Allo Stato italiano mantenere un lavoratore della scuola in una condizione professionale di perenne precarietà costerà sempre di più: è stato approvato dalla Camera dei Deputati il decreto legge Salva Infrazioni che prevede il raddoppio dell’indennizzo da 4 a 24 mensilità da assegnare ai lavoratori precari con più di 36 mesi che ricorrono in tribunale. Anief chiede misure per la prevenzione, a partire dal ‘doppio canale’ di reclutamento con la metà delle immissioni in ruolo direttamente da graduatorie, ma anche di risorse per la parità di trattamento. Il provvedimento approvato a Montecitorio nei prossimi giorni passerà all’esame del Senato.
Marcello Pacifico presidente nazionale del sindacato Anief che dalla sua fondazione ha denunciato in Europa la violazione delle norme sui contratti a termine nella scuola italiana, approva la decisione di inasprire le sanzioni: “Ciò va letto anche – dice il sindacalista – in considerazione dell’aumento del 200% del tasso di precarietà del personale scolastico degli ultimi dieci anni, ma ribadisce pure la necessità di introdurre delle norme per prevenire tale abuso, attraverso un doppio canale di reclutamento che faccia assumere gli idonei di tutti i concorsi e i precari dalle graduatorie delle supplenze, le Graduatorie provinciali per le supplenze”.
“Inoltre – continua Pacifico – per poter rispondere alla procedura di deferimento in Corte di giustizia europea ed evitare pesanti sanzioni aggiuntive nei confronti dell’Italia, è necessario stanziare risorse specifiche per il rinnovo del CCNL che permettano di garantire la parità di trattamento giuridico ed economica tra personale precario e di ruolo ovvero il rispetto del principio di non discriminazione enunciato ella direttiva UE n. 70/99. Infine, come Anief riteniamo che sia arrivato il momento di prevedere per CCNL questi indennizzi che possono essere richiesti, ancor oggi, soltanto coi ricorsi al giudice del lavoro. Sono, infatti, più di 450 mila i precari con più di 36 mesi di servizio che possono rivendicare l’indennizzo se dimostrano di aver lavorato su posti vacanti e disponibile”.
Per questo genere di contenzioso, per la violazione della normativa europea durante il servizio prestato da supplenti, Anief comunica che il suo ufficio legale ha fatto già avere più di 20 milioni di euro di risarcimenti a 8 mila tra docenti e Ata soltanto negli ultimi venti mesi. Il giovane sindacato ricorda che le adesioni per ricorrere (indennizzo, scatti di anzianità, salario accessorio RPD-CIA, ricostruzione di carriera, ferie, bonus mamme) sono sempre aperte: per informazioni e adesioni cliccare qui.
COSA DICE LA NORMA
L’articolo 12 del decreto legge non emendato conferma il massimo dello specifico indennizzo che può disporre il giudice (da 4 a 24 mensilità) per sanzionare l’abuso dei contratti a termine nella scuola rispetto a quanto già disposto dalla Cassazione (sentenza n. 22550/2016 su ricorso promosso dai legali #Anief) e alla procedura di infrazione PILOT n. 4231/2014.
Il testo della norma
Articolo 12 (Modifiche all’articolo 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, in materia di disciplina della responsabilità risarcitoria per l’abuso di utilizzo di una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato – Procedura d’infrazione n. 2014/4231)
- All’articolo 36, comma 5, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il terzo, il quarto e il quinto periodo sono sostituiti dal seguente: «Nella specifica ipotesi di danno conseguente all’abuso nell’utilizzo di una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato, fatta salva la facoltà per il lavoratore di provare il maggior danno, il giudice stabilisce un’indennità nella misura compresa tra un minimo di quattro e un massimo di ventiquattro mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto, avuto riguardo alla gravità della violazione anche in rapporto al numero dei contratti in successione intervenuti tra le parti e alla durata complessiva del rapporto.».
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