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ENERGIA, eventi. Insieme per contrastare la povertà energetica: a Roma la VI Plenaria del Banco dell’energia #finsubito prestito immediato


Quello della povertà energetica è davvero un tema sovradimensionato? Gli italiani sono convinti che si tratti di un problema diffuso, seppure la gravità percepita del fenomeno risulti variabile con il livello di familiarità che hanno di esso.

LA POVERTÀ ENERGETICA IN ITALIA

Per povertà energetica si intende l’incapacità da parte di famiglie o singoli individui di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici, con conseguenze sul loro benessere. Le famiglie in povertà energetica sono quelle che esprimono una spesa totale bassa e, quindi, una spesa energetica che gli risulta eccessiva, poiché si vedono costrette a stressare il loro bilancio mensile, oppure una spesa per riscaldamento nulla in quanto indotti a comprimere i consumi essenziali. Insomma, chi ha difficoltà o addirittura non riesce a illuminare la propria casa, fare un bagno caldo o cucinare la cena. I fattori che incidono sull’andamento di questo fenomeno sono, ovviamente, i redditi delle persone unitamente alle attività economiche (crescita o meno del prodotto interno lordo), le eventuali politiche di contrasto varate, i prezzi di mercato dell’energia, le temperature ambientali, l’efficienza energetica delle abitazioni e le variazioni nei consumi.

UN FENOMENO PREOCCUPANTE

Si tratta di aspetti preoccupanti, che nella fotografia del Paese resa nel corso della VI Plenaria dei firmatari del Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”, evento che ha avuto luogo lo scorso 4 novembre presso la Sala del tempio di Vibia Sabina e Adriano in Piazza di Pietra a Roma, sede della Camera di Commercio della Capitale. L’angoscia di una famiglia su cinque deriva principalmente da quelle spese impreviste alle quali non sarebbero in grado di fare fronte, come il pagamento delle bollette di elettricità, acqua e gas. L’Osservatorio italiano sulla povertà energetica è impegnato da tempo nel tentativo di fornire le basi per una valutazione armonizzata del fenomeno a livello europeo, assumendo la grande massa di dati attualmente, ma carenti che invece andrebbero messi a fattor comune allo scopo di sottoporli a uno studio accurato, fase propedeutica di un’analisi sistematica che ponga i decisori nelle condizioni di assumere scelte su basi razionali, dunque non guidate da emotività e demagogia.

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LO STUDIO CONDOTTO DA IPSOS

Durante l’assemblea alla Sala del Tempio è stata inoltre presentata l’indagine realizzata da Ipsos in collaborazione con il Banco dell’energia, dalla quale emerge che l’attenzione verso i consumi energetici permane un tema rilevante, poiché il 40% delle famiglie guarda con attenzione anche alle strategie di risparmio sulle bollette, questo nonostante soltanto un italiano su cinque (cifra pari al 22% del totale) dichiari di aver improntato all’efficienza i propri consumi. Il timore di non poter pagare le bollette di luce e gas preoccupa il 16% degli italiani, essa risulta quindi inferiore a quella registrata nel 2022; infatti, se due anni fa era una famiglia su due ad nutrire una «preoccupazione molto sentita», oggi il dato relativo indica invece meno di una famiglia su tre. Per il 58% degli italiani la povertà energetica è un problema che tocca da vicino il Paese, tuttavia, soltanto un italiano su cinque (21%) dichiara di possedere una conoscenza approfondita del problema, mentre il 41% ne ha solo sentito parlare. Da qui deriva la difficoltà nel definire l’entità del fenomeno, che secondo gli italiani vede il 20% delle famiglie attualmente afflitto da povertà energetica.

REAZIONE ALLE SFIDE ECONOMICHE

«I risultati dello studio tratteggiano l’immagine di un Paese che sta reagendo alle sfide economiche – ha commentato al riguardo Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos Italia -, pur consapevole di dover ancora affrontare un periodo di grandi incertezze. Il fenomeno della povertà energetica rimane un nodo critico, con il quale gli italiani hanno però poca familiarità. È sicuramente importante intensificare gli sforzi formativi per aumentare la consapevolezza di queste tematiche tra i cittadini, rendendoli pienamente consci della reale entità del problema e di come individualmente si possa contribuire a fare scelte coerenti con obiettivi personali e collettivi. Sotto questa prospettiva, le Comunità energetiche rinnovabili potrebbero rappresentare una soluzione valida e ricca di potenzialità per affrontare anche questo problema, sebbene sia imprescindibile un significativo supporto da parte delle istituzioni e delle aziende per abbattere le attuali barriere percepite».

