Ottime notizie per chi desidera andare in pensione con un po’ di anticipo: il Governo ha approvato ben 3 misure per uscire dal lavoro a soli 62 anni.
Buone notizie sul fronte previdenziale soprattutto per chi desidera accedere alla pensione con qualche anno di anticipo. Con la manovra di Bilancio 2025, infatti, l’Esecutivo ha approvato non una ma addirittura tre misure che permetteranno di uscire dal lavoro ad appena 62 anni anziché a 67.
Questo non significa che la legge Fornero verrà cancellata: l’età pensionabile per l’accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria continuerà ad essere pari a 67 anni e nei prossimi anni non si esclude un ulteriore aumento di qualche mese per adeguarsi all’aspettativa della durata media della vita che, a quanto pare, continua a salire.
Inoltre eliminare la legge Fornero sarebbe troppo rischioso per le casse dell’Inps in quanto comporterebbe troppe uscite di massa dai luoghi di lavoro e troppe pensioni anticipate da erogare tutte assieme. Nonostante ciò il Governo Meloni ha deciso di riconfermare tutte le misure di pensione anticipata e tre, in particolare, daranno l’accesso alla pensione a soli 62 anni.
In pensione a 62 anni: le tre misure che puoi sfruttare
La pensione a 62 anni non è più solo un sogno: nel 2025 molti lavoratori potranno sfruttare non una ma addirittura 3 misure di pensione anticipata per uscire dal lavoro ben 5 anni prima rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero. Un vantaggio non da poco di cui approfittare.
La prima misura riconfermata dal Governo che consente l’accesso alla pensione a soli 62 anni è Quota 103. Per sfruttare Quota 103 bisogna avere almeno 62 anni e almeno 41 anni di contributi. Questa misura si rivolge a tutte le categorie di lavoratori ma chi la sceglie avrà un assegno previdenziale più basso del previsto in quanto interamente ricalcolato con il sistema contributivo.
Chi ha iniziato a lavorare e a versare i contributi dal 1996 in poi potrà fruire della pensione contributiva. La pensione contributiva prevede l’accesso alla pensione a 64 anni anziché a 67 sempre con solo 20 anni di contributi e si rivolge, appunto, a chi non versato contributi prima del 1996. Le donne con figli, però, possono beneficiare di uno sconto sulle età pari a 4 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 16 mesi.
Pertanto le lavoratrici con almeno 4 figli, nel 2025 potranno accedere alla pensione a 62 anni e 8 mesi con 20 anni di contributi. Tuttavia per sfruttare questa opportunità è necessario aver maturato un assegno previdenziale pari almeno a 2,6 volte l’importo dell’assegno sociale che, nel 2025, dovrebbe corrispondere a circa 542 euro al mese.
Infine la terza misura che dà la possibilità di andare in pensione a 62 anni è Quota 97,6 che, addirittura, permette di lasciare il lavoro ancor prima dei 62 anni: a 61 anni e 7 mesi purché gli anni di contributi siano almeno 35. Questa misura, però, a differenza delle due sopra menzionate, non si rivolge a tutte le categorie di lavoratori ma solo a chi svolge lavori usuranti.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui