Nella prima metà del 2024, i prezzi medi dell’elettricità per le famiglie europee hanno registrato un leggero aumento rispetto al secondo semestre 2023 nonostante il minor costo dell’energia. A incidere sui rincari in bolletta, infatti, sono soprattutto tasse e imposte
I nuovi dati Eurostat 2024 sui prezzi dell’energia
Continuano a scendere i prezzi dell’elettricità e del gas all’ingrosso ma per le famiglie dell’Unione Europea le bollette non calano. Perché? Perché le tasse sull’energia hanno peso non indifferente sulla spesa complessiva.
Che la tassazione energetica abbia un ruolo da comprimaria sulle somme fatturate non è una novità. Non a caso per alleggerire la pressione su famiglie e industrie durante la crisi energetica 2022, la maggior parte dei governi è intervenuto su oneri e fiscalità. Ora che il peggio appare passato, è politica comune rimuovere tutte quelle agevolazioni e sussidi con cui era state alleggerite le tasse sull’energia. E i risultati sono ben evidenti.
Secondo i dati di Eurostat, l’ufficio statistico della Commissione europea, nei primi sei mesi del 2024, gli aumenti delle imposte hanno ostacolano o annullato il calo del prezzo del gas e aumentano le bollette elettriche.
Ma prima di analizzare i numeri di Eurostat, cerchiamo di capire quanto incidono le tasse sulle bollette.
Bolletta elettrica, quanto pesano le tasse sull’energia?
Ogni Paese, ovviamente fa storia a sé, ma prendiamo in questo frangente la situazione italiana, una delle più emblematiche sotto tale profilo.
Le bollette elettriche italiane riportano le seguenti voci di spesa:
- Spesa per la materia energia, che comprende tutti servizi di vendita del fornitore. Incluso dispacciamento e commercializzazione. In genere questa voce copre dal 51% al 68% del totale.
- Spesa per il trasporto e la gestione del contatore. I servizi di rete incidono generalmente dal 12% al 19% del totale.
- Spesa per oneri di sistema. Il prezzo complessivo comprende le componenti: Asos (oneri generali relativi al sostegno delle energie da fonti rinnovabili e alla cogenerazione CIP 6/92) e ARIM (rimanenti oneri generali). La quota si aggira introno al 20% del totale.
- Imposte. Costituiscono la voce più piccola parte più piccola, e pesano sul totale dal 7 al 13%.
A loro volta le tasse sull’energia elettrica vanno distinte in:
- imposta sul consumo (accisa);
- imposta sul valore aggiunto (IVA).
L’accisa si applica alla quantità di energia consumata; i clienti domestici con potenza fino a 3 kW godono al momento di aliquote agevolate per la fornitura nell’abitazione di residenza anagrafica. L’IVA si applica sull’importo totale della bolletta della luce. Attualmente, per le utenze domestiche l’aliquota è pari al 10%.
L’aumento dei prezzi elettrici 2024
Capito quanto incidono le tasse sulle bollette della luce in Italia è possibile avere uno sguardo più ampio sulla situazione comunitaria. Secondo Eurostat i prezzi medi dell’elettricità per le famiglie nell’UE hanno registrato un leggero aumento rispetto alla seconda metà del 2023, passando da 28,3 euro per 100 kWh a 28,9 euro per 100 kWh.
“Nonostante le riduzioni dei costi dell’energia, della fornitura e dei servizi di rete (-2% rispetto al secondo semestre del 2023), i prezzi totali sono leggermente aumentati (+2%), poiché i governi hanno ridotto sussidi, indennità e tagli fiscali per i consumatori (le imposte totali sono aumentate del 16%, rispetto al secondo semestre del 2023)”, scrive l’ufficio statistico.
Nel dettaglio la spesa elettrica più elevata, tasse incluse, per i consumatori domestici è stata riscontrati in Germania (39,5 € per 100 kWh), seguita da Irlanda (37,4 €) e Danimarca (37,1 €). Per l’Italia c’è un sesto posto con una media semestrale di oltre 32 € per 100 kWh. All’altro estremo della scala troviamo invece le famiglie ungheresi con appena 10,9 € per 100 kWh, seguite da Bulgaria (11,9 €) e Malta (12,6 €).
La spesa per il gas e le tasse sull’energia
Sempre nel primo semestre 2024, i prezzi medi del gas sono scesi del 2% alla seconda metà del 2023, passando da 11,3 € per 100 kWh a 11 € per 100 kWh. Ma considerando gli stessi prezzi senza tasse, il taglio è ben più evidente con un meno 10%.
In questo caso i prezzi del gas (in valute nazionali) sono scesi maggiormente in Lituania (-60%), Grecia (-39%) ed Estonia (-37%). Al contrario, tra i paesi che hanno registrato un aumento, il prezzo è salito di più in Italia (+16%), Francia (+13%) e Romania (+7%), mentre il prezzo è rimasto invariato in Slovenia.
Le tasse italiane nella bolletta del gas
Anche in questo caso vediamo da vicino la bolletta del gas italiano per capire quanto incidano da noi le tasse sull’energia. Alla voce imposte troviamo:
- l’imposta di consumo (accisa);
- l’addizionale regionale;
- l’imposta sul valore aggiunto (IVA).
L’accisa si applica alla quantità di gas consumato; l’aliquota aumenta se vengono superate determinate soglie di consumo annuo (scaglioni). Anche l’addizionale regionale si applica alla quantità di gas consumato ma è stabilito in maniera autonoma dalle singole leggi regionali. L’IVA ovviamente si calcola sull’importo totale della bolletta. Per gli usi civili l’aliquota prevista dalla normativa fiscale è pari al 10% per i primi 480 mc/anno consumati, e al 22% su tutti gli altri consumi e sulle quote fisse.
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