Il corpo di Pietrina Valentina Pisano, 62 anni, originaria della Sicilia, è stato trovato sotto al portico di Piazza Maggiore, di fianco alla sede del Comune. Era ospitata in una struttura a Porretta Terme, seguita da Sert e servizi sociali: «Una persona buona, quando aveva due soldi te li dava»
Sotto al portico di Piazza Maggiore, vicino all’incrocio con la piazzetta intitolata a Giorgio Guazzaloca. L’angolo più nascosto, si fa per dire, del cuore della città. Lì, quando a mezzogiorno gli uomini dell’infortunistica legale portavano via il corpo senza vita, c’erano ancora la sua carrozzina e un peluche rosso che sembrava la sagoma di una scimmietta che spuntava da sotto alle sue cose. Pietrina Pisano, per tutti Valentina, se ne è andata stringendolo in mano per l’ultima volta, tra la notte e la mattina di un autunno all’improvviso diventato inverno.
Seguita da una struttura per anziani
Lunedì notte ha dormito in quell’angolo accanto alla farmacia comunale e sotto Palazzo d’Accursio, la sede del Comune, come faceva spesso nonostante una casa l’avesse. Era a Vergato, sull’Appennino, da dove spesso scendeva in città per incontrare i tanti amici che condividevano pezzi di strada con lei. «Era una persona buona, di cuore, quando aveva due soldi te li dava» racconta chi la conosceva bene e l’aveva frequentata in questi ultimi vent’anni. Sessantaduenne, siciliana di origini, qualcuno dice titolare di un bar nella precedente vita passata in Sicilia, s’era trasferita sulla montagna bolognese da tantissimo tempo. E a Porretta Terme era seguita da una struttura per anziani a causa dei suoi problemi. Che sarebbero stati legati all’alcolismo.
Le notti al freddo
Una vita difficile la sua, però nel conforto e nella compagnia di diverse persone che l’accompagnavano durante i suoi giri a Bologna e nelle notti passate al freddo. Una di loro, un uomo di mezza età, dice di aver dormito vicino a lei e di averla sentita russare normalmente almeno fino alle 3.30 della notte tra lunedì e martedì. «Non mi sono accorto di nulla. Poi al mattino, quando mi sono svegliato, ho visto che aveva perso un po’ di sangue dalla bocca e dal naso». A constatarne il decesso intorno alle 9.15 di ieri mattina sono stati gli agenti della polizia locale, che dopo aver visto come la donna non rispondesse più, hanno transennato la zona ed eseguito i primi rilievi, sentendo anche le testimonianze degli amici e di chi aveva passato le ultime ore con lei. «Prendeva una buona pensione di invalidità, così quando incassava i soldi veniva qui e li condivideva con tutti. Era una persona buona, di cuore, purtroppo aveva quel problema con l’alcol» che pensano possa esserle stato fatale. La Procura non ha disposto l’autopsia, visto che la causa del decesso è senza dubbio di origine naturale.
L’incidente nel 2010
Da Vergato Pietrina veniva spesso, e per i suoi problemi era conosciuta anche dal Sert e dai servizi sociali di Bologna. Aveva una figlia adulta e un amore sconfinato per Ulisse, il labrador con cui spesso andava in giro. E alle spalle, sempre secondo il racconto delle persone radunate lì per portarle l’ultimo saluto, la tragedia di quell’incidente, pare un tentativo di suicidio lanciandosi dal balcone, che nel 2010 l’aveva paralizzata e costretta a muoversi in carrozzina. Fino all’ultimo respiro in Piazza Maggiore, il suo piccolo angolo di rifugio dal mondo.
Il cordoglio del Comune
«Esprimo a nome di tutta l’amministrazione comunale e del sindaco il cordoglio per la morte della signora, trovata questa mattina senza vita in Piazza Maggiore, accanto al Palazzo Comunale» ha scritto ieri in una nota l’assessore al welfare Luca Rizzo Nervo, aggiungendo che «la signora negli anni, sempre nella responsabilità dei Servizi di Vergato, ha alternato momenti in cui ha accettato una accoglienza in casa e in strutture sociosanitarie, ad altri dove è prevalsa la vita di strada».
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