Il bonus mobili è una particolare agevolazione che prevede la detrazione IRPEF pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto di grandi elettrodomestici e mobili al fine di arredare gli immobili che sono oggetto di ristrutturazione.
È possibile beneficiare dell’agevolazione in esame per gli acquisti effettuati nei prossimi mesi, così come per il 2025, per cui è stato rinnovato. Tuttavia, per poter accedere a tale forma di agevolazione è necessario essere in possesso di alcuni requisiti.
Gli interventi edilizi che danno diritto al bonus mobili
Come anticipato, per poter avere questa facilitazione è necessario avere determinate caratteristiche. Più precisamente, è necessario che l’unità abitativa a cui sono destinati i mobili o gli elettrodomestici sia oggetto di interventi finalizzati al recupero del patrimonio edilizio di cui all’art. 16 bis del TUIR.
Come evidenziato dall’Agenzia delle Entrate con apposita circolare (la n. 29 E del 2013) il bonus mobili è collegato ai seguenti interventi edilizi:
- Manutenzione ordinaria, ex art. 3 del DPR 380 2001;
- Manutenzione straordinaria, ex art. 3 lett. b) del DPR 380 2001;
- Restauro e risanamento conservativo, ex art. 3 lett. c) del DPR 380 2001;
- Ristrutturazione edilizia, ex art. 3 lett. d) del DPR 380 2001;
- Interventi necessari alla ricostruzione oppure al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi in caso di stato di emergenza;
- Restauro e risanamento conservativo, ex art. 3 lett. c e d del DPR 380 2001.
Come ottenere il bonus mobili?
Per ottenere la detrazione, è necessario effettuare i pagamenti tramite bonifico, carta di debito o credito, anche all’estero e/o online, il che significa che è possibile fare acquisti di elettrodomestici e mobili anche online su siti specializzati, come ad esempio https://www.yeppon.it. Non è consentito, invece, l’uso di assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Anche gli acquisti a rate permettono di beneficiare del bonus mobili, purché la società finanziaria effettui il pagamento seguendo le modalità previste e il contribuente conservi una copia della ricevuta del pagamento.
In ogni caso, è necessario presentare le fatture di acquisto, che devono riportare la natura, la qualità e la quantità dei beni o servizi acquistati. In alternativa, occorre uno scontrino fiscale che riporta il codice fiscale dell’acquirente e le informazioni sui beni. Ovviamente, è indispensabile indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, utilizzando il modello 730 o il modello Redditi Persone Fisiche.
Quali acquisti beneficiano del bonus?
Il bonus mobili può essere utilizzato per l’acquisto di mobili (come letti, divani, poltrone, tavoli, sedie, credenze e comodini, nonché materassi e apparecchi di illuminazione se considerati un necessario complemento d’arredo per l’immobile ristrutturato) e di grandi elettrodomestici nuovi, purché questi ultimi rispettino specifici requisiti di efficienza energetica.
In particolare, i forni devono appartenere a una classe energetica non inferiore alla classe A, mentre lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie devono essere almeno di classe E. Per frigoriferi e congelatori è richiesta una classe minima F, in conformità con l’etichetta energetica obbligatoria per tali apparecchiature.
Nell’importo totale è possibile includere anche i costi di trasporto e montaggio, a condizione che tali spese siano state pagate utilizzando i metodi di pagamento richiesti per ottenere la detrazione fiscale. Non sono invece inclusi nell’agevolazione gli acquisti di pavimenti, porte, tende, tendaggi e altri elementi decorativi.
Data di inizio dei lavori per poter ottenere il bonus mobili
Il bonus mobili spetta solo se gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sopra citati siano iniziati a partire dal primo gennaio dell’anno precedente a quello di acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici.
Ciò significa che per gli acquisti relativi al 2024, il bonus in esame spetta solamente a chi ha iniziato gli interventi di ristrutturazione a partire dal primo gennaio 2023. Infine, è necessario che la data inizio lavori sia antecedente a quella in cui sono state sostenute le spese per l’acquisto dei beni.
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