Cosa succede con il Bonus Mobili quando il titolo edilizio è scaduto e i lavori sono avviati: ecco i chiarimenti della normativa sull’effettiva data di avvio della ristrutturazione.
Il Bonus mobili è un incentivo particolarmente utilizzato in particolar modo per i giovani proprietari di un immobile, che consiste nella detrazione del 50% delle spese effettuate per arredamento e grandi elettrodomestici destinati a una casa ristrutturata.
Nel 2023 l’importo massimo era stato fissato a 8000 euro mentre nel 2024 è sceso a 5000 euro, attivando un iter ben preciso che prendesse il via con la data d’inizio dei lavori. Ma cosa succede se il permesso edilizio è scaduto ma i lavori avviati? Scopriamolo insieme con l’aiuto della normativa.
Il Bonus Mobili con titolo edilizio scaduto e lavori avviati
Il Bonus Mobili è un incentivo che ha aiutato moltissimo i proprietari delle nuove abitazioni, agevolandoli con l’acquisto ei grandi elettrodomestici e mobilia nuova. Anche per questi ultimi mesi, può ancora beneficiare della detrazione chi acquista entro il 31 dicembre 2024 mobili ed elettrodomestici di classe non inferiore alla A per i forni, alla E per le lavatrici e lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori e al contempo chi ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1 gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto, quindi il 2023. Lo stesso è stato confermato anche nella Legge di Bilancio per il 2025 con alcune novità: scopriamo cosa accade in caso di lavori avviati con un titolo edilizio scaduto.
Il caso del titolo edilizio scaduto
Il caso analizzato vede una ristrutturazione di un immobile con SuperDia nel 2013 ma la pratica era scaduta nel 2016. Fino a quell’anno era stata completata la parte grezza dei lavori interrompendoli, con la necessità attualmente di riprenderli e finire.
La domanda da porsi è se è quindi possibile di usufruire del Bonus richiesto per l’intervento attuale e quale è da considerarsi la data iniziale dei lavori, se quella precedente che non servirebbe per l’incentivo o quella della seconda e ultima parte nel 2024. Con la proroga del Bonus Mobili anche per il 2025, è un quesito più che lecito, con la possibilità di estendere l’agevolazione anche per le ristrutturazioni del prossimo anno. Consentirà di avere uno sconto fiscale del 50% in dieci anni sulle varie tipologie di mobilio, per arredare l’immobile oggetto di lavori.
Il pagamento deve però essere tracciabile tramite bonifico, insieme a fattura e scontrino o tramite carta di credito.
La data di avvio lavori
Premesso ciò, la normativa a riguardo è chiara: in presenza di un titolo edilizio scaduto non c’è la possibilità di proroga ma è possibile presentare una nuova pratica al Comune tramite una nuova SCIA, con la specifica data di avvio dei lavori.
Per utilizzare il Bonus, non è importante che venga presentata per completare un intervento di ristrutturazione iniziato oltre dieci anni fa o un altro ex novo, rendendo così possibile l’operazione che voleva effettuare la proprietaria del precedente immobile. L’unica condizione richiesta per usufruire del Bonus è quella di avere diritto alla detrazione per ristrutturazione per lavori in corso o già effettuati, che corrisponderebbero così alla seconda parte da completare tra il 2024 e il 2025.
Il Bonus Mobili con titolo edilizio scaduto e lavori avviati: immagini e foto
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