Nel III trimestre 2024 l’utile netto di Banca Sistema è salito del 27%, attestandosi a 12,3 milioni, rispetto agli 11,3 milioni dello stesso periodo del 2023. Il computo esclude gli accantonamenti per rischi sistemici SRF e FITD al netto dell’effetto fiscale (ovvero +8% a/a senza escludere gli accantonamenti sistemici e l’effetto fiscale).
L’andamento delle business line
Il factoring ha registrato una solida crescita, con volumi (turnover) pari a 4 miliardi, con una crescita del 12% a/a. Gli impieghi factoring (outstanding) al 30 settembre 2024 si attestano a 1,606 miliardi, in calo rispetto ai 1.729 milioni al 30 settembre 2023 e sostanzialmente flat rispetto ai 1.634 milioni al 30 giugno 2024 per effetto di maggiori incassi. Il factoring pro soluto, pari al 75%, dell’outstanding gestionale, include i crediti fiscali (pari al 16% degli impieghi, rispetto al 17% del 30.09.2023).
La cessione del quinto ha registrato erogazioni per 153 milioni di euro (capitale finanziato), in crescita del 16% anno su anno (132 milioni al 30.09.2023) e quasi esclusivamente derivanti dal canale diretto (QuintoPuoi). “L’andamento della nuova produzione dei primi 9 mesi evidenzia un rallentamento della crescita rispetto al 1H24 (+42% a/a) in quanto nel 2H23 si era registrato un deciso incremento dei volumi rispetto al 1H23 per effetto di minore competizione in termini di pricing. Nonostante l’incremento dei volumi erogati, lo stock dei crediti al 30 settembre 2024 ammonta a 747 milioni, -10% a/a (834 milioni) e -6% rispetto al 31 dicembre 2023 (799 milioni) per effetto di incassi (166 milioni), che hanno più che compensato la nuova produzione, e cessioni di portafogli che nei 9M24 sono state pari a 38 milioni“, precisa l’istituto.
Gli impieghi del credito su pegno si attestano al 30 settembre 2024 a 128 milioni, in aumento del +9% a/a e in crescita t/t (124 milioni).
L’utile delle business line
L’utile netto di Banca Sistema è risultato pari a 12,3 milioni di euro, rispetto agli 11,3 milioni del III trimestre del 2023, +27% a/a escludendo gli accantonamenti per rischi sistemici SRF e FITD al netto dell’effetto fiscale (ovvero +8% a/a senza escludere gli accantonamenti sistemici e l’effetto fiscale).
A livello divisionale, il factoring registra un utile netto di 23,2 milioni di euro (17,7 milioni nei primi 9 mesi del 2023), il credito su pegno di 2 milioni di euro (1,8 milioni nello stesso periodo del 2023), la divisione finanziamenti retail una perdita di 12,2 milioni di euro (-7,3 milioni nei a settembre 2023) in linea con le attese.
Altri valori
Lo stock dei crediti deteriorati lordi pari a €317 milioni risulta in crescita rispetto al 30 giugno 2024 (€306 milioni) a causa prevalentemente dell’incremento dei crediti scaduti (da €80 a €90 milioni) mentre le inadempienze probabili (€49 milioni) e le sofferenze (€178 milioni) sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto al 30 giugno 2024.
La raccolta, alla fine dei primi 9 mesi 2024, ha confermato i recenti trend con la raccolta retail che rappresenta il 69% del totale (78% al 31.12.2023).
All’interno della voce passività finanziarie al costo ammortizzato (€4.211 milioni), i debiti verso banche sono in calo rispetto al 30 settembre 2023 (€320 milioni vs €567 milioni), a seguito del rimborso anticipato del tltro per €278 milioni (ammontare residuo pari a €262 milioni), i debiti verso clientela in crescita (€3.797 milioni vs €3.202 milioni) grazie all’incremento dei pct passivi (€831 milioni vs €440 milioni) e dei depositi vincolati (€2.574 milioni vs €2.124 milioni) che più che compensano il calo dei conti correnti (€288 milioni vs €406 milioni). La voce titoli in circolazione (€94 milioni) cala rispetto al 30 settembre 2023 (€130 milioni) per il minor funding derivante da operazioni di finanza strutturata.
Il Totale dei fondi propri (Total Capital fully phased) al 30 settembre 2024 ammonta a €24 milioni (€232 milioni al 30 giugno 2024) ed include oltre l’utile di periodo (al netto dell’ammontare della stima dei dividendi), la riserva computata a capitale sulle “Attività finanziarie con impatto sulla redditività complessiva” (HTCS), in particolare sui titoli di Stato italiani.
I coefficienti patrimoniali risultano in crescita rispetto ai dati comparabili al 30 giugno 2024 grazie agli utili di periodi e al riassorbimento di gran parte della riserva di valutazione che hanno più che compensato l’incremento dei Rwa (pari a €1.553 milioni al 30.09.2024 rispetto a €1.500 milioni al 30.06.2024). Si attestano a:
- CET1 ratio phased-in: 12,91%
- TIER 1 ratio phased-in: 15,84%
- Total Capital ratio phased-in: 15,86%
- CET1 ratio fully phased 12,74%;
- TIER 1 ratio fully phased 15,67%;
- Total Capital ratio fully phased 15,69%
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