Anche l’esponente della giunta cittadina Alessandro Cantoni ha sottoscritto l’appello contro il ministro Salvini per chiedere un potenziamento dell’edilizia residenziale pubblica
Il problema dell’assenza di alloggi per i ceti medio-bassi è sempre più sentito nelle medie e grandi città italiane e il decreto legge Salva Casa non soddisfa gli amministratori locali. Nell’appello contro il ministro Matteo Salvini – sottoscritto da diciotto assessori alla casa delle più importanti città italiane – figura anche l’esponente in Loggia Alessandro Cantoni. «Il governo non ha ancora messo in campo alcuna misura strutturale per fronteggiare la crisi abitativa, che è un’emergenza sociale crescente, nonostante i proclami da parte del ministro Matteo Salvini. Le dichiarazioni al question time di mercoledì 6 novembre riflettono una visione distante dai reali problemi abitativi e dalle necessità urgenti delle nostre città» scrivono gli amministratori in una nota.
L’offerta deficitaria di appartamenti è evidente da tempo. I rappresentanti di giunta ricordano l’ultimo rapporto Ocse sul benessere delle città «dal 2019, la quota di famiglie a basso reddito oberate dai costi dell’alloggio è aumentata in un terzo dei Paesi Ocse, tra i quali il nostro».
Dunque gli amministratori danno vita a questa «alleanza municipalista per il diritto dell’abitare» e chiedono un confronto con il Ministro delle Infrastrutture per risolvere tutte le criticità abitative. «Abbiamo ripetutamente chiesto un incontro al ministro Salvini proprio per discutere di una legge nazionale sul diritto alla casa che intervenga sull’edilizia popolare, sui vuoti urbani ed aree dismesse, per un aumento sostanziale dei fondi per l’affitto e la morosità incolpevole (cancellati proprio da questo governo) e per una normativa che regoli gli affitti brevi che stanno stravolgendo il mercato residenziale».
Gli assessori alla casa delle principali città italiane chiedono al governo Meloni «una programmazione che valorizzi il recupero del patrimonio immobiliare esistente e risponda alle esigenze di chi vive il disagio abitativo ogni giorno». Ma non ci sono soltanto l’aumento dell’edilizia residenziale pubblica attraverso il recupero delle aree dismesse e una stretta sugli affitti brevi, gli esponenti di giunta auspicano un’iniziativa dell’Esecutivo «per contenere gli affitti e per sostenere l’abitare dignitoso nelle grandi città come nei comuni più piccoli».
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