GUBBIO – Obiettivo Los Angeles, le prossime Olimpiadi del 2028, passando attraverso l’imminente campionato italiano in vasca corta a Riccione, il 30 novembre e primo dicembre, e gli impegni sulla scena internazionale. Il nuotatore Federico Burdisso ha scelto Gubbio per pianificare la sua riscossa, dopo le due straordinarie medaglie conquistate a Tokyo nel 2021 col bronzo sui 200 metri farfalla e anche con la 4×100 staffetta mista insieme a Ceccon, Martinenghi e Miressi.
Il nuotatore Federico Burdisso si è ambientato perfettamente e ieri mattina (mercoledì 6 novembre) ha incontrato il centinaio di studenti dell’indirizzo Scientifico Sportivo del polo liceale Giuseppe Mazzatinti, nell’aula magna della sede in via dell’Arboreto, accompagnato dal suo allenatore Simone Palombi che ha fatto di Gubbio la sede del Tvn-Training value network centro estivo di corsi molto partecipati.
«I sogni si realizzano, bisogna crederci», ha detto il ventitreenne campione di Pavia che ha raccontato la sua storia di sportivo e di studente, visto che in America ha conseguito due lauree, in matematica e statistiche, riuscendo a conciliare sport e studio.
«Da piccolo i miei genitori al mare in Sardegna – ha ricordato – mi buttavano in acqua e non mi piaceva, poi è nata la passione.
Devo a mio padre ingegnere se ho deciso di fare matematica all’università dopo il liceo Scientifico. Mi sono diviso tra Italia, Inghilterra e Stati Uniti».
Tokyo l’apoteosi dopo le prime soddisfazioni agli Europei (bronzo a neanche 16 anni) e ai Mondiali: «Sono riuscito a dare il meglio».
Parigi la grande delusione per la mancata qualificazione, l’idea di smettere, lo stop di tre mesi tornando in acqua a fine settembre quando ha ritrovato Palombi con il quale aveva raccolto tanto da giovanissimo. Burdisso è stato accolto dal preside, Sabrina Antonelli, con gli insegnanti Maurizio Migliarini, Maria Cristina Salciarini e Lucia Mancini, e dai saluti istituzionali del sindaco Vittorio Fiorucci e l’assessore allo Sport, Carlotta Colaiacovo, per poi ricevere un’opera in ceramica, con stampati i caratteri di lingua umbra ripresi delle Tavole Eugubine, realizzata dagli studenti dell’indirizzo Artistico.
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