoli. Secondo le accuse, i fondi ricevuti attraverso Banca Progetto sarebbero poi confluiti in diverse società intestate a prestanome con il ricorso, pare per stessa ammissione degli indagati, a una serie di fatture false.

Ad essere contestata – secondo il pm Paolo Storari della Direzione distrettuale antimafia lombarda – è la violazione della normativa antiriciclaggio. Il Tribunale di Milano ha ora affidato la gestione della Banca Progetto spa all’amministratore giudiziario Donato Maria Pezzuto, con il compito di correggere eventuali pratiche illecite: da Banca progetto precisano che né l’istituto bancario né i suoi dirigenti risultano indagati penalmente.

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Ma torniamo ai soldi. Si tratterebbe di fondi statali per le piccole e medie imprese stanziati durante la pandemia e dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Mutui che dai funzionari di Banca Progetto sarebbero stati assegnati alle società richiedenti senza adeguati controlli sulle pratiche e con una superficiale verifica della clientela. Ma la banca rischia molto poco perché ha comunque le sue garanzie: a coprire la mancata restituzione dei prestiti ci penserà il Fondo di garanzia del ministero delle imprese.

Tale fondo ministeriale, infatti, assicura alla banca erogatrice la garanzia dello Stato per i prestiti che essa stessa ha assegnato alle aziende: se l’azienda non restituisce i soldi alla banca, insomma, a pagare sarà lo Stato, cioè noi.

Nel caso finito nella rete della Distrettuale antimafia della Lombardia, il risultato rischia di essere ancora più paradossale: denaro pubblico proveniente dalle tasse pagate dai cittadini, servirà a risarcire la banca della mancata restituzione del prestito da essa stessa allegramente elargito a società legate alla ‘ndrangheta.

Il presidente dell’Avezzano Calcio Andrea Pecorelli, insieme al figlio Federico, fu arrestato il 4 luglio scorso: le analogie con le “criticità” emerse con il recente caso milanese sono impressionanti. Vediamo perché.

Anche nel caso avezzanese, Il prestito bancario è stato elargito da Banca Progetto spa e ottenuto grazie al Fondo di garanzia del ministero delle imprese.

Ma procediamo con ordine. Secondo la Procura di Avezzano Federico Pecorelli, nelle qualità di amministratore della Euclide investments srl e in concorso con il padre Andrea, tramite il ricorso a vari artifizi e raggiri avrebbe indotto in errore i funzionari della Banca Progetto spa ottenendo così l’erogazione di un mutuo di 2 milioni e 200mila euro. Mutuo garantito all’80% dal Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese attraverso l’Istituto di credito Banca del Mezzogiorno – Medio Credito Centrale.

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Per la cronaca, il mutuo in questione doveva servire alla realizzazione e all’avviamento di una struttura sportiva da realizzare ad Avezzano in via Roma, nell’area degli ex impianti sportivi di Cesolino.

Secondo gli inquirenti, per dimostrare la credibilità del progetto da finanziare, i Pecorelli avrebbero prodotto alla banca erogatrice del mutuo un falso documento con la proposta unilaterale di acquisto rivolta alla Provincia Religiosa dei SS Apostoli Pietro e Paolo dell’Opera di Don Orione, proprietaria dell’area dell’intervento. In calce al documento, per accettazione, sarebbe stata apposta anche una firma falsificata del rappresentante legale dell’Ente religioso: secondo la Procura, tale offerta non sarebbe mai stata presentata all’ente proprietario e tantomeno da questi accettata.

L’importo complessivo previsto per l’intervento era di 2.950.000 euro ed era finalizzato alla realizzazione di un campo di calcio in erba, un campo di calcio a cinque in erba sintetica, 18 campi per padel, un bar, un ristorante, una club house ed alloggi per 20 persone ed inoltre alle spese di Marketing e a quelle di Avviamento della struttura stessa.

Le indagini degli inquirenti hanno accertato che in realtà l’area in questione non è mai stata acquistata e che il complesso sportivo non è mai stato realizzato. Per quanto riguarda i 2 milioni e 200mila euro del muto ottenuto dalla banca e garantito dallo Stato, i due Pecorelli li avrebbero invece destinati a scopi personali o comunque diversi da quelli per cui i fondi erano stati erogati.

