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“Quello presentato da Giani non è un piano ma un rattoppo” #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


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“Quello presentato da Giani non è un piano ma il tentativo di mettere un rattoppo a un ritardo cronico che si vede ormai ogni volta che piove un po’ di più in Toscana”. Duro attacco da parte di Fratelli d’Italia nei confronti del presidente della Toscana in una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Vecchio in merito al piano presentato dalla Regione contro il rischio idraulico dell’Arno a Firenze. 

“Nessuno nega che si stia assistendo probabilmente a un cambiamento lungo del clima – puntualizza  il consigliere regionale Alessandro Capecchi – ma è altrettanto vero che i fenomeni di concentrazione di acqua in poche ore con rischi di piena del reticolo idraulico minore, sono ormai noti da decenni ed è quel sistema che l’anno scorso è andato in crisi con tante rotture di arginali. Il che significa che in Toscana c’è un problema di previsione, di prevenzione e di manutenzione del patrimonio idraulico. Non è un caso che la Regione negli ultimi anni stia intervenendo a più riprese per chiedere ad esempio ai gestori, come Publiacqua, i loro sistemi di intercettazione del demanio idrico attraverso le prese d’acqua, le tubazioni o altro. Il sistema va in crisi ogni volta che piove un po’ di più e da parte di Giani occorrerebbero dunque meno conferenze stampa e una maggiore collaborazione col governo”.

Sul secondo lotto della cassa di Pizziconi, prossime alla realizzazione, Capecchi incalza. “Queste infrastrutture dovevano essere completate da più di 20 anni, nel frattempo i costi sono lievitati – osserva il consigliere – A Pizziconi manca comunque un terzo lotto e il sistema a Firenze funziona se le casse lavorano tutte insieme e accolgono 35 milioni di metri cubi d’acqua, qualora invece se ne attivasse soltanto una Firenze finirebbe comunque sott’acqua. Proprio perché servirebbero tutte e tre le casse d’espansione in attività, Giani è stato costretto a presentare con soldi della protezione civile un altro rattoppo che prevede l’innalzamento di paratie sui lungarni. Oltre a essere brutte, aumentano il rischio a valle. Si farebbe come nel Medioevo, ognuno penserebbe per sé”.

Alle parole di Capecchi, fanno seguito quelle del coordinatore cittadino di Fdi Jacopo Cellai. “I fiorentini vogliono certezze sugli interventi strutturali in grado di metterli davvero al riparo dalle piene dell’Arno – attacca Cellai – Vogliamo notizie chiare e vere sulle casse d’espansione del Valdarno. L’intervento delle paratie è stato presentato senza aver minimamente coinvolto il Consiglio comunale e ha lasciato grandissimi interrogativi rispetto al fatto che in via di totale d’emergenza potrebbe dare pure qualche beneficio a Firenze, ma creerebbe molti problemi ad altri comuni e questo non lo possiamo accettare”. 

Nel frattempo, in merito alle recenti calamità avvenute recentemente a Bolgheri, San Vincenzo, Castagneto Carducci, Montecatini Val di Cecina, Venturina e le zone di Piombino, Siena e la Valdelsa. Giani ha specificato. “Voglio fare come lo scorso anno – ha detto il presidente – e stanziare almeno 6-7 milioni da ritagliare nel bilancio di quest’anno per consentire l’immediato soccorso a coloro che hanno subito danni. Daremo un contributo che non supera i 3.000 euro così da darlo a tutti per una risposta diretta. Quando si parla con le persone colpite dall’alluvione un anno fa e che magari si lamentano perché si aspettavano un intervento più consistente, gli unici 3mila euro li hanno avuti dalla Regione. Da quei 25 milioni che mettemmo nel bilancio dell’anno scorso nel momento in cui avevamo sotto gli occhi la tragedia degli scorsi 2 e 3 novembre”. 

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