Distrutto dalla tempesta del 23 luglio dell’anno scorso, quella che ha colpito in maniera devastante l’Alto Milanese, riprende vita il bosco di via Terni a Canegrate, un’area verde particolarmente amata e frequentata.
La vegetazione è stata praticamente decimata dal violento nubifragio: il 95% delle piante è finito a terra sia per cause dirette, come il vento forte che ne ha provocato il ribaltamento, sia per cause indirette, come spiegato da AMGA, che è intervenuta impedendo, per prima cosa, l’accesso al pubblico.
Nei mesi scorsi l’azienda ha provveduto a tagliare e a rimuovere tutte le piante ribaltate e irrimediabilmente danneggiate, ma anche gli esemplari che l’anomalo evento atmosferico ha reso a rischio di caduta.
Come spiegato in una nota, per consentire al bosco di rinascere, gli agronomi di AMGA hanno stilato un piano triennale d’interventi (2024/2026): in questi due mesi sarà eseguito un taglio selettivo del sottobosco per selezionare i giovani alberi che spuntano sia dalle radici lasciate sottoterra, sia dai ceppi vitali così come dalla semina naturale del bosco preesistente. In gergo questi giovani alberi vengono definiti “ricacci”, termine che allude al fatto che la radice sta, appunto, ricacciando, ossia sta emettendo della nuova vegetazione. Di questi ricacci, che potranno raggiungere altezze e diametri significativi, andando così a ricostituire il soprassuolo boschivo, si andranno a tenere soltanto quelli visibilmente più sani, secondo una ricrescita selezionata e guidata.
Nel 2025 (nei mesi di maggio, luglio e ottobre) sono previsti tre tagli che andranno a riguardare quelle aree destinate a prato: sarà, infatti, rimossa tutta la vegetazione indesiderata perché infestante (rovi, erbacce, etc.).
Partiranno a novembre del prossimo anno, e si concluderanno entro marzo 2026, gli interventi di messa a dimora di piante autoctone. La scelta si orienterà su specie di pregio e di alto valore naturalistico, come Tigli, Frassini, Celtis, Lecci, etc. Andranno escluse alcune specie come gli Aceri, i Faggi e i Ciliegi, perché bersagli prediletti dall’Anoplophora Chinensis, l’insetto “mangiapiante” purtroppo ancora presente sul territorio di Canegrate e in quelli dei Comuni limitrofi.
Si utilizzeranno piante già formate, non soltanto per accelerare il più possibile la ripresa del bosco, ma anche perché la loro chioma contribuirà sia a ridurre la crescita di arbusti infestanti, sia a favorire l’insediamento e la salvaguardia della fauna selvatica, nonché a ridurre l’erosione superficiale del terreno.
A febbraio del prossimo anno sarà eseguito un altro taglio sull’area destinata a prato. Saranno inoltre rimosse le piante infestanti e sarà effettuata la semina dei tappeti erbosi e così via, sino al 2026. Il bosco di via Terni riceverà tutte le cure che merita e sarà ancora più fruibile da parte di tutti.
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