Donald Trump potrebbe rivoluzionare Bitcoin e l’industria crypto negli Stati Uniti qualora rispettasse veramente tutte le promesse fatte precedentemente. in campagna elettorale.
Secondo quanto aveva riportato repubblicano in diversi convegni e conferenze a tema crypto, ora dovrebbe arrivare un cambiamento epocale per il settore.
Ma siamo veramente sicuri che rispetterà quanto detto?
Vediamo tutti i dettagli di seguito.
Donald Trump 47°esimo Presidente USA: correlazione rialzista per Bitcoin
Donald Trump è ufficialmente diventato il 47°esimo Presidente degli Stati Uniti d’America, ed in base alle promesse fatte negli scorsi mesi ci aspetta un futuro radioso per Bitcoin.
L’impatto positivo della sua vittoria sui mercati finanziari è papabile: SP500, Nasdaq e crypto sono in forte rialzo nella giornata di oggi.
Gli investitori sembrano essersi svegliati con il sorriso visto che per i prossimi 4 anni gli USA avranno un Presidente aperto alle speculazioni.
La crescita registrata dai mercati risk-on riflette anche lo scampato pericolo dell’ingresso in Casa Bianca di Kamala Harris. La democratica aveva promesso infatti che, se eletta, avrebbe aumentato le tasse sulle plusvalenze da investimento.
Bitcoin è esploso non appena i risultati degli spogli elettorali iniziavano a favorire la vittoria di Donald Trump.
Dall’1.00 AM (UTC+2) fino alle ore 07:00 AM la moneta crittografica ha espresso in toto il proprio potenziale rialzista raggiungendo un nuovo ATH.
Dopo aver raggiunto con successo i 75.000 dollari Bitcoin ha iniziato una live fase di correzione, fermandosi a 73.700 dollari.
Rispetto alle ultime 24 ore i prezzi sono maggiori di oltre il 7%, per un incremento di capitalizzazione di circa 100 miliardi di dollari.
Ovviamente il pump in caso di vittoria di Trump era quasi scontato.
Nei giorni precedenti il mercato Bitcoin era sceso in modo significativo mano a mano che crescevano le previsioni favorevoli a Kamala Harris.
Nel mezzo anche l’open interest si muoveva in modo inversamente proporzionale all’aumento delle odds sulla democratica.
Bitcoin e le crypto sono state fortemente correlate al successo del partito repubblicano, viste le promesse bullish che sono state dispensate recentemente.
https://x.com/Vant0r/status/1853118369958097375
Le promesse di Donald Trump in campagna elettorale: rendere gli Stati Uniti il centro crypto del mondo
Una delle promesse principali fatte da Donald Trump durante la sua campagna elettorale era quella di far crescere nel suo complesso Bitcoin ed il settore crypto.
Nella conferenza di Nashville, tenutasi alla fine di luglio, Trump aveva chiaramente affermato che avrebbe reso gli USA l’hub di riferimento delle crypto a livello mondiale.
Se eletto, il repubblicano avrebbe migliorato la reputazione globale di Bitcoin, emancipandosi dal solito appellativo di “denaro degli hacker”.
Il primo passo riguarda quello di firmare un ordine esecutivo che ordina al DOJ di trasferire i presunti 204.000 BTC detenuti dalla Federal Reserve in una riserva strategica.
https://twitter.com/the_smart_ape/status/1854089956840640730
Non solo, Donald Trump ha conquistato il cuore dei Bitcoiner per aver esplicitamente detto di voler risanare il debito pubblico con la crypto.
Bitcoin sarebbe diventato un asset di riserva in grado di supportare economicamente un Paese come quello degli Stati Uniti.
Negli scorsi mesi il candidato aveva anche sostenuto l’impatto tecnologico della blockchain, promettendo un futuro migliore.
Si era impegnato ad incoraggiare l’innovazione e gli investimenti nel settore, sostenendo la crescita dell’intera industria crittografica.
Per dimostrare la propria vicinanza al mondo crypto, Donald Trump ha anche lanciato un progetto DeFi chiamato “World Liberty Financial”.
Rivoluzione in casa SEC e DOJ: licenziamento di Gary Gensler e grazia per Ross Ulbricht
Tra le varie promesse di Donald Trump diffuse in campagna elettorale, ce ne sono alcune che colpiscono l’emotività dei sostenitori di Bitcoin.
Se c’è una cosa che accomuna quasi tutti i fautori del mondo decentralizzato è l’odio verso il chairman della SEC, Gary gensler.
Quest’ultimo si è espresso con toni accattivanti contro l’intero settore crittografico, esprimendo spesso atti di bullismo ed abuso di potere.
Gensler ha provato più volte a ritardare gli ETF su Bitcoin, parlando male delle attività crypto e dei potenziali rischi negativi per gli USA.
Donald Trump, intuendo questa diatriba, ha sfruttato la dialettica per sollecitare un suo presunto licenziamento qualora fosse stato eletto.
Con una Commissione per i titoli e gli scambi governata da una nuova figura, è possibile che vengano promossi più investimenti istituzionali.
In molti si aspettano ora di vedere approvati nuovi ETF spot, con sottostante basato su crypto come SOL, XRP ed LTC.
https://twitter.com/KatieePCrypto/status/1854057291089170466
Un’altra delle tante promesse del politico statunitense riguarda invece la liberazione del detenuto Ross Ulbricht, fondatore del sito Silk Road.
Ulbricht fino al 2013 aveva gestito il sito dark consentendo la compravendita di droga online sotto il pagamento di criptovalute come Bitcoin.
Una volta arrestato è stato condannato all’ergastolo, pur rimanendo sempre un personaggio che ha fatto la storia per il mondo crypto.
Senza di lui, nonostante il male che abbia causato alla società incentivando l’uso di droga, ha sponsorizzato in modo incredibile Bitcoin.
Non a caso proprio nel 2013, momento di massimo splendore di Silk Road, la moneta ha raggiunto per la prima volta i 1000 dollari di quotazione.
Ora Trump, secondo le sue promesse, dovrebbe dargli la grazie e renderlo un uomo libero.
https://twitter.com/SimplyBitcoinTV/status/1854009493253763358
Attenzione alle promesse dei politici: specchietto per le allodole
Sebbene le promesse fatte da Donald Trump possano ora ispirare euforia ed entusiasmo per i sostenitori Bitcoin, c’è da considerare un dettaglio fondamentale.
La vittoria di Trump rappresenta una vittoria da parte delle crypto sul piano ideologico, che probabilmente alimenterà la prossima bull run del 2025.
È chiaro che i prezzi sul mercato potrebbero trarre vantaggio da questa situazione, ma non è certamente detto che le promesse fatte verranno mantenute.
Anzi, visto e considerando che spesso i politici tendono a mentire in campagna elettorale, è probabile che nulla di quanto detto verrà portato a termine.
Non c’è affatto da stupirsi: nel corso della storia decine di Presidenti di tutto il mondo non hanno rispettato le promesse agli elettori.
Ciò che conta in realtà per Bitcoin non è nè il supporto degli USA, nè Gary Gensler o Ross Ulbricht, ma bensì le narrative che si nascondono dietro.
È fondamentale che il mondo crypto pensi che Trump potrà sostenerlo e farlo crescere, seppur ciò non avverrà direttamente.
Sono solo specchietti per le allodole, che nonostante ciò per via della psicologia degli investimenti, porteranno comunque al successo di Bitcoin.
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