Nuovo decreto sui contratti pubblici: buone notizie per i professionisti, ma restano alcune perplessità. Il recente decreto legislativo, approvato dal consiglio dei ministri in via preliminare, che modifica il codice dei contratti pubblici, introduce novità significative per i professionisti. Il testo, frutto di un ampio confronto con le associazioni di categoria come Assoprofessioni (di cui la Lapet è socio fondatore), mira a semplificare le procedure e a garantire un compenso equo per i servizi resi alle pubbliche amministrazioni.
Una delle novità più importanti riguarda l’applicazione della legge sull’equo compenso ai contratti pubblici. Il decreto stabilisce regole precise per determinare i compensi da corrispondere ai professionisti, soprattutto per gli appalti di importo superiore a 140.000 euro. In questo caso, i compensi devono essere calcolati in base a parametri specifici e inclusi nel costo complessivo della gara. “Tuttavia – commenta il presidente nazionale Lapet Roberto Falcone in qualità di segretario generale Assoprofessioni – rimangono alcune criticità. In particolare, si sottolinea la necessità di eliminare la possibilità per le pubbliche amministrazioni di richiedere prestazioni professionali gratuite, nonostante l’obbligo di corrispondere un compenso equo previsto dalla legge. Inoltre, sussistono dubbi sulla definizione dei limiti massimi di ribasso ammissibili nelle gare”.
Nonostante le perplessità citate, la confederazione ha accolto positivamente il nuovo decreto, che rappresenta un passo avanti verso una maggiore tutela dei professionisti e una migliore qualità dei servizi pubblici. “Sarà fondamentale un costante monitoraggio e adeguamento dei parametri, al fine di garantire l’effettiva applicazione dell’equo compenso e di evitare che le pubbliche amministrazioni possano aggirare le nuove norme” ha aggiunto Falcone.
Assoprofessioni intanto continuerà a seguire con attenzione l’applicazione del nuovo decreto e a sollecitare ulteriori interventi per garantire una piena tutela dei professionisti. In particolare, si concentrerà sulla definizione dei parametri per il calcolo dei compensi anche per altre categorie professionali, come i professionisti di cui alla legge n.4/2013 che, come più volte evidenziato anche sulle pagine di questo giornale, sono ancora in attesa dell’adozione da parte del Ministero competente del relativo decreto.
In definitiva conclude Falcone: “il nuovo decreto sui contratti pubblici rappresenta un passo avanti verso una maggiore trasparenza e correttezza nei rapporti tra professionisti e pubbliche amministrazioni. È necessario però garantire un costante impegno per superare le criticità residue e garantire l’effettiva applicazione dell’equo compenso”.
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