Il Fatto Quotidiano ha svelato un nuovo scandalo che coinvolge la sanità pubblica a Salerno e mette in luce abusi legati all’uso improprio delle risorse del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Al centro dell’inchiesta, condotta dalla PM Elena Cosentino, c’è il professor Carmine Alfano, primario di Chirurgia Plastica dell’Ospedale Universitario San Giovanni e Ruggi d’Aragona, accusato di aver effettuato interventi estetici non giustificati presso strutture pubbliche, addebitandone i costi al SSN.
Tra gli episodi emersi, spicca il caso di una magistrata che avrebbe usufruito di un trattamento prioritario per un intervento estetico. La donna, che nel 2001 si era già sottoposta a una mastoplastica additiva, presentava nel 2023 segni di rottura intracapsulare di una protesi. Nonostante la natura non oncologica della condizione, Alfano l’avrebbe inserita in una lista d’attesa con codice di urgenza riservato ai pazienti oncologici, permettendole di sottoporsi a una mastopessi bilaterale e alla sostituzione delle protesi.
Il sistema di priorità sfruttato per favorire la magistrata ha sollevato dubbi sull’etica dell’operazione e sull’uso delle risorse pubbliche. Un perito del Tribunale di Milano ha dichiarato che l’intervento non poteva essere effettuato in regime di SSN per motivazioni estetiche, confermando la natura potenzialmente fraudolenta della pratica.
L’inchiesta, come evidenziato da Il Fatto Quotidiano, si inserisce in un quadro più ampio che vede Alfano accusato anche di concussione e falso ideologico. Già noto per episodi controversi, tra cui insulti agli specializzandi e presunti favoritismi per “amici” influenti, il chirurgo era stato in passato coinvolto in procedimenti per truffa durante il suo incarico a Perugia.
Le indagini della Procura di Salerno proseguono, alimentate da testimonianze che denunciano un uso sistematico delle risorse pubbliche per interventi estetici mascherati da necessità mediche.
Alfano, contattato per un commento, non ha risposto. Tuttavia, il suo silenzio lascia presagire ulteriori sviluppi in una vicenda che rischia di mettere a nudo falle e collusioni all’interno del sistema sanitario nazionale di cui Alfano potrebbe essere solo la punta dell’iceberg.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
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