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perché succede, cosa fare e dopo quanto posso chiederne un altro #finsubito prestito immediato


Richiedere un prestito o un finanziamento è un’operazione ormai comune, ma non sempre va a buon fine: un rifiuto può rappresentare un ostacolo per i nostri progetti e lasciare il richiedente con molti dubbi sulle ragioni e sul da farsi. 

Quali sono i motivi per cui una banca o una finanziaria decide di rifiutare un finanziamento? Cosa fare dopo un esito negativo? E, soprattutto, quanto tempo deve trascorrere prima di poter fare una nuova richiesta con maggiori probabilità di accettazione? Vediamo i dettagli.

Perché una banca rifiuta un finanziamento?

Quando si inoltra una richiesta di finanziamento, l’istituto di credito esamina il profilo del richiedente tramite un’analisi basata su vari parametri, tra cui l’affidabilità finanziaria, la solidità del reddito e la situazione patrimoniale. Le banche consultano i Sistemi d’Informazione Creditizia (SIC), ovvero banche dati che contengono le informazioni finanziarie e debitorie di ogni cliente, da cui risulta il comportamento nei precedenti rapporti di credito.

Cause principali di rifiuto

  1. Reddito insufficiente o instabile: se il reddito mensile non è sufficiente a garantire il rimborso della rata, la banca tende a respingere la richiesta. Solitamente, la rata non dovrebbe superare un terzo del reddito;
  2. Situazione lavorativa precaria: chi ha contratti a termine o lavori instabili può incorrere in un rifiuto, poiché la banca ritiene che manchi una garanzia futura di reddito;
  3. Segnalazione come cattivo pagatore: ritardi o insolvenze nei pagamenti precedenti possono risultare in segnalazioni negative nei SIC, portando a un rifiuto del finanziamento;
  4. Proteste o precedenti finanziamenti non rimborsati: anche piccoli episodi, come il mancato pagamento di una cambiale, possono costituire protesto e compromettere la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti;
  5. Richieste multiple recenti: se risultano domande di prestito già inoltrate ad altri istituti in tempi ravvicinati, il sistema potrebbe ritenere la situazione rischiosa, interpretandola come un segnale di difficoltà finanziaria.

Cosa fare dopo un finanziamento rifiutato?

Ricevere un rifiuto non chiude tutte le porte, ma è importante capire come procedere con cautela per evitare ulteriori esiti negativi. 

La prima cosa da fare è chiedere all’istituto di credito i motivi del rifiuto, solitamente indicati nella “lettera liberatoria”

Con questa informazione, si può identificare l’area problematica (ad esempio, la mancanza di garanzie o il reddito basso) e intervenire per migliorare il proprio profilo finanziario.

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Alcuni suggerimenti utili includono:

  • Ridurre i debiti: se possibile, cercare di estinguere o ridurre altri finanziamenti per migliorare il rapporto tra debiti e reddito;
  • Correggere le eventuali segnalazioni negative nei SIC: laddove siano presenti errori o dati non aggiornati nei Sistemi d’Informazione Creditizia, è possibile chiedere la rettifica;
  • Consolidare la propria posizione lavorativa e patrimoniale: avere una stabilità lavorativa o un patrimonio sufficiente aumenta la fiducia degli istituti di credito.

Dopo quanto tempo è possibile chiedere un altro finanziamento?

Secondo la normativa e i tempi di gestione dei SIC, i rifiuti rimangono visibili nel sistema fino a 90 giorni. Ciò significa che, se possibile, è preferibile attendere questo periodo prima di effettuare una nuova richiesta. 

In alternativa, si può provare a chiedere il finanziamento subito dopo aver ricevuto la lettera liberatoria, scegliendo però un altro istituto o finanziaria

Tuttavia, è bene procedere con cautela: fare una nuova richiesta senza avere apportato miglioramenti alla propria situazione rischia di condurre a un ulteriore rifiuto, compromettendo la propria affidabilità creditizia.

Evitare errori comuni

Ecco alcuni errori da evitare per ridurre le probabilità di un rifiuto:

  1. Non fare richieste multiple contemporaneamente: questo comportamento può apparire agli occhi della banca come indice di instabilità economica;
  2. Scegliere con attenzione il garante: se si decide di presentare un garante, assicurarsi che non abbia segnalazioni negative nei SIC;
  3. Fornire documentazione completa: la mancanza di informazioni potrebbe ostacolare la valutazione e portare a un rifiuto.

Ricevere un “finanziamento rifiutato” non significa necessariamente un blocco definitivo: è possibile rimediare e prepararsi a una nuova domanda con maggiori probabilità di successo. Analizzando i motivi del rifiuto, migliorando il proprio profilo finanziario e agendo con cautela nelle tempistiche, si può tornare a richiedere il finanziamento con maggiori chance di ottenerlo.



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