I direttori di Confcommercio e Confesercenti: «Pressione turistica. I nostri cittadini percorrono meno la Corsarola e scelgono i locali meno affollati»
Sul dibattito relativo allo svuotamento di Città Alta e alla proposta del consigliere e ristoratore Robi Amaddeo di abbassare le tariffe del parking Fara, intervengono Oscar Fusini (direttore Confcommercio Bergamo) e
Filippo Caselli (direttore Confesercenti Bergamo). Pubblichiamo la loro lettera.
Egregio direttore,
abbiamo letto sul Corriere Bergamo di due giorni fa la lettera di Cristiano Gatti che commenta la richiesta di Robi Amaddeo di abbassare le tariffe in settimana del parcheggio della Fara per favorire il ritorno dei bergamaschi in Città Alta. Proposta, forse, non sostenibile economicamente dal Comune di Bergamo, ma ragionevole; così come è ragionevole sfruttare il nuovo parcheggio che, seppur oneroso per gli utenti, risulta comodo e raggiungibile. Il parcheggio ora c’è e sarebbe utile chiudere le vecchie polemiche.
Tornando allo scambio riportato sulle vostre pagine, non condividiamo il commento di Gatti sia per la punta di livore che abbiamo colto nei confronti di Amaddeo, alla cui famiglia Bergamo deve la sua riconoscenza per gli investimenti fatti e i posti di lavoro creati, sia perché un’impresa della ristorazione non è diversa da qualsiasi altra di ogni settore. Ciò che più ci dispiace è l’attribuzione della responsabilità ai commercianti identificati colpevoli dell’allontanamento dei bergamaschi da Città Alta.
Egregio signor Gatti, i commercianti possono forse allontanare i clienti dalle loro attività, ma non hanno il potere di farli scappare da una città. Anche perché Città Alta è visitabile sempre e senza l’obbligo di comprare nulla.
Per noi è il forte carico di turisti che ha saturato Città Alta e allontanato i bergamaschi. In questa fase i nostri cittadini percorrono meno la Corsarola e scelgono ristoranti meno frequentati. È l’effetto che stanno registrando anche altre città d’arte. C’è troppa gente ed a molti, che conoscono già bene un luogo, questo non piace. Appena i flussi turistici si normalizzeranno, e speriamo che non crollino, allora i bergamaschi torneranno come prima e forse anche più di prima.
Sottolineiamo che i negozi e i ristoranti di alto livello rendono le città più belle ed attrattive e non il contrario e questo è oramai consapevolezza di tanti, urbanisti compresi. Aggiungiamo che se la cacciata dei bergamaschi fosse colpa dei «mercanti», allora a loro dovrebbe essere attribuito anche il merito della trasformazione in turistica della nostra città, che sta portando forti ricadute per la nostra economia.
Così non è, oppure lo è solo in parte. Colpe e meriti sono da distribuire su molti soggetti. Corretto, quindi, che anche Amaddeo possa fare le proprie proposte, senza essere insultato. Per concludere Città Alta non è più alta di prima e irraggiungibile. Resta come sempre al suo posto. Molti fattori più complessi determinano la trasformazione della fruibilità della città.
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