ABRU, ovvero Abruzzo Biglietto Regionale Unico, rappresenta una proposta innovativa per i cittadini abruzzesi, promettendo un sistema di mobilità più semplice e accessibile. A partire da un costo fisso di 1,40 euro, questo biglietto unico consentirà di utilizzare tutti i mezzi di trasporto pubblico regionale, tra cui autobus, filobus e treni, senza limiti di tratta. Presentato oggi in conferenza stampa all’Aquila, il piano mira a rispondere sia alle esigenze quotidiane della popolazione sia a problemi più ampi come il sostegno alle zone interne e la tutela ambientale.
Dettagli della proposta ABRU
Il progetto ABRU si basa su un semplice concetto: semplificare il trasporto pubblico in Abruzzo. La proposta è stata avanzata dall’opposizione durante il Consiglio regionale e prevede l’approvazione di un Ordine del giorno che impegni i vari Comuni ad esprimere la volontà di attivare questo sistema. Il biglietto, valido per un’intera giornata a un prezzo accessibile, si propone di facilitare gli spostamenti, incentivare l’uso dei mezzi pubblici e ridurre l’impatto ambientale.
Luciano D’Amico, capogruppo dell’opposizione, sottolinea che iniziative di questo tipo possono avere effetti positivi nel combattere il fenomeno dello spopolamento che interessa le aree interne. Con un biglietto unico, ci sarà una maggiore interconnessione tra i vari comuni, abbattendo le disparità territoriali e i disagi di chi è costretto a viaggiare per lavoro o studio. La proposta non è del tutto nuova: già nelle aree metropolitane di Pescara e Chieti è attivo un biglietto a tariffa unica; estendere questo sistema a tutta la regione sarebbe un passo importante per uniformare l’accesso ai servizi di trasporto.
Agevolazioni per pendolari e studenti
Oltre alla creazione del biglietto unico, l’iniziativa ABRU propone anche un ampliamento delle agevolazioni per i pendolari. D’Amico ha sostenuto l’idea di rendere gratuito il trasporto per gli studenti, seguendo l’esempio di altre regioni italiane. Allo stato attuale, i dati sulla bigliettazione mostrano un ricavo medio di 0,97 euro per passeggero, evidenziando la sostenibilità del nuovo sistema.
Analizzando il periodo 2018-2022, emerge una certa stabilità nell’utilizzo dei mezzi pubblici, nonostante le agevolazioni già esistenti. Questo dato supporta l’idea che l’implementazione di ABRU potrebbe non solo raggiungere l’obiettivo di un trasporto più accessibile, bensì anche garantire una maggiore utilizzazione complessiva dei servizi pubblici.
Cambiamenti nei modelli di concessione
La situazione attuale evidenzia che molte concessioni sono in regime di proroga e in prossima scadenza, come nel caso della TUA SpA, il che offre l’opportunità di rivedere e modificare gli schemi contrattuali. L’idea è di passare da un modello net cost, che impone al concessionario rischi sia industriali che commerciali, a un modello gross cost, dove il concessionario si dovrà occupare solo del rischio industriale, lasciando il rischio commerciale alla Regione.
Questa modifica nel sistema di concessione non solo potrebbe rendere la gestione del trasporto pubblico più snella, ma contribuirebbe anche a garantire il diritto alla mobilità per i cittadini abruzzesi. D’Amico ha ribadito che la mobilità è un elemento cruciale per l’esercizio di diritti fondamentali come il lavoro, l’istruzione e la salute. La proposta ABRU, quindi, non è solo un cambiamento nei trasporti, ma un passo verso una comunità più coesa e accessibile per tutti.
Ultimo aggiornamento il 11 Novembre 2024 da Laura Rossi
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