Indagini della Guardia Costiera di Porto Torres e della Procura di Sassari su una barca rinvenuta a largo di Marritza, a Platamona, una piccola unità da diporto “pescata” nei giorni scorsi da un peschereccio poco distante dal luogo in cui, il 14 aprile 2023, era stato ritrovato Giovannino Pinna, in stato di ipotermia. Il trentacinquenne era rimasto coinvolto nel misterioso naufragio, avvenuto il 13 aprile 2023 nel Golfo dell’Asinara, e che costò la vita al cugino Davide Calvia, ritrovato dopo dieci giorni al largo di Castelsardo.
La vicenda, avvolta dal mistero, potrebbe aprire nuovi scenari, una volta accertato che la barca rinvenuta sia in realtà il semicabinato di sei metri sparito dalla banchina degli Alti Fondali di Porto Torres, proprio il giorno del naufragio. Saranno le indagini affidate alla Guardia costiera e alla Procura di Sassari a chiarire questo aspetto, elemento rilevante per capire cosa sia realmente successo e perché, Giovannino Pinna, l’unico sopravvissuto, indagato di naufragio e omicidio colposi, abbia deciso di non parlare.
«Il mare restituisce ogni cosa», ha scritto sui social la sorella di Davide, Nadia Calvia, a seguito della notizia del ritrovamento della barca. «Ora mi auguro che venga fatta luce sul brutale omicidio e chi, finora è restato impunito paghi a caro prezzo».
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