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Il derby campano tra Benevento e Casertana è vinto dai sanniti 1-0. La partita è stata in equilibrio per ¾ di gara, poi la zampata vincente dei giallorossi a corredo di una partita sempre in pugno. I falchetti, dal canto loro, si sono mossi molto bene in difesa riuscendo ad arginare per buona parte del match la straripante pericolosità dei sanniti. È un punteggio che fa male, ma su cui cominciare a costruire la riscossa già dalla prossima partita, il turno infrasettimanale di giovedì contro l’Altamura. Sin dai primi minuti, “streghe” in dominio del gioco con occasioni per Oukhadda (2’) e Lamesta (6’). Al 19’ si segnala un vile lancio di fumogeni da parte dei supporter casertani, appena entrati nello stadio. La partita verrà sospesa momentaneamente per cinque minuti circa. Non si capisce ancora il perché dello stupido gesto. La partita riprende e al 31’ Salomaa ruba un bel pallone sulla sinistra e lo offre al centro per Bakayoko: sventa Viscardi. Al 47’, poi, dopo un corner con batti e ribatti, palla a Talia, che calcia bene ma trova l’allungo di Zanellati in angolo. Alla ripresa del gioco, errore di disimpegno di Berra, con Paglino che non ne approfitta lasciandosi ipnotizzare dal portiere giallorosso Nunziante (51’). Girandola di cambi, ma il senso della partita non cambia: streghe che attaccano a testa bassa, falchetti ordinati in difesa. Fino al 76’, quando un cross di Lamesta dalla trequarti destra trova il colpo di testa vincente di Viviani per l’1-0 Benevento. A quel punto, la Casertana si disunisce mentre il Benevento prende fiducia. I rossoblù non avranno più occasioni degne di nota, i giallorossi arriveranno vicini al 2-0 (93’ Viviani, 95’ Lanini, 96’ Lamesta). Moralmente può essere un altro brutto colpo da digerire, ma bisogna ripartire dai punti positivi di quanto visto oggi. Il principale resta quello di aver tenuto testa alla capolista e per giunta nel suo stadio. La partita è stata preparata bene dal punto di vista difensivo, ma bisogna preparare più scenari offensivi, dove la squadra è mancata. Inutile dire che manca una punta su cui fare affidamento, su questo mancano come l’acqua i vari Curcio e Montalto. Si spera che il vento cominci a soffiare nella nostra direzione e farci fare il salto di qualità di cui abbiamo profondamente bisogno.

(Foto di Ciro Santangelo)

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