LE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI

L’apertura degli italiani verso le Comunità energetiche rinnovabili (CER) si conferma infatti elevata (57%), una propensione alimentata principalmente dalla prospettiva di risparmi economici e dalla possibilità di prevenire e combattere la povertà energetica, anche se secondo gli italiani un freno alla loro diffusione è rappresentato dagli ostacoli economici iniziali e dalle complessità amministrative, a cui si aggiunge limitata familiarità con il tema (12% nel 2024 a fronte del 9% registrato nel 2023). Sul problema della povertà energetica si è soffermata Paola Valbonesi, presidente di Oipe, che in collaborazione con il Banco dell’Energia sta replicando con opportuni aggiustamenti (su dati EU HBS per gli anni 2010-2015-2020) la stima della povertà energetica realizzata riguardo all’Italia anche per altri paesi europei.

NECESSARIA UNA POLITICA EUROPEA DI CONTRASTO DEL FENOMENO

«I risultati preliminari di tale stima – ha ella affermato – mettono in luce come il problema povertà energetica sia molto rilevante per vari paesi europei. Con ulteriori verifiche sul lavoro empirico, ora solo preliminare, l’obiettivo è quello di mappare la povertà energetica nei diversi paesi membri, possibilmente arrivando (come fatto per l’Italia) alla misurazione regionale: tale mappatura rappresenta lo strumento necessario per poter disegnare una politica europea di contrasto alla povertà energetica efficace e mirata. A breve, inoltre, saranno rilasciati i dati Istat 2023 dell’indagine sulle spese delle famiglie, dati con i quali sarà possibile realizzare la stima Oipe sulla povertà energetica in Italia per il 2023». A livello nazionale gli ultimi dati Oipe evidenziano un costante aumento dei prezzi energetici per i nuclei familiari italiani, pari a poco meno di duemila euro di spesa energetica media annua, con un rincaro di più di cinquecento euro rispetto all’anno precedente, il che comporta che il 7,7% del totale (vale a dire due milioni di nuclei familiari) vive in una condizione di povertà energetica.

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Roberto Tasca (A2A), Stefano Goberti (ENI Plenitude), Nicola Monti (Edison)

IL NETWORK: MODELLO DI SOLIDARIETÀ TRASVERSALE

La VI Plenaria è stata l’occasione per fare un punto sulla povertà energetica, per condividere i dati sul fenomeno nel Paese e per presentare i nuovi progetti attivati dal Banco dell’energia per aiutare le famiglie più vulnerabili. Fondazione Banco dell’energia dal 2016 a oggi ha raccolto e donato tredici milioni di euro a sostegno di circa tredicimila beneficiari. «Il Manifesto rappresenta la volontà condivisa di creare un modello di solidarietà trasversale, sempre più ampio per progettualità, partecipazione e continuità – ha dichiarato Roberto Tasca, presidente di A2A e del Banco dell’energia -, dunque questa sesta Plenaria, che di anno in anno si rafforza, è motivo di orgoglio, poiché con i progetti già sviluppati siamo riusciti a dare sostegno a molte famiglie in difficoltà, mentre con le nuove iniziative siamo pronti a fare ancora di più nel prossimo anno: attività che spaziano dal sostegno economico alla formazione, rese possibili grazie alla collaborazione di numerose aziende, enti e realtà locali presenti sul territorio, confermando il nostro impegno per ridurre le disuguaglianze, a partire da un accesso equo all’energia».

