La richiesta alle istituzioni locali lanciata a Firenze in un convegno dedicato ai 100 anni della Giornata mondiale del risparmio. Presenti la sindaca Funaro, il segretario nazionale dei bancari Cisl Colombani, il presidente ChiantiBanca Iacopozzi e il professor Sorrentino.
Creare un osservatorio sul credito, per monitorare le tendenze e le esigenze del territorio, mettendo in collegamento cittadini, banche e imprese, e ridando al risparmio il ruolo sociale previsto dalla nostra Costituzione, privilegiando l’interesse dei cittadini e dell’economia reale, piuttosto che quello della finanza.
E’ la richiesta per l’area metropolitana fiorentina lanciata alle istituzioni da Cisl e First-Cisl (la federazione dei lavoratori bancari della Cisl) Firenze-Prato, nel corso del convegno che il sindacato ha organizzato stamani a Firenze, dal titolo “1924-2024: cento anni di risparmio, bene comune”, dedicato ai cento anni dall’istituzione della Giornata mondiale del risparmio.
“L’incontro di oggi – hanno detto il segretario generale Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi e la segretaria generale First-Cisl Firenze-Prato Maria Francesca Manetti – vuole porre all’attenzione delle istituzioni e della società civile l’educazione al risparmio, come elemento di futuro per le famiglie, ma anche come volano per il mondo delle imprese. Da qui nasce la richiesta che sia costituito a livello territoriale un Osservatorio del credito, che faccia una ricognizione rispetto alle esigenze reali del territorio, attivando tutte le parti sociali.”
“Questo rientra in una strategia più ampia da portare avanti a livello nazionale, partendo dalla consapevolezza che l’unico modo per ridurre il rapporto tra debito pubblico e Pil, che sta affossando l’Italia, è agire sul denominatore, aumentando in modo robusto e stabile nel tempo il Pil. E questo lo si fa solo con uno shock importante di investimenti. Per questo va utilizzato nel modo giusto, mettendolo a servizio dell’economia reale, il risparmio degli italiani. Così si avranno ricadute positive su tutte la società, contrariamente alla fuga nella finanza cui abbiamo assistito negli ultimi anni e che invece ‘premia’ solo pochi.”
“Per far questo – hanno aggiunto Franchi e Manetti – occorre dare applicazione al dettato dell’articolo 47 della nostra Costituzione e favorire quindi concretamente l’accesso del risparmio popolare all’investimento nelle imprese produttrici di beni e servizi. Questo non può che realizzarsi attraverso la costituzione di un fondo, al quale partecipi lo Stato (Cassa depositi e prestiti) e le società finanziarie, banche e assicurazioni, che costituiscono il collegamento fra aziende e persone, famiglie: il popolo, appunto.”
Nel corso dell’incontro si è svolta una tavola rotonda, moderata dalla vicedirettrice de La Nazione, Cristina Privitera, a cui hanno partecipato la sindaca della Città metropolitana di Firenze Sara Funaro, il segretario generale nazionale First-Cisl Riccardo Colombani, il presidente di ChiantiBanca CC Cristiano Iacopozzi, il presidente della Scuola di scienze politiche Cesare Alfieri Università di Firenze professor Carlo Sorrentino.
Nell’incontro si è parlato della crisi del risparmio oggi (sceso per una famiglia media italiana dall’11% del 2000 al 6,3% attuale), del ruolo del sistema bancario e della sua deriva finanziaria, che porta anche ad abbandonare i territori con una preoccupante desertificazione bancaria. All’incontro ha portato la sua testimonianza il sindaco di Londa, Tommaso Cuoretti, che recentemente si è barricato dentro la filiale di una banca del suo comune dopo l’annuncio da parte dell’istituto di credito della chiusura dell’unico sportello rimasto sul territorio.
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