LECCE – Continuano ad affastellarsi i “no” al biometano in zona Cafore: dopo il centrosinistra leccese, i territori di Surbo e Trepuzzi, il FAI, ci sono altri ambientalisti che scendono in campo. “È insostenibile” il progetto presentato dalla Società “Agroenergia circolare 6 srl”, secondo i responsabili di Italia Nostra, sezione Sud Salento, il segretario di giunta Prof. Marcello Seclì e il presidente Mario Fiorella. Il Consiglio Direttivo della Sezione Sud Salento di Italia Nostra, riunito nella seduta del 31 ottobre scorso, ha preso in esame il progetto presentato dalla società “Agriemergia Circolare 6 srl” con sede a Roma per la realizzazione su territorio di Lecce di un “Impianto agricolo di digestione anaerobica per la produzione di biometano da 500 Sm3/h da immettere nella rete Snam”attraverso l’utilizzo di prodotti rivenienti da biomasse rivenienti da attività agricola, forestale, di allevamento, alimentare e agroindustriale.
In considerazione del dimensionamento dell’impianto, della superfice di territorio utilizzato (circa 100 ettari di suolo agricolo), della tecnologia utilizzata, della ubicazione territoriale (Loc. Cafore) e del reperimento di prodotti necessari al funzionamento dell’impianto, il Direttivo della Sezione di Italia Nostra ha valutato tale progetto come “privo dei requisiti ambientali e paesaggistici, ma anche sociali ed economici, per essere realizzato”. “Tra l’altro tale progetto non risulta inserito in alcuno strumento di pianificazione territoriale e di gestione dei rifiuti e risulta del tutto avulso dagli obiettivi finalizzati alla chiusura sostenibile del ciclo dei rifiuti, ovvero quello di utilizzare i sottoprodotti di natura organica e vegetale per la produzione di compost di qualità attraverso impianti di piccola taglia funzionali per ogni ARO (Ambito Raccolta Ottimale) per far si che le caratteristiche tecnologiche, il dimensionamento dell’impianto, la sua ubicazione e il suo funzionamento risultino condivise dai territori e allo stesso tempo sostenibili in termini ambientali sociali ed economici anche attraverso l’utilizzo di sottoprodotti provenienti dai territori facenti parte di ogni ARO in modo che la produzione del compost possa essere utilizzato per arricchire di sostanza organica i terreni agricoli degli stessi comuni”.
Al contrario l’impianto che intende realizzare la società di Roma non solo non risponde a tali requisiti (corrispondenti a quell’economia circolare cui dobbiamo perseguire) ma risulta espressamente finalizzato alla produzione di energia per la quale la società potrà beneficiare di ingenti benefici economici da parte dello Stato e per cui dovrà ricorrere all’utilizzo di prodotti rivenienti anche da altri territori con gli evidenti e conseguenti ulteriori impatti ambientali che ne derivano. Le criticità e le perplessità sollevate dalle comunità e dalle Amministrazioni di Surbo e Trepuzzi ed anche nell’ambito del Comune di Lecce, risultano per Italia Nostra condivisibili e suscettibili di approfondimento per far si che in sede di Conferenza dei Servizi siano adottate le decisioni più appropriate al fine di evitare ogni impatto ambientale e sanitario, nonché paesaggistico e socio-economico in considerazione che delle numerose attività agricole ed agrituristiche presenti nell’hinterland dell’area individuata che andrà a concorrere ulteriormente a far primeggiare a livello nazionale la provincia di Lecce per il consumo di suolo.
La Sezione Sud Salento di Italia Nostra si riserva nei prossimi giorni di presentare le proprie osservazioni nelle sedi competenti nell’auspicio che il progetto in questione non venga approvato così come quelli similari che sono stati presentati nei territori di Lequile (al confine con Copertino) e di Soleto (al confine con Galatina) impianti che – appunto – non rispondono assolutamente agli obiettivi di quell’economia circolare che il Salento deve perseguire per ridurre le numerose criticità ambientali, paesaggistiche, economiche e sociali determinate negli ultimi decenni…”. Intanto la maggioranza leccese prende tempo prima di esprimersi ufficialmente. La partita si gioca in conferenza dei servizi.
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