L’AQUILA – di Nando Giammarini – Facendo seguito al convegno, tenutosi lo scorso 15 aprile nella splendida cornice della sala della Regina a Montecitorio, sull’ antica arte del canto a braccio dal titolo: ‘improvvisamente’ arte e tradizione, il 15 novembre 2024, alle ore 21.00, essa sarà protagonista sul palcoscenico del teatro Flavio Vespasiano di Rieti per la prima edizione del Festival Nazionale.
Un rilancio culturale per la città all’insegna della poesia estemporanea. Parliamo di un’antica arte popolare di grande interesse storico, letterario, antropologico. Un patrimonio da sostenere e difendere con convinzione in quanto forma d’arte, autentica e genuina, che affonda le sue radici nella notte dei tempi. Dalle usanze dei pastori e dei contadini e si è tramandata oralmente, nei secoli di generazione in generazione, in quel mondo agro-pastorale fatto di atavici sudori, lavoro e sacrifici soprattutto in Abruzzo, specialmente nell’Alta Valle dell’Aterno, nel Lazio reatino, nella Maremma toscana. Un evento di notevole spessore culturale che da lustro alla poesia improvvisata, agli artisti che ci si cimentano, a tutti gli amanti di cultura popolare.
Caratteristica di questo genere poetico “in ottava rima“ sono 8 versi formati da endecasillabi i primi sei a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata con obbligo di concatenamento. Significa che il poeta successivo deve riprendere la rima di quello precedente e sviluppare il tema assegnato.
Il bel canto a braccio accompagna da sempre la vita dei pastori, persone buone miti e solitarie temprate ai duri sacrifici ed ai silenzi austeri delle nostre montagne che trascorrono la loro vita ad accudire le greggi con accanto l’amico fedele per eccellenza: il cane. Non a caso un vecchio detto popolare recita ”Il tascapane del pastore può essere povero di pane ma non di libri”. Può apparire un’antitesi strana ma in realtà mostra la voglia d’imparare dei pastori immersi nella sovrumana quiete della natura. Ecco allora che un libro può soddisfare la loro sete di sapere. Come dire il pane quotidiano. La sera, dopo cena, quando le greggi riposavano al chiuso degli ovili si riunivano, unico modo di divertimento dopo intere e stressanti giornate di lavoro, nelle osterie e si dilettavano nel canto prendendo come spunto le letture e la solitudine del giorno che doveva essere sconfitta. In compagnia di un buon bicchiere di vino da sempre dei poeti amico.
La forza e la bellezza della poesia di qualsiasi genere poetico infondono ottimismo e, nell’era della globalizzazione selvaggia che sembra voler divorare la terra e la montagna, creano quelle sensazioni quei bei momenti di cui tutti abbiamo bisogno. Lo speciale evento culturale reatino all’insegna dell’antica tradizione del bel canto a braccio, ha una grande valenza umana e sociale proprio perché si ispira ai valori tipici della cultura popolare che ha fatto la storia di tanta gente di montagna e di maremma.
Importante l’iniziativa di coinvolgere le scuole per cui 220 studenti degli istituti superiori si troveranno in mattinata alle 11.30 al teatro ed i poeti spiegheranno loro questa storica tradizione, rafforzando e valorizzando il legame profondo con la cultura e l’identità delle aree interne centrali dell’Italia.
Parteciperanno tra gli altri: Benedetti Pietro, Betti Marco, Burroni Francesco, Casini Pietro, Checchi Alessio, De Acutis Donato, De Acutis Pietro, Del Vecchio Gaia, Giamogante Giampiero, Maci Elisa, Magnolfi Alessio, Marabissi Marinella, Marconi Francesco, Marconi Irene, Meliani Emilio, Michelini Lorenzo, Monaldi Agnese, Papi Letizia, Prati Stefano, Rosseti Angelo, Runci Alessio, Santini Paolo, Vanni Felice.
La manifestazione canora sarà presentata da un figlio d’arte, Marco Calabrese. Ringraziamo il Questore della Camera dei Deputati, On. Paolo Trancassini, per aver dato lustro e visibilità, contribuendo a far rimanere in auge questa nostra arte antica. Egli ha dichiarato “Voglio ringraziare l’Assessore alla Cultura Letizia Rosati e il Sindaco Daniele Sinibaldi per aver accolto con entusiasmo l’appello lanciato alla Camera per la valorizzazione della poesia a braccio. La nascita del primo Festival Nazionale è una bellissima notizia, un altro passo avanti nel nostro percorso di tutela di questa importante tradizione che nasce nel mondo agro – pastorale del Centro Italia e che ha costituito da sempre un elemento centrale nella vita delle comunità delle aree interne, plasmandone il tessuto sociale e culturale nel corso dei secoli. Sono particolarmente contento anche per la grande partecipazione dei poeti, un segnale importante che dimostra come questa straordinaria forma di arte sia ancora viva e radicata nei nostri territori”.
Doveroso ricordare che la manifestazione ha ottenuto il patrocinio della Camera dei Deputati, del Ministero della Cultura e della Regione Lazio. L’ingresso al Teatro Flavio Vespasiano sarà gratuito ed è possibile prenotare, fino ad esaurimento posti, contattando il numero 389.4865519 oppure scrivendo una mail all’indirizzo festivalpoesiaabraccio@gmail.com fino alle ore 12 del 15 novembre.
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