Nei confronti del solo Andrea Pecorelli, nella sua qualità di Presidente di fatto della Società sportiva dilettantistica Avezzano Calcio, la Procura contesta anche il reato di Autoriciclaggio, perché avrebbe utilizzato quasi l’intero ammontare del mutuo per altri scopi (dei 2 milioni e 200mila euro incassati con il mutuo avrebbe lasciato sul conto solo 2.677 euro).

In particolare, Andrea Pecorelli avrebbe prelevato dal conto su cui erano depositate le somme del mutuo ottenuto con la truffa, oltre 1 milione e 100mila euro nella gestione della squadra dilettantistica Avezzano Calcio.

Nel dettaglio, secondo gli inquirenti 540mila euro sarebbero stati utilizzati per pagare atleti e staff dell’Avezzano Calcio, 154mila euro per la manutenzione dello Stadio dei Marsi, 65mila euro per finanziamento socio, 219mila euro per spese accessorie di gestione e 122mila euro per acquisto di quote societarie.

Del rimanente 1 milione e 100mila euro, provento della truffa aggravata contestata ad Andrea Pecorelli e a suo figlio Federico, ignoriamo al momento la sorte.

Gestione stadio, la svolta nell’incontro con il sindaco. Di Pangrazio: “così la società biancoverde avrà più tempo per lavorare e concentrarsi sui risultati”. Pecorelli: “grazie al sindaco per la sensibilità e disponibilità”

23 Marzo 2024 La svolta nel confronto a palazzo di città tra sindaco e presidente. L’intesa, che troverà forma in una nuova delibera, prevede convenzione fino al 2030 e canoni scomputati delle spese sostenute dalla società

Una lunga stretta di mano tra il sindaco Giovanni Di Pangrazio, sceso in campo direttamente per risolvere una situazione complessa e incerta e il presidente dell’Avezzano calcio Andrea Pecorelli, visibilmente soddisfatto dall’incontro a palazzo di città.

Si guarda alle sfide future dopo la riunione di questa mattina. La svolta, che va nella direzione del dialogo auspicata anche dai tifosi, è arrivata in poco più di mezz’ora di confronto sulle questioni tecniche e procedurali relative alla gestione dello stadio.

Dopo un rapido focus sugli ostacoli al momento presenti per una concessione di lunghissimo periodo, il sindaco ha dapprima ascoltato il Presidente, che ha ribadito la determinazione a fare ogni sforzo per il bene della squadra e poi ha proposto la soluzione: una convenzione al 2030 che tenga conto degli investimenti già effettuati dalla società come scomputo dei canoni che la stessa versa al comune. La scadenza, così, sarà decisamente più lontana rispetto a quella del 31/12/2025 ed anche le spese per i canoni verranno decisamente tagliate.

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Più ossigeno, quindi, alla dirigenza della compagine biancoverde e più tempo rispetto al termine di due o tre anni di cui si era pur parlato nelle varie ipotesi circolate.  “L’obiettivo – sottolinea Di Pangrazio – è quello di far concentrare la società sui risultati del campo e darle più tempo per lavorare con serenità. Il comune è sempre alleato delle realtà sportive”.

L’amministrazione ha confermato gli investimenti sullo stadio che riguarderanno le tribune, l’accessibilità, i seggiolini e anche le vetrate che ostruiscono una perfetta visione della partita e – aspetto già anticipato nelle precedenti riunioni ma mai esplicitato anche per questioni scaramantiche – che eventualmente si faranno i lavori necessari per il salto di categoria. Altro tema su cui si prevede l’intervento comunale è l’ipotesi di chiusura temporanea ma programmata della strada adiacente lo stadio.

Il presidente Pecorelli, evidentemente soddisfatto per l’incontro e decisamente ottimista ha commentato: “Ringrazio il sindaco per la sensibilità e la disponibilità dimostrata. Ero certo che con lui avremmo trovato soddisfazione”.

All’incontro hanno partecipato, insieme al sindaco e al presidente dell’Avezzano, il consigliere comunale Cristian Carpineta, esperto di calcio, il dirigente dell’ente Roberto Laurenzi, responsabile delle strutture sportive, e il vicepresidente della società Avezzano calcio Luca Marcaurelio.



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