INDIRIZZI PER IL 2025

Tasca ha quindi indicato i tre temi di indirizzo per il 2025: le sfida del raggiungimento dei cento sottoscrittori entro la fine del prossimo anno; la contribuzione all’assunzione di dati certi; l’estensione del freddo, cioè l’espansione dell’intervento in favore degli anziani in estate. Ha commentato infine Luigi Gubitosi, presidente della LUISS Guido Carli: «La povertà è un grande problema della nostra società e in particolare sono un problema le disuguaglianze, che sono sempre più ampie. L’energia è una costante della nostra vita: io stesso ho sperimentato un black out prolungato qualche anno fa ed è incredibile come progressivamente tutto scompare e la vita moderna, le nostre abitudini sembrano cambiare drasticamente. Ci accorgiamo dell’importanza dell’elettricità quando non l’abbiamo. Ecco perché questa iniziativa, che vede i competitor sul mercato libero unirsi per affrontare il problema di coloro che altrimenti verrebbero lasciati indietr, diventa fondamentale. Ci sono però dei nodi da risolvere, uno di questi è la mancanza di dati strutturali sul tema, perché le informazioni tra i vari paesi non sono omogenee e vanno messe a fattor comune, creando indicatori in grado di darci la reale dimensione dei problemi».

FONDAZIONE BANCO DELL’ENERGIA

Fondazione Banco dell’energia è un ente senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere, attraverso il meccanismo della solidarietà indiretta, persone e famiglie in situazione di vulnerabilità economica e sociale, ponendo particolare attenzione al tema della povertà energetica. Dal 2016 Banco dell’energia ha raccolto e donato oltre tredici milioni di euro a sostegno di circa tredicimila beneficiari, operando attraverso interventi in sostegno di persone in difficoltà e iniziative formative e di sensibilizzazione per aumentare la cultura e la consapevolezza sui consumi e l’efficientamento energetico. Tra queste, il Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”, a cui hanno aderito oltre ottanta stakeholder tra aziende, organizzazioni del terzo settore, associazioni e istituti di ricerca, network che garantisce la realizzazione di numerosi progetti di solidarietà su tutto il territorio nazionale. Fanno parte del Board della Fondazione Banco dell’energia, oltre ai soci fondatori A2A e le sue fondazioni AEM, ASM e LGH, anche Edison, Plenitude ed Iren.

A676 – ENERGIA, EVENTI: INSIEME PER CONTRASTARE LA POVERTÀ ENERGETICA, a Roma la VI Plenaria del Banco dell’energia. Lo scorso 4 novembre presso la Sala del tempio di Vibia Sabina e Adriano in Piazza di Pietra a Roma, sede della Camera di Commercio della Capitale, ha avuto luogo la VI Plenaria dei firmatari del Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”, al quale hanno aderito oltre ottanta stakeholder tra imprese, organizzazioni del terzo settore, associazioni e istituti di ricerca.
Esso è il frutto dell’iniziativa intrapresa nel 2021 dalla Fondazione Banco dell’energia, ente filantropico che pone tra i suoi obiettivi quello di sostenere persone e famiglie vulnerabili e a rischio povertà attraverso progetti solidali e che ha donato tredici milioni di euro a più di tredicimila beneficiari; otto gli ulteriori firmatari che si aggiungono, mentre trenta sono i nuovi progetti a sostegno di famiglie ed enti sul territorio. L’evento è stato altresì occasione per presentare lo studio Ipsos dal quale emerge che il 40% delle famiglie guarda con attenzione alle strategie di risparmio sulle bollette.
A moderare i lavori è stato MASSIMO SIDERI (editorialista del quotidiano “Il Corriere della Sera” e professore aggiunto presso l’Università LUISS Guido Carli); sono intervenuti a essi ROBERTO TASCA (presidente di A2A e del Banco dell’energia), LUIGI GUBITOSI (presidente della LUISS Guido Carli), LUCIA ALBANO (sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze), NANDO PAGNONCELLI (presidente di IPSOS Italia), PAOLA VALBONESI (presidente di OIPE), STEFANO GOBERTI (amministratore delegato di ENI Plenitude), NICOLA MONTI (amministratore delegato di Edison), ERMETE REALACCI (presidente della Fondazione Symbola), SIMONE GAMBERINI (presidente Legacoop), ROSARIO MARIA GIANLUCA VALASTRO (presidente della Croce rossa italiana), LUCIANO CALAMARO (segretario generale della Croce rossa italiana), UGO BRESSANELLO (presidente di Domus de Luna), MONICA GALDO (Società di San Vincenzo De Paoli).
Ascolta gli audio allegati:



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