“Il tratto distintivo della manovra è
la scelta di rendere strutturali, a partire dal primo gennaio
2025, l’accorpamento delle aliquote Irpef in tre scaglioni e gli
effetti delle misure di riduzione del carico fiscale sui
lavoratori dipendenti. Resta, però, la necessità di perseguire,
anche con il supporto degli esiti del concordato preventivo
biennale, la riduzione dal 35% al 33% della seconda aliquota
Irpef, nonché l’innalzamento del corrispondente scaglione di
reddito da 50.000 a 60.000 euro”. Così il segretario generale di
Confcommercio-Imprese per l’Italia, Luigi Taranto, in audizione
sul disegno di legge di bilancio, presso le commissioni Bilancio
di Camera e Senato.
Inoltre, “è urgente, sul versante dei redditi d’impresa, dare
attuazione ai principi della delega di riforma del sistema
fiscale in materia di Irpef (per imprenditori individuali e soci
d’impresa) ed Ires premiali per favorire il reinvestimento degli
utili in azienda e nuovi investimenti a sostegno
dell’innovazione”, ha proseguito.
“Bene – ha osservato ancora il segretario generale di
Confcommercio – gli interventi in materia di detassazione dei
premi di produttività e dei fringe benefits, nonché la conferma
della super-deduzione del costo del lavoro per le assunzioni a
tempo indeterminato. L’auspicio è che queste misure
incentivanti, previste per il triennio 2025-2027, diventino,
anch’esse, strutturali”.
Quanto al rifinanziamento del credito d’imposta per la Zes
unica Sud, “si segnala la necessità di rafforzare lo
stanziamento per il 2025, nonché di specializzare l’intervento a
supporto degli investimenti delle Pmi, riservando, invece, agli
investimenti di grandi dimensioni strumenti incentivanti più
coerenti con tali operazioni, come i contratti di sviluppo e i
contratti d’area”, ha evidenziato Taranto, auspicando anche “un
rafforzamento degli stanziamenti a sostegno degli investimenti
per l’offerta turistica, anche con obiettivi di
destagionalizzazione, digitalizzazione e sostenibilità. Servono,
inoltre, strumenti specifici (detrazioni fiscali) per
incentivare i consumi culturali”.
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