Nonostante la spinta verso la mobilità sostenibile e i continui incentivi governativi, l’auto elettrica non sembra avere il successo sperato, soprattutto in Italia. Concessionari e clienti si dimostrano scettici verso la tecnologia green. A frenare: i prezzi ancora troppo alti, l’ansia da ricarica e la scarsa diffusione delle infrastrutture di ricarica. In questo contesto, le ibride stanno invece registrando vendite maggiori, arrivando a superare le vendita delle auto a benzina.
Le vendite delle auto elettriche non vanno bene
In Italia le vendite di auto elettriche restano molto basse, soprattutto rispetto ad altri mercati come gli Stati Uniti o la Cina, dove la diffusione delle BEV ha preso piede da tempo. Secondo i dati raccolti, la maggior parte delle vendite avviene solo grazie alla presenza di incentivi significativi. “È vero, ci costringono a vendere le auto elettriche ma nessuno se le fila”, ha dichiarato un concessionario del gruppo Stellantis. Il racconto arriva da un’indagine per un giornale, che però altre fonti ricordano essere molto critico delle vetture elettriche.
In ogni caso i dati restano e, a peggiorare la situazione, il governo italiano ha recentemente ridotto il fondo automotive di 4,6 miliardi di euro, limitando ulteriormente gli incentivi disponibili per l’acquisto di auto elettriche. La scelta politica potrebbe portare a un ulteriore rallentamento del mercato, che già si scontra con una generale diffidenza verso la mobilità elettrica.
In Europa, le auto a batteria stentano a diventare popolari, e il confronto con i motori endotermici mostra una preferenza schiacciante per le auto a benzina o diesel, che sono percepite come più affidabili e convenienti. Si aggiunge al clima di crisi anche la scarsa volontà di introdurre auto elettriche da altri Paesi, come nel caso delle più economiche auto dalla Cina, sottoposte a dazi.
Perché le auto elettriche non piacciono
Le motivazioni del disinteresse per le auto elettriche sono molteplici. In primo luogo, il costo di acquisto è sensibilmente più alto rispetto alle auto tradizionali. Anche considerando il risparmio sui carburanti, molti automobilisti trovano difficile giustificare l’investimento iniziale elevato, soprattutto in assenza di incentivi.
Un altro fattore che pesa sugli acquisti è la cosiddetta “ansia da ricarica”. La scarsa presenza di colonnine sul territorio e i lunghi tempi di ricarica scoraggiano.
A ciò si aggiungono i timori legati alla durata e alla sostituzione della batteria. Nonostante i progressi tecnologici, molti temono che la batteria perda efficacia nel tempo e si trovino a dover sostenere costi di sostituzione significativi. Queste preoccupazioni sono alimentate anche da una certa disinformazione, con alcuni concessionari che riferiscono come tra i clienti circolino fake news o pregiudizi sulla presunta inefficienza e inaffidabilità delle auto elettriche.
L’alternativa delle ibride: i dati di vendita
Mentre le vendite di elettriche stentano a decollare, le auto ibride stanno registrando un trend positivo. In Europa, le ibride hanno recentemente superato le auto a benzina in termini di vendite, un segnale chiaro di come il mercato sia pronto per una transizione, ma preferisca un approccio graduale. Secondo i dati più recenti, le vendite di auto ibride hanno visto un incremento del +19,2% rispetto all’anno precedente, segnando un sorpasso storico su quelle a benzina con 337.168 unità vendute a settembre contro le 329.207 dei motori a benzina.
Questo risultato si spiega con le caratteristiche delle ibride, che offrono una soluzione intermedia tra sostenibilità e praticità. Gli automobilisti possono ridurre l’impatto ambientale senza dover rinunciare all’affidabilità e alla semplicità d’uso tipiche delle auto tradizionali